La bandiera europea e le dodici stelle di Maria

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La bozza definitiva della Costituzione d’Europa presentata a Bruxelles il 10 luglio del 2003 non faceva nessun riferimento, nel preambolo, alle radici giudaico-cristiane dell’Europa. Ma – e forse questo è sfuggito a quanti hanno promosso una costituzione senza radici – in quella Costituzione c’era molto cristianesimo. Specialmente nel momento in cui si ribadisce solennemente che la bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a cerchio. Perché colori, simboli e disposizione in tondo della bandiera vengono direttamente dalla devozione mariana. Di più: sono un segno esplicito di omaggio alla Vergine.

 

“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. La donna misteriosa, per la tradizione cristiana, è la madre di Gesù. Ed è a questo passo dell’Apocalisse che si ispirò l’artista che vinse il concorso per la bandiera dell’Europa. Anche i colori originari della bandiera sono tutti del culto mariano: l’azzurro del cielo e il bianco della purezza verginale. Il bianco era rappresentato dalle stelle d’argento del disegno originale, che solo in seguito hanno preso il colore dell’oro.

Tutto inizia nel 1949. A Strasburgo viene istituito un primo “Consiglio d’Europa”, al tempo un organismo poco più che simbolico. E l’anno dopo il Consiglio bandisce un concorso d’idea, aperto a tutti gli artisti europei, per una bandiera comune. Arséne Heitz partecipa al concorso. È un giovane e poco noto designer. Ed è un cattolico fervente, che porta al collo la cosiddetta “Medaglia miracolosa”. È una medaglia su cui campeggiano le dodici stelle dell’Apocalisse e l’invocazione: “Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te”, coniata in seguito alle visioni – avvenute nel 1830 a Parigi – di santa Catherine Labouré. La quale rivelò di aver avuto incarico dalla Madonna di far coniare e diffondere la “medaglia miracolosa”, che ben presto divenne uno degli oggetti più diffusi nel mondo cattolico. Ne aveva una anche santa Bernadette Soubirous, quando, l’11 febbraio 1858, ebbe la prima apparizione della Signora, che apparve vestita proprio di bianco e di azzurro.

Anche Heitz aveva la medaglia al collo, e nutriva una speciale venerazione per l’Immacolata. E questa venerazione è l’ispirazione del suo disegno: dispone le stelle in circolo, come nella medaglia, su uno sfondo di azzurro mariano. È un’idea vincente: il bozzetto vince il concorso. A presiedere la giuria c’era un belga di religione ebraica, responsabile dell’ufficio stampa del Consiglio, Paul M. G. Lévy. Questo non conosceva le origini del simbolo, ma fu probabilmente colpito positivamente dai colori: in fondo, l’azzurro e il bianco (le stelle non erano gialle ma bianche nel bozzetto originale) erano i colori della bandiera del neonato Stato d’Israele, che si ispirava allo scialle a strisce usato dagli ebrei per la preghiera. Nel 1897, alla Conferenza di Basilea, fu adottato come simbolo dell’Organizzazione Sionista Mondiale, divenendo poi nel 1948 la bandiera della repubblica di Israele. Curioso come le due religioni siano unite simbolicamente anche nella scelta della bandiera dell’Unione: Maria è “la figlia di Sion”, il legame tra Antico e Nuovo Testamento; e il numero delle stelle collega strettamente le due fedi, visto che dodici sono le tribù di Israele e dodici i discepoli di Gesù. Anche la bandiera, in qualche modo, richiama le radici giudaico-cristiane d’Europa.

Tra l’altro, ci furono delle polemiche sul numero delle stelle. Perché dodici stelle, se gli Stati europei all’epoca erano solo sei? Arsène Heitz non rivelò la fonte religiosa della sua ispirazione, in modo da evitare contrasti. Sostenne, invece, che il dodici era, per la sapienza antica, “un simbolo di pienezza” e non doveva essere mutato neanche se i membri avessero superato quel numero. Come difatti avvenne.

Ma c’è un altro dato che salta agli occhi. Il giorno in cui fu adottata non era un giorno scelto appositamente, era semplicemente un giorno determinato dagli impegni politici dei Capi di Stato. Era il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre 1955.

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