Omelia tenuta dal Vescovo Adam Rosiek il 24 ottobre 2020 a Florencja. “Siamo tutti obbligati a combattere, non tra di noi, ma insieme il male, Satana, la povertà, l’ingiustizia umana”.

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Ieri abbiamo pubblicato il resoconto delle solenni cerimonie di accoglienza delle reliquie e della statua di San Charbel, che sono state celebrate sabato e domenica, 24 e 25 ottobre 2020 nella parrocchia di Nostra Signora dell’Assunzione-Madre del Buon Inizio e San Charbel a Florencja vicino a Iłża in Polonia, alla presenza di Mons. Adam Rosiek, Primo vescovo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia [Al termine di un lungo pellegrinaggio, le reliquie e la statua di San Charbel hanno raggiunto la loro casa a Florencja in Polonia – 25 ottobre 2020].

Erano presenti ai vari atti solenni della celebrazione di accoglienza di San Charbel nell’eremo di Florencja, il Parroco e Custode dell’Eremo-Santuario Padre Jarek Cielecki, insieme a Padre Tadeusz Socha, sacerdote in servizio nella parrocchia. Partite il 3 settembre 2020 da Gragnano in un lungo pellegrinaggio, le reliquie e la statua di San Charbel sono rimaste per 33 giorni nella cappella vescovile a Milicz, dopo essere state per 33 mesi nella chiesa di San Marco Gragnano vicino a Pompei. “Nessuno l’ha pianificato ed è una bellissima coincidenza”, ha detto Padre Jarek Cielecki.

Alle solenni celebrazioni hanno presenziato – in numero ridotto per le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria – dei fedeli non solo dalla Polonia ma anche dei appartenenti alle Case di Preghiera di San Charbel venuti appositamente dall’Italia (tra cui una menziona speciale per Claudio e Chiara Mantovani, grandi sostenitori dell’opera di evangelizzazione di Padre Jarek).

Oggi pubblichiamo il testo dell’omelia – straordinariamente ricca di Fede e di Umanità – tenuta da Mons. Adam Rosiek, nella Solenne Concelebrazione Eucaristica alle ore 18.00 di sabato 24 ottobre 2020. Segue la versione originale in polacco, preceduta da una nostra traduzione in italiano.

Il video della Solenne Concelebrazione alle ore 18.00 del 24 ottobre 2020: QUI.

Omelia di Mons. Adam Rosiek, Primo vescovo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia
Florencja, 24 ottobre 2020


