San Pio da Pietrelcina e i suoi gruppi di preghiera: ne parliamo con Fra Daniele Moffa (ass. spirituale Campania)

Fra Daniele Moffa - Padre Pio
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“San Pio ha richiamato l’uomo alle verità più essenziali: Dio, la sofferenza, la preghiera, la carità”. Lo afferma in esclusiva per Korazym.org Fra Daniele Moffa, cappuccino del Convento di Pietrelcina e Assistente spirituale regionale dei Gruppi di Preghiera della Campania di San Pio.

Pace e bene fra Daniele, San Pio amava ricordare che la preghiera comunitaria è un’arma potente nelle mani della Chiesa e dei fedeli. Cosa è che ieri come oggi attira milioni di fedeli ad accostarsi al carismatico esempio di San Pio da Pietrelcina?


Le motivazioni potrebbero essere molte, riconducibili, però, tutte ad un aspetto della vita di San Pio: la sua autenticità, o per essere più diretti la sua coerenza.

San Pio nel “nuovo secolo”, mentre l’uomo era intento nella scienza e nel progresso, la vita mistica del Frate di Pietrelcina, ha richiamato l’uomo alle verità più essenziali della sua esistenza: Dio, la sofferenza, la preghiera, la carità.

Tutto questo non con le prediche o i libri, ma con la sua vita coerente e umile. Ecco perché tanti, ancora oggi, si avvicinano a lui, perché la sua storia è la nostra storia. La sua vicenda terrena e spirituale è inserita pienamente nella nostra esperienza, non è lontano da noi, né come tempo, né tanto meno come vissuto.

Padre Pio diventa l’eco del vangelo, l’immagine concreta del Cristo Crocifisso e risorto, e oggi l’uomo ha bisogno di questo, di qualcuno che gli indichi una speranza più alta e più vera. 

Come vive la sua esperienza come assistente spirituale regionale dei Gruppi di preghiera di San Pio?


Padre Pio in Campania è molto amato, è cercato, soprattutto come intercessore. Ma questo potrebbe sminuire la sua carica spirituale. Lui è certamente l’amico dei sofferenti, ma è anche il Maestro dello spirito.

Quando visito i vari gruppi di preghiera della Campania, oltre a raccogliere le intenzioni di preghiera, propongo la figura di Padre Pio anche come maestro di preghiera.

Quando il Santo era in vita, lo chiamavano Padre Spirituale, ed è questo ancora oggi il ruolo di San Pio per tutti e sopratutto per chi fa parte dei gruppi di preghiera, seguire il suo insegnamento, vivere la vita cristiana alla sua scuola. 

San Pio diceva che quando i figli spirituali si riunivano in preghiera, oltre a esserci Gesù, anche lui era in mezzo a loro, unito nell’orazione. Per coloro i quali volessero farne parte, o creare nella propria regione o città un gruppo di preghiera, cosa occorre fare?


Non occorrono molte cose, se non il desiderio di pregare. I gruppi di preghiera sono nati principalmente per questo motivo. Rispondendo all’appello del Papa Pio XII che chiedeva di pregare per la pace, padre Pio invita i suoi figli spirituali ad incontrarsi in “cenacoli di preghiera” per chiedere il dono della pace. 

Oggi i gruppi di Preghiera hanno assunto una conformazione propria con degli statuti molto semplici e delle direttive che provengono dal centro internazionale di San Giovanni Rotondo.

Ma la questione è molto più semplice, se ci sono delle persone che vogliono pregare, con il carisma di Padre Pio, facciano riferimento al proprio parroco, o all’assistente diocesano /regionale, per vivere nella spiritualità del Fondatore. 

Questo invito è aperto anche ai giovani. I gruppi di preghiera possono e devono diventare delle autentiche scuole di preghiera e di spiritualità.

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