Mons. Lomanto nuovo arcivescovo di Siracusa

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Sabato scorso mons. Francesco Lomanto è stato accolto nuovo arcivescovo di Siracusa con le parole del vescovo di Caltanisetta, mons. Mario Russotto, svoltasi al Santuario della Madonna delle Lacrime: “Il vescovo è un agnello immolato nell’olocausto d’amore nella verità. Con l’amore, la pazienza e la saggezza che ti contraddistinguono saprai guidare l’antichissima Chiesa di Siracusa”.

Il vescovo di Caltanissetta, diocesi di origine del neo vescovo, gli ha consegnato tre parole: santità, speranza e solidarietà per vivere l’episcopato: “Raccogli le lacrime della tua gente per deporle nel cuore immacolato di Maria, vivi con coraggio il martirio del primo vescovo Marciano nella verità del Vangelo, sii tu lo sguardo di quella vergine e martire Lucia, divenendo sguardo di gioia e serenità”.

Lomanto, originario di Mussomeli (Caltanissetta), è docente alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, di cui è stato preside dal 2015 ad oggi; nello stemma, il neo arcivescovo, ha voluto ricordare le ‘sue’ due Chiese: lo scudo contiene una bilancia, una spada e uno scudo che rappresentano l’arcangelo San Michele, patrono della Chiesa nissena; nel secondo il monogramma mariano A + M, la devozione al cuore immacolato di Maria nel Santuario di Siracusa;

un pastorale che richiama il vescovo san Marciano e una palma che raffigura Santa Lucia, patroni della diocesi; nel terzo una stella a otto punte si riferisce alla Madonna ( Maris Stella) e manifesta la pietà mariana del popolo di Mussomeli, e la sommità di un castello manfredonico esprime il rapporto con la storia e l’identità culturale del paese natio; nel quarto un’aquila ad ali spiegate, con aureola e lingua rossa, che tiene un libro rosso con pagine dorate, simbolo di san Giovanni Evangelista, al quale è dedicata la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, spiegato dal neo arcivescovo:

“Agostino sostiene che la fatica di essere pastore è ardua e la responsabilità del Vangelo lo atterrisce: l’episcopato è un incarico ricevuto, l’essere cristiano invece è una grazia. Invoca perciò il sostegno dei fedeli e sottolinea la necessità dell’aiuto di Cristo per sostenere il fardello, la bisaccia dell’episcopato, che contiene il necessario per il viaggio, precisando che il contenuto di questa bisaccia sono gli stessi fedeli.

Agostino ne deduce che la sua disponibilità alla missione è contrassegnata dall’essere al servizio di tutti, secondo il comandamento del Signore e dietro il suo esempio. Il vescovo (gli fa eco san Paolo VI) non deve avere davanti la prospettiva degli ostacoli e delle prove ma gli uomini da amare, da servire e da salvare. Ho scelto per questo un’espressione del Vangelo di Giovanni: Sanctificati in veritate, (consacrati nella verità).

Nell’esercizio del ministero episcopale desidero ispirarmi alla perenne ricchezza del Concilio Vaticano II e alla feconda sapienza con cui riflette sull’ufficio pastorale dei vescovi e sulle potenzialità di rinnovamento ecclesiale percepite nelle quattro costituzioni, al magistero degli ultimi pontefici e in particolare di papa Francesco, che nell’apertura all’altro, nella capacità di accoglienza, nell’attenzione alle periferie, nell’essere prossimo di tutti e nella fratellanza universale, vede la nuova cifra del dialogo che la Chiesa è chiamata a instaurare dentro la storia con il mondo contemporaneo”.

Salvo Sorbello, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari, ha inviato al neo arcivescovo una lettera di congratulazioni: “Al nuovo Pastore della nostra Chiesa esprimiamo con grande gioia l’auspicio di un proficuo lavoro, nel segno della nostra amatissima Patrona santa Lucia e della Madonnina delle Lacrime. Ci affidiamo fiduciosi alla sua guida: ‘Benedetto colui che viene nel nome del Signore’.

Esprimiamo, nel momento in cui inizia il Suo servizio alla Sede Arcivescovile di Siracusa, il desiderio di una comunione profonda, nella certezza di un cammino comune, per riaffermare il valore etico, umano e sociale della famiglia, che rappresenta un bene per tutti. Siamo anche felici per la Sua sensibilità verso la figura e il pensiero di  don Luigi Sturzo, cittadino onorario di Siracusa”.

(Foto: diocesi di Siracusa)

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