Traduzione italiana

Sorelle e fratelli.
Oggi, per la prima volta, ci ritroviamo su questa terra appena consacrata, connessi nello spirito con voi, che per motivi del Covid-19 non potevate unirvi fisicamente a noi, per chiedere a Dio misericordia di tutti noi e del mondo intero. Abbi pietà di noi e del mondo intero. Lo ripetiamo cinquanta volte ogni giorno, recitando la Coroncina della Divina Misericordia. Questo saluto oggi è un grido per noi uomini di fede al Dio Misericordioso: abbi pietà di noi e del mondo intero, di tutta la Chiesa.
Questo è un grande momento storico. Il grande santo, San Charbel, desidera entrare nell’eremo attraverso questo tempio di nuova costruzione. Insieme al Parroco e Custode del Santuario Padre Jarek, abbiamo programmato un meraviglioso, grande e bellissimo benvenuto a te, Padre Charbel, con la partecipazione di centinaia di fedeli provenienti da Polonia, Italia ed Europa, che hanno tanto voluto essere qui oggi, in questo luogo santo. Avevamo preparato dei programmi, prima che tu venissi in Patria. Ma nella nostra ospitalità polacca, non abbiamo tenuto conto della tua mitezza e della grande umiltà, che hanno caratterizzato tutta la tua vita. Abbiamo ignorato il fatto che sei sempre stato – e lo sei ancora – un santo che lavora in silenzio, pieno dell’umiltà di Dio.
Durante questo periodo, nei 34 giorni della tua permanenza in Polonia, mi hai insegnato anche questo. Insegnavi dopo 33 giorni nella cappella episcopale della nostra Curia, che rimarrai per sempre nell’eremo, il tuo eremo, perché sei rimasto con noi per sempre, spiritualmente e in una santa reliquia. Ci insegni l’umiltà, la mansuetudine e un sincero amore per Dio. Durante questo periodo, hai mostrato molte volte il percorso che dovremmo seguire. Oggi, vorrei ringraziare Dio per questo ritiro con voi.
Grazie per le conversioni avvenute durante il tuo soggiorno, per il ritorno a Dio. Per i sacramenti della riconciliazione e della penitenza per chi è tornato a Dio dopo anni di separazione. Per le preghiere, per le lacrime di felicità e per la gioia dei sacerdoti che, nella famiglia del presbiterio, hanno vissuto con voi, in ginocchio, il loro rinnovamento spirituale in Cristo.
Ci insegni di nuovo a guardare il Santo Vangelo e vivere correttamente l’Eucaristia. Tu ci insegni ad amare questo tesoro più grande, che è la Santa Eucaristia. Ci insegni l’umiltà e la mansuetudine. Pertanto, nostro amato Patrono, non hai voluto pubblicità e grande accoglienza quando sei venuto nella nostra terra natia, e oggi entri nel tuo eremo senza pubblicità e in preghiera, nel silenzio.
Stai entrando in un momento estremamente difficile. Tu sei, confidiamo, il messaggero del cielo, nostro Signore Gesù Cristo e la Sua Santa Madre – la Santissima Vergine Assunta. Ti hanno mandato dal cielo per aiutarci silenziosamente a rileggere le parole di un altro santo, che amiamo molto, San Giovanni Paolo II, che, lasciando la nostra patria nel 1979, al termine della Santa Messa a Varsavia, gridò: “Scenda e rinnovi il tuo Spirito la faccia della terra, questa terra, la terra polacca”.
Stiamo anche gridando, anche noi riuniti oggi all’altare di Cristo. Gridiamo per la tua intercessione: Dio Onnipotente, rinnova noi, i nostri cuori, le nostre famiglie. Rinnova la tua Chiesa di Cristo, trattiamoci, pastori, con amore e rispetto. San Charbel, straordinario sostenitore dell’unità della Chiesa di Cristo, prega qui che tutti noi che celebriamo la stessa Santa Eucaristia e beviamo il Sangue del Signore dal calice ogni giorno, affinché possiamo diventare tutti uno, in piedi con Pietro del nostro tempo intorno al tuo altare di Cristo.
Oggi, da questo luogo santo, chiamo voi, fratelli vescovi e sacerdoti. Non proibire a nessuno di venire qui. Non proibite a nessuno di venire da Gesù, dalla Santa Madre e da San Charbel. Non proibire a nessuno di venire e di tornare a Dio.
