La Chiesa di Crotone stigmatizza l’odio social

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Negli ultimi giorni di agosto una imbarcazione con a bordo oltre venti migranti ha preso fuoco, per cause in corso d’accertamento, mentre erano in corso le operazioni di trasbordo su unità navali della Capitaneria di Porto al largo della costa crotonese, seguita da un’esplosione causata, presumibilmente, dal carburante a bordo.

Secondo quanto riferisce l’Ansa, sono stati recuperati i corpi senza vita di tre migranti, tra cui una donna, che erano a bordo del barcone, mentre almeno una persona risulta tuttora dispersa. Secondo il quotidiano locale ‘il Crotonese’, “l’imbarcazione è successivamente stata investita da una esplosione probabilmente causata dal carburante a bordo”.

Subito si sono attivati i soccorsi e la diocesi di Crotone-Santa Severina ha espresso il cordoglio per la morte dei migranti ed il ferimento degli uomini che hanno prestato soccorso: “L’intera comunità diocesana che è in Crotone-Santa Severina piange per la morte di questi nostri tre fratelli migranti, dei quali pur non conoscendo i nomi, intuiamo la tragica storia di sofferenza, e spera che i dispersi (o il disperso) siano ritrovati salvi.

Siamo, altresì, vicini agli uomini della Guardia di Finanza rimasti feriti nelle operazioni di soccorso, così come ci sentiamo in dovere di ringraziare e di lodare tutti gli uomini e le donne dello Stato, delle associazioni di volontariato e del personale medico e paramedico per la dedizione con cui si stanno adoperando nei soccorsi dei superstiti e nella ricerca dei dispersi”.

Richiamando il valore della Costituzione della Repubblica Italiana la diocesi lancia un appello al governo italiano ed alla commissione europea affinchè non succedano più queste tragedie: “Di fronte a questi nostri tre fratelli caduti vittime nel Mediterraneo, facciamo appello al Governo Italiano, alla Commissione Europea e alla comunità internazionale perché non lascino nulla di intentato nel favorire l’accoglienza dei migranti e la risoluzione dei conflitti interni ai loro Paesi che li costringono alla fuga”.

Inoltre la diocesi stigmatizza questo ‘tempo’ di odio: “In questo momento siamo altresì increduli e turbati per l’aria d’odio e d’indifferenza che si respira sui social e ci preoccupa e rammarica sapere che anche tra chi si professa cristiano e cattolico ci si abbandoni a giudizi e a considerazioni che rasentano il razzismo”.

L’invito rivolto ai responsabili è quello di non abbandonare chi è in difficoltà: “Invitiamo tutti i responsabili politici ed amministrativi del nostro paese a farsi carico dei problemi sociali che esasperano la nostra gente e che il coronavirus ha aggravato ancora di più, guardando con lungimiranza ai valori di civiltà sanciti dalla nostra Costituzione, gli unici in grado di traghettarci verso una società più giusta, con meno disuguaglianze e più attenta ai bisogni dei cittadini più fragili”. 

La diocesi ha sottolineato anche che l’odio è contrario alla pietà cristiana, come si scrive al n^ 299 del Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il Vangelo di Gesù, attraverso la Dottrina Sociale della Chiesa, ci ricorda che ogni uomo è, in quanto figlio di Dio, chiamato a realizzarsi in modo dignitoso secondo giustizia e carità”.

Infine richiamando il n^ 69 del documento ‘Gaudium et Spes’ la Chiesa crotonese auspica percorsi di condivisione e di tutela per i più poveri: “Mentre ci auguriamo che i toni più aspri si stemperino, come chiesa diocesana presentiamo a Dio, tutte le vittime innocenti delle disuguaglianze mondiali e incoraggiamo, con rinnovato slancio, a favorire nel nostro territorio percorsi di integrazione, di fratellanza e di tutela dei più fragili e dei più poveri, perché nessuno tra di noi abbia a soffrire e a sentirsi escluso e scartato”.

Anche dal profilo facebook del Santuario di san Francesco di Paola “si alza un appello urgente a riscoprire la sussidiarietà, valore umano e cristiano eminentemente esercitato dal santo Patrono della nostra Regione, anche in tempi di pandemia… Non si puó rimanere indifferenti dinanzi ad un simile accaduto. S. Francesco di Paola farebbe udire forte la sua voce a difesa della dignità umana, in questo caso profondamente lesa”.

(Diocesi di Crotone-Santa Severina)

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