La Priora del Monastero di santa Rita da Cascia affida le scuole alla Santa

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 “Chiediamo a Santa Rita di accompagnare i passi di ogni studente, docente e collaboratore scolastico. Attraverso la preghiera, a Lei, modello di obbedienza e virtù, affidiamo tutti loro. Il primo giorno di scuola è da sempre un nuovo inizio, un cammino che riparte, quest’anno ancor di più e come ogni percorso della vita necessita di una guida”.

Così la Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis, nei giorni scorsi ha augurato una buona ripartenza al mondo della scuola. Infatti lunedì scorso in Umbria e nella maggior parte delle regioni d’Italia, è iniziato il nuovo anno scolastico dopo la lunga chiusura dovuta al Coronavirus.

In questo giorno importante, che si divide tra gioie e incertezze, il pensiero delle monache agostiniane di Cascia, ha raggiunto la scuola e in particolare quella delle terre colpite dal sisma del 2016, alle prese con doppie conseguenze. Inoltre, suor Maria Rosa Bernardinis ha aggiunto una speciale menzione per le Apette dell’Alveare di Santa Rita, che ha riaperto dopo lo stop imposto dal Covid-19.

Nelle terre del cratere del terremoto del 2016, dove anche le scuole sono incluse nei ritardi della ricostruzione, il ritorno in classe è stato segnato dalla duplice emergenza, sisma-virus. Per molti istituti la ripartenza delle lezioni avviene, infatti, in edifici ancora provvisori: “Le scuole sono officine del futuro di tutti noi perciò non possiamo permettere che in nessun luogo esse siano in difficoltà. Questo è ancora più vero nella nostra Valnerina e nel Centro Italia, dove la scuola è costretta ad una ripartenza a metà.

E’ facile capire quanto sia ancor maggiore, rispetto al resto del Paese, il carico di disagi e paure a cui è sottoposto l’universo scolastico di queste terre. Colgo, quindi, l’occasione per inviare agli organi di Governo l’appello per un veloce recupero degli edifici scolastici, affinché tutte le scuole possano tornare ad operare in spazi adeguati, in totale serenità e sicurezza”.

Inoltre qualche giorno prima la campanella è suonata anche per le Apette dell’Alveare di Santa Rita: la struttura del monastero, dove le monache e il team di educatrici, crescono e accudiscono nell’amore bambine e ragazze, provenienti da famiglie in difficoltà economica e sociale, chiamate affettuosamente ‘Apette’: “Dal 9 settembre, l’Alveare ha riaperto le sue porte alle Apette e proprio lunedì è ripartito anche il progetto Millefiori, per le bambine e i bambini dei dintorni che ospitiamo nel doposcuola.

La ripartenza avviene nel rispetto totale delle norme di sicurezza anti-covid, con l’attenzione che il necessario distanziamento non abbia un impatto negativo sulle giovani, che arrivano da situazioni difficili, e che siano comunque mantenuti i loro diritti al gioco e alla spensieratezza. Parlando della scuola, ad esempio, già in precedenza il monastero garantiva per l’Alveare un bus dedicato al trasporto scolastico. Viste le esigenze attuali, grazie alla collaborazione con la società Busitalia – Sita Nord, possiamo ora mettere a disposizione un bus più grande, così che tutti abbiano un posto a sedere”.

La priora ha concluso con un messaggio di speranza: “A marzo il virus ci ha costretto a chiudere. E’ stata una scelta difficile e molto pensata, ma necessaria per la sicurezza e la tutela delle nostre Apette, che sono rientrate in famiglia. Per noi sono delle figlie e abbiamo continuato a portare loro sostegno, umano ed economico, grazie anche all’impegno delle educatrici. La mancanza delle loro risate è stata un gran peso nell’anima, sostenuto dalla fede e dalla speranza di sentirle presto tornare. Per questo la ripartenza è per noi e per loro un’immensa gioia, che condividiamo con i tanti amici e sostenitori dell’Alveare”.

(Foto: Monastero Santa Rita di Cascia)

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