Siamo tutti obbligati a combattere, non tra di noi, ma insieme il male, Satana, la povertà, l’ingiustizia umana. Tutti coloro che Cristo stesso ha immerso nel suo sacerdozio, attraverso la consacrazione episcopale e l’ordinazione sacerdotale, sono fratelli e non concorrenti che lottano per l’influenza. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Pertanto, nessuno getterà mai nessuno fuori da questo posto. Né nessuno proibirà a un sacerdote cattolico validamente ordinato di celebrare qui la Santa Eucaristia. Questa è e sarà una prova visibile che il Santuario di Florencja è opera di Dio, pieno di amore e di misericordia, e non opera del Maligno, creatore dell’orgoglio, della gelosia e di ogni peccato.
Con un tale spirito di umiltà e amore, oggi in questo luogo santo, insieme a San Charbel, in questo momento difficile della pandemia, ti supplico, Dio: lascia che lo Spirito Santo scenda da oggi da questo luogo su tutto il Paese e l’Europa. Possa rinnovare la faccia della terra a tutti coloro che, pregando qui, riceveranno grandi doni dalle fonti della grazia di Dio.
San Charbel. Dio ti manda nel mondo in un tempo di grande prova. Prima siete venuti dalle nostre sorelle e fratelli in Italia, dove a Gragnano per 33 mesi si sono riuniti per pregare per il rinnovamento dei loro cuori, per la Fede, per un nuovo volto per le loro famiglie e la Patria. Quando ti hanno salutato, ho visto le loro lacrime e un grande rammarico per essere stati lasciati soli.
Hai viaggiato solennemente accompagnato da Padre Jarek per diverse migliaia di chilometri lungo le strade dell’Europa, pregando in silenzio e con umiltà per la benedizione di Dio a coloro che hai incontrato lungo la strada.
Per 33 giorni ci avete santificati con la vostra presenza nella cappella vescovile per giungere finalmente qui, nel cuore dell’Europa. Durante questi 33 giorni, invitandoci nella cappella per incontrarvi, ho sentito anche la seguente dichiarazione: vescovi, abbiamo i nostri santi polacchi, San Giovanni Paolo II e ci atteniamo. Tuttavia, quando, dopo diverse decine di giorni, la stessa persona ha visto la tua statua, non c’era dubbio che tu fosti nostro Patrono e un grande santo. Ho avuto la grazia di guardare questa persona mentre pregava, in ginocchio davanti al Signore con te. Ho visto la sua Fede crescere velocemente. Anche per questo voglio ringraziare Dio.
La presenza dei santi con Cristo, la presenza della Beata Madre con suo Figlio, è un grande tesoro e dono per i credenti, e per coloro che cercano la Verità, cercano la Fede; è una grazia meravigliosa che Dio dà loro a volte sotto forma di rimorso che urla: tu vuoi assaporare la dolcezza della Fede? Pertanto, questi luoghi santi per la tua intercessione davanti a Dio, lascia che siano un’opportunità per trovare la loro possibilità in pace e tranquillità per coloro che forse oggi sono lontani da Dio, perché qualcuno li ha trascurati o feriti nella loro vita, o non li ha indicato il percorso che dovrebbero seguire.
Credo che da oggi, quando entrerai solennemente nella tua cella, continuerai ad adorare Nostro Signore. Fate in modo che questo luogo santo, scelto da voi per Dio, diventi un segno di unità e di pace.
Umanamente parlando, dopo questi 33 giorni trascorsi con voi, ho le lacrime agli occhi che non sarai più nella nostra cappella episcopale sotto forma di questa bella statua, che non potrò guardare nei tuoi occhi pieni di vita, come facevo ogni mattina.
Ma so che hai bisogno di più essere qui, nel cuore dell’Europa. So che così come non hai lasciato i nostri fratelli dell’Italia, non lascerai nessuno di noi. Pertanto, evangelizza con la tua presenza e rivolgi ogni giorno da questo luogo, ininterrotte, fervide preghiere a Dio. Sono lieto che i membri delle Case di Preghiera, non solo loro, ma tutti coloro che lo desiderano, troveranno momenti pieni della grazia di Dio con voi.
Nella tua umiltà, prega di nuovo Dio per coloro che, in un impeto di incomprensioni e confusione, hanno esitato e se ne sono andati, lasciando le Case di Preghiera. Abbracciali nel tuo cuore come un fratello abbraccia un fratello o una sorella, e riportali a Cristo e a sua Madre.
Questa è la preghiera del mio cuore, nella mia anima a Dio per la mediazione del nostro Patrono, San Charbel. Possiamo noi quando ci incontreremo essere tutti in paradiso.
Amen.

