Maria Montessori e Grazia Honegger Fresco: due vite per i bambini

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Qualche giorno fa si è spenta all’età di 91 anni la pedagogista Grazia Honegger Fresco, tra le ultime allieve di Maria Montessori. Da oltre 50 anni, svolgeva la sua intensa attività di erede di Maria Montessori, della quale fu allieva in uno degli ultimi corsi da lei diretti.

Così il ‘Centro nascita Montessori’ descrive la sua lunga carriera: “Ha a lungo sperimentato i principi montessoriani nelle maternità e nei nidi, nelle Case dei Bambini e nelle scuole elementari. Sulla base delle esperienze realizzate con i bambini e con i loro genitori, ha dedicato molte delle sue energie alla formazione degli educatori in Italia e all’estero, adottando metodologie attive, apprese in numerosi incontri con i CEMEA francesi e italiani”.

E’ stata una delle più autorevoli autrici di opere divulgative in campo educativo destinate ai genitori e ai nonni. Tra i vari testi spicca ‘Essere genitori’, considerato un best seller del settore che ha chiarito i dubbi di migliaia di genitori. Ha scritto anche la biografia ‘Maria Montessori, una storia attuale’, che racconta l’intera parabola intellettuale ed esistenziale della maestra di tutte le maestre.

In uno dei suoi scritti ‘I bambini, che belle persone’ così li descriveva: “Quando si vive in mezzo ai bambini, spesso si resta affascinati dalla loro grazia, dall’incanto delle loro parole, dalla loro aria sorpresa davanti a cose minime (e per noi, ovviamente, banalissime). La fiducia che ci donano sembra inesauribile. Li amiamo quando sono di buon umore, disponibili e crediamo di capirli perché ci seguono, si adeguano a noi.

Quando invece si ostinano su qualcosa, si oppongono, gridano o piangono, li amiamo meno, siamo irritati dalla loro irragionevolezza: è così che definiamo certe reazioni infantili, solo perché non riusciamo a capirle o semplicemente perché ci disturbano”.

Anche il presidente e fondatore del Centro Psico Pedagogico, Daniele Novara, ha scritto che è stata una figura molto importante per la pedagogia italiana: “E’ stata una figura chiave nella cultura montessoriana italiana, ma in generale nella pedagogia stessa del nostro Paese.

Persona molto rigorosa, ha sempre cercato di far vivere il pensiero e l’azione di Maria Montessori, pur nel necessario rispetto delle sue idee e del suo metodo, dentro i problemi e le inquietudini del nostro tempo. Si è opposta a una visione ingessata e cristallizzata del suo pensiero, favorendo l’incontro fra questa straordinaria tradizione e le tante nuove suggestioni emerse dopo la scomparsa della Montessori stessa”.

E per ricordare i 150 anni della nascita Maria Montessori il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva evidenziato la sua figura di ‘creativa femminile: “Proprio negli anni più duri del Novecento Maria Montessori è riuscita a infrangere antichi pregiudizi, dimostrando la irragionevolezza di metodi di insegnamento basati sull’autoritarismo e contrastando pratiche di emarginazione ai danni di chi era sofferente o veniva considerato diverso, aprendo la strada a un percorso di crescita dei bambini basato sulla piena espressione della loro creatività, nella formazione responsabile alla socialità.

Il suo ‘metodo’ ha varcato le frontiere e, nel suo nome, tantissime educatrici ed educatori, ragazze e ragazzi, hanno conferito alla scuola un valore di crescita nella conoscenza che, accanto al sapere letterario e scientifico, abbia lo sguardo rivolto allo sviluppo integrale della personalità degli alunni”.

Anche nella Chiesa Maria Montessori ha avuto un posto molto rilevante, tantoché papa Benedetto XV le inviò nel 1918 una benedizione autografa, che fu riprodotta nella nuova edizione del libro sul Metodo: “La benedizione apostolica… sia pegno di quelle grazie e di quei celesti favori che auguriamo per rendere fecondo di bene ‘Il Metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei bambini’”.

E nel 1947 papa Pio XII la ricevette in udienza come si può leggere nelle ‘Cronache Missionarie della scuola: “Martedì, 20 maggio 1947. La rev. Madre Gen. accompagna la dott. Montessori in Vaticano all’udienza dal Papa”.

Inoltre il 17 settembre 1970 papa Paolo VI teneva un discorso ai partecipanti di un congresso montessoriano, in occasione del centenario della nascita della grande educatrice italiana: “Lungi dall’essere sminuito da questo metodo attivo, il ruolo dell’insegnante è al contrario accresciuto e la sua influenza, si potrebbe dire, decuplicata: non si tratta più di una trasmissione pura e semplice di dati concettuali, ma di un’iniziazione alla vita, attraverso un esempio vivente… Maria Montessori ha giustamente insistito su ‘Lo spirito assorbente del bambino’, fin dalla più tenera età”.

(Foto: facebook)

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