Papa Francesco: confini diventino finestre

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Snapshots From The Borders è un progetto triennale cofinanziato dall’Unione Europea (linea di budget DEAR EuropeAid), gestito da 35 partner, autorità locali di confine e organizzazioni della società civile, che mira a sviluppare una comprensione critica dei decisori politici europei, nazionali e locali e dell’opinione pubblica sulle interdipendenze globali che determinano i flussi migratori verso i confini europei. Nello specifico il progetto intende rafforzare una nuova rete orizzontale ed attiva tra le città che affrontano direttamente i flussi migratori ai confini dell’UE, come mezzo per promuovere una più efficace coerenza delle politiche a tutti i livelli (europeo, nazionale, locale).

Il cuore del progetto è ‘voce ed esperienze (snapshots) dai confini’ e la loro più ampia diffusione tra i cittadini europei. Il progetto mira ad informare i cittadini europei che la migrazione è un fenomeno complesso e multidimensionale e una questione politica che richiede sforzi ed azioni concrete intraprese da persone e organizzazioni/reti a tutti i livelli della società. Una migliore comprensione da parte della popolazione europea della migrazione come questione di sviluppo legata all’impegno, promuove la cittadinanza globale e crea forti legami di solidarietà.

In altre parole, il progetto intende contribuire ad una nuova narrativa europea che rilocalizza il discorso sullo sviluppo del Mediterraneo e delle altre zone di confine europeo: ciò include uno spostamento verso un approccio più coerente, basato sui diritti umani, nei confronti della migrazione e dello sviluppo; nuove politiche territoriali volte a creare lavoro dignitoso e modelli di produzione e consumo sostenibili; cooperazione transnazionale e decentralizzata che promuove forti legami tra le comunità; e migranti come nuovi attori dello sviluppo umano che partecipano attivamente all´interno delle comunità locali a livello sociale, economico e politico.

Tutto questo nelle scorse settimane è stato presentato dal sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, a papa Francesco, che ha ringraziato del progetto: “Il vostro è un progetto lungimirante. Esso si propone di promuovere una comprensione più profonda della migrazione, che permetta alle società europee di dare una risposta più umana e coordinata alle sfide delle migrazioni contemporanee. La rete di autorità locali e organizzazioni della società civile, che da questo progetto è nata, si prefigge di contribuire positivamente allo sviluppo di politiche migratorie che rispondano a questo fine”.

Ricordando loro le sfide a cui lo scenario migratorio pone, il papa ha sottolineato l’inattualità dei muri: “E’ anche fondamentale cambiare il modo di vedere e raccontare la migrazione: si tratta di mettere al centro le persone, i volti, le storie. Ecco allora l’importanza di progetti, come quello da voi promosso, che cercano di proporre approcci diversi, ispirati dalla cultura dell’incontro, che costituisce il cammino verso un nuovo umanesimo. E quando dico ‘nuovo umanesimo’ non lo intendo solo come filosofia di vita, ma anche come una spiritualità, come uno stile di comportamento”.

Ed ha concluso l’incontro ricordando la necessità di trasformare le frontiere in finestre: “Le frontiere, da sempre considerate come barriere di divisione, possono invece diventare ‘finestre’, spazi di mutua conoscenza, di arricchimento reciproco, di comunione nella diversità; possono diventare luoghi in cui si sperimentano modelli per superare le difficoltà che i nuovi arrivi comportano per le comunità autoctone”.

(Foto: sito Snapshots From The Borders)

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