Testo originale polacco

Siostry i Bracia
Dzisiaj po raz pierwszy stajemy na tej świeżo poświęconej ziemi, duchem połączeni z Wami, którzy z powodów covidowych nie mogliście dołączyć do nas fizycznie, by wspólnie razem prosić Boga o zmiłowanie nad nami i nad całym światem. Miej miłosierdzie dla nas i dla całego świata, powtarzamy pięćdziesiąt razy każdego dnia, modląc się Koronką do Bożego Miłosierdzia. To dzisiejsze powitanie jest wołaniem nas ludzi wiary do Miłosiernego Boga: miej miłosierdzie dla nas i dla całego świata, dla całego Kościoła.
To wielka i historyczna chwila. Do pustelni, poprzez tę nowo powstająca świątynię, pragnie wejść wielki święty – święty Ojciec Charbel. Planowaliśmy wraz z Kustoszem sanktuarium Padre Jarkiem, cudowne i wielkie i piękne uroczyste powitanie Ciebie Ojcze Charbelu. Z udziałem setek wiernych z Polski, Italii i Europy, którzy tak bardzo pragnęli dzisiaj być tutaj w tym świętym miejscu. Podobne plany układaliśmy przed Twoim przyjazdem do naszej Ojczyzny. Ale w naszej polskiej gościnności, nie uwzględniliśmy Twojej cichości i ogromu pokory, która charakteryzowała całe Twoje życie. Nie uwzględniliśmy, że zawsze byłeś i nadal pozostajesz, świętym działającym w ciszy , przepełnionym Bożą pokorą.
Przez ten czas, ostatnich 34 dni Twojego przebywania na ziemi polskiej, uczyłeś tego również mnie. Uczyłeś, będąc 33 dni w kaplicy biskupiej w naszej Kurii, która na zawsze pozostanie pustelnią. Twoją pustelnią, bo i tam pozostałeś wraz z nami na zawsze i duchowo i w świętej relikwii. Uczysz nas pokory, cichości i szczerego umiłowania Boga. W tym czasie wiele razy ukazywałeś drogę, którą powinniśmy dalej kroczyć. Za te rekolekcje z Tobą, pragnę dzisiaj podziękować Panu Bogu.
Dziękuję za nawrócenia, które dokonały się podczas Twojego pobytu, za powroty do Boga. Za Sakramenty pojednania i pokuty tych, którzy wrócili do Boga po latach rozłąki. Za modlitwy, za łzy szczęścia oraz radość kapłanów, którzy w rodzinie prezbiterium, przeżywali wraz z Tobą, na kolanach, swoje duchowe odnowienie przy Chrystusie.
Uczysz nas na nowo jak patrzeć na świętą Ewangelię i właściwie przeżywać Eucharystię. Uczysz nas jak ukochać ten największy ze skarbów, jakim jest święta Eucharystia. Uczysz nas pokory i cichości. Dlatego nasz kochany Patronie nie chciałeś rozgłosu i wielkiego powitania, kiedy przybyłeś na naszą polską ojczystą ziemię, i też bez rozgłosu i w modlitewnym skupieniu i cichości wchodzisz dzisiaj do swojej pustelni.
Wchodzisz w niezwykle trudnym czasie. Jesteś, jak ufamy, wysłannikiem niebios, naszego Pana Jezusa Chrystus i Jego Świętej Matki – Najświętszej Dziewicy Wniebowziętej. Posłali Cię z nieba byś w cichości pomagał nam, byśmy na nowo odczytali słowa innego świętego, którego bardzo kochamy, świętego Jana Pawła II, który w 1979 roku opuszczając naszą Ojczyznę, na zakończenie mszy świętej w Warszawie wołał: „Niech zstąpi Duch Twój i odnowi oblicze ziemi, tej ziemi, polskiej ziemi”.
Wołamy i my, również i dzisiaj zgromadzeni przy Chrystusowym ołtarzu. Wołamy za Twoim wstawiennictwem: Boże Wszechmogący odnów nas, nasze serca, nasze rodziny. Odnów Twój Chryste Kościół, spraw byśmy my pasterze, zaczęli traktować siebie nawzajem z miłością i szacunkiem. Święty Charbelu, niezwykły orędowniku jedności Chrystusowego Kościoła, wypraszaj w tym miejscu abyśmy wszyscy, którzy codziennie sprawujemy tę samą świętą Eucharystię i pijemy Krew Pańską z jednego kielicha, abyśmy wszyscy stali się jedno, stając wraz z Piotrem naszych czasów wokół Twojego Chryste Ołtarza.
Z tego świętego miejsca wołam dzisiaj do Was bracia biskupi i kapłani. Nie zabraniajcie nikomu przychodzić tutaj. Nie zabraniajcie nikomu przychodzić do Jezusa, do Matki Najświętszej i świętego Charbela. Nie zabraniajcie nikomu przychodzić i powracać do Boga.
Wszyscy jesteśmy zobowiązani do walki, ale nie pomiędzy sobą, ale do wspólnej walki ze złem, z szatanem, z biedą, ludzką niesprawiedliwością. Wszyscy, których to On sam zanurzył w swym kapłaństwie, poprzez sakrę biskupią i święcenia kapłańskie, jesteśmy braćmi a nie konkurentami walczącymi o wpływy. Nie wolno nam o tym nigdy zapomnieć. Dlatego z tego miejsca nikt nikogo nigdy nie wyrzuci. Nikt nie zabroni również by ważnie wyświęcony kapłan katolicki mógł tutaj sprawować świętą Eucharystię. To jest i będzie widoczny dowód na to, że Sanktuarium we Florencji jest dziełem Boga, pełnego miłości i miłosierdzia a nie dziełem złego, który jest twórcą pychy, zazdrości, i wszelkiego grzechu.
W takim duchu w, pokory i miłości, stojąc dzisiaj w tym świętym miejscu, wraz ze świętym Charbelem, w tym trudnym czasie pandemii błagam Cię Boże: niech z tego miejsca zstępuje od dzisiaj na całą Ojczyznę i Europę Duch Święty. Niech odnawia oblicze ziemi tym wszystkim, którzy modląc się tutaj, otrzymywać będą wielkie dary ze zdrojów łask Bożych.
Święty Charbelu. Bóg w czasie wielkiej próby przysyła światu Ciebie. Przyszedłeś najpierw do naszych Sióstr i Braci w Italii, gdzie w Gragnianio przez kolejne 33 miesiące, zbierali się by modlić się o odnowienie swoich serc, o wiarę, o nowe oblicze dla swych rodzin i Ojczyzny. Kiedy żegnali Cię, widziałem ich łzy i wielki żal, że pozostają sami.
Przebyłeś wieziony uroczyście przez Padre Jarka kilka tysięcy km, drogami Europy, wypraszając w ciszy i pokorze Boże błogosławieństwo tym, których spotykałeś na swej drodze.
Przez 33 dni uświęcałeś swoją obecnością nas, w kaplicy biskupiej by w końcu przybyć tutaj, do serca Europy .Podczas tych 33 dni zapraszając do kaplicy na spotkanie z Tobą usłyszałem również takie stwierdzenie: księże biskupie, my mamy swoich polskich świętych, świętego Jana Pawła II i tego się trzymamy. Kiedy jednak po kilkudziesięciu dniach ta sama osoba zobaczyła Twoją postać, nie miała już najmniejszej wątpliwości, że i Ty jesteś naszym Patronem i wielkim świętym. Miałem łaskę spoglądania na tę osobę w chwili, kiedy się modliła klęcząc przed Panem przy Tobie. Widziałem jak mocno rośnie jej wiara. Za to również pragnę podziękować Bogu.
Obecność świętych przy Chrystusie, obecność Matki Najświętszej przy swoim Synu, jest dla ludzi wierzących ogromnym skarbem i darem a dla tych, którzy szukają prawdy, szukają wiary jest cudowną łaską, którą Bóg daje im czasami w formie wyrzutu sumienia, które krzyczy: czy i ty nie chciałbyś zasmakować słodyczy wiary? Dlatego też, to święte miejsca za Twoim wstawiennictwem przed Bogiem, niech będzie okazją aby w spokoju i ciszy mogli znaleźć swoją szansę Ci, którzy może dzisiaj są daleko od Boga, bo ktoś ich w życiu zlekceważył czy pokaleczył, albo nie wskazał drogi jaką powinni podążać.
Wierzę, że już od dzisiaj, kiedy uroczyście wejdziesz do swojej celi, będziesz dalej adorował Naszego Pana. Spraw by to święte miejsce, wybrane przez Ciebie dla Boga, stawało się znakiem jedności i pokoju.
Tak po ludzku to po tych 33 dniach bycia z Tobą, kręci się łza w oku, że już nie będzie Cię w naszej biskupiej kaplicy, w postaci tej pięknej figury, że nie będę mógł, jak to czyniłem każdego poranka spojrzeć w Twoje pełne życia oczy.
Wiem jednak, że jesteś bardziej potrzebny tutaj, w sercu Europy. Wiem, że tak jak nie pozostawiłeś naszych braci z Italii tak też nie pozostawisz nikogo z nas. Dlatego ewangelizuj swoją obecnością i sprawiaj, aby z tego miejsca wznosiły się każdego dnia, nieprzerwanie, gorące modlitwy do Boga. Cieszę się, że członkowie Domów modlitwy, ale nie tylko oni, ale wszyscy którzy tylko zechcą znajdą przy Tobie chwile pełne Bożej łaski.
W swej pokorze wymodlaj powrót do Boga tym, którzy w przypływie niezrozumienia i zamieszania zawahali się i odeszli, porzucając domy modlitwy. Przytul ich do swego serca, jak brat tuli brata czy siostrę i na powrót przyprowadź do Chrystusa i Jego Matki.
Oto modlitwa mego serca, mej duszy do Boga za twoim Patronie nasz, święty Charbelu pośrednictwem. Obyśmy, kiedy wszyscy spotkali się w niebie.
Amen.

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