La gustosa marmellata di Padre Jarek di San Charbel… e una dichiarazione avariata del Sant’Uffizio dell’Episcopato polacco

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Presso la Parrocchia di Nostra Signora dell’Assunzione del Buon Inizio e San Charbel a Florencja vicino a Iłża in Polonia è iniziata la produzione di… marmellata di prugne, che è qualcosa di buono e salutare – dice il Parroco, Padre Jarek Cielecki. Lui stesso si è impegnato nella preparazione di conserve gustose ed ecologiche. E questi barattoli di marmellata di prugne, già a settembre andranno in vari posti in Italia.


In Italia, la marmellata proveniente dall’Eremo di San Charbel, preparata personalmente da Padre Jarek, avrà sicuramente successo come delizioso regalo per l’inizio della giornata, a colazione.

Il video: QUI.

Infatti, tale marmellata non viene prodotta in Italia. Gli italiani preferiscono le conserve più dolci, ma quelle polacche andranno molto bene per i diabetici. Chi ama le marmellate con un contenuto zuccherino maggiore potrà sempre addolcirle, dice Padre Jarek, che aggiunge scherzando: “Penso che non dovranno farlo, perché li pubblicizzo dolcemente…”.

La produzione su scala più ampia inizierà a settembre, in barattoli speciali con etichette destinate al mercato polacco. La marmellata attualmente è fatta di prugne miste. Padre Jarek vuole che la marmellata del Eremo di San Charbel trovi la strada per i negozi e potrà anche essere ordinata. “È un buon modo per raggiungere sia i credenti, che i non credenti”, dice. I proventi sosterranno la costruzione del Santuario per la Madre di Dio, che Padre Jarek sta terminando nel Eremo.

Nel frattempo, S.E.R. Mons. Stanisław Budzik, il Presidente della Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza Episcopale Polacca, nonostante tutti i gravissimi problemi di cui è sommerso la gerarchia della Chiesa Cattolica Romana in Polonia, e nello spirito di un autentico “ecumenismo selettivo”, si è occupato di Padre Jarek e le Casa di Preghiera di San Charbel da lui fondate e guidate nel senso di un ecumenismo autentico (accogliendo, per esempio anche fratelli e sorelle ortodossi), con una dichiarazione, presentando una “marmellata” alquanto acida, che troverà pochi acquirenti. Contento lui. È proprio vero quello che ha scritto in luglio 2020 nella sua lettera sulla situazione attuale nella Chiesa Cattolica Romana un sedicenne milanese a S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò: “Ci sono arrivato io… la verità è questa: semplicemente hanno altri interessi e a tutti manca un sano timore di Dio”. Il mysterium iniquitatis. Vengono in mente le considerazioni, che Joseph Ratzinger fece il 25 dicembre 1969, ai microfoni della radio tedesca, quando profetizzò la fine della Chiesa Cattolica Romana come l’abbiamo conosciuta: “Avremo presto preti ridotti al ruolo di assistenti sociali e il messaggio di fede ridotto a visione politica. Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà. Sarà più piccola, più povera, quasi catacombale, ma anche più santa. Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo, ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna. La rinascita sarà opera di un piccolo resto, apparentemente insignificante eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione. Perché è così che opera Dio. Contro il male, resiste un piccolo gregge” (Joseph Ratzinger, HR, 25 dicembre 1969).

Ma vediamo cosa c’è di avariato nel prodotto di Mons. Buzik, che ha pubblicizzato attraverso il suo house organ, la KAI.

Comunicato circa una dichiarazione della Commissione per la Dottrina della Fede polacca riguardante Padre Jarek Cielecki del Vescovo Adam Rosiek, Primo Vescovo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia

A causa di un’altra dichiarazione pubblica del Presidente della Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza Episcopale Polacca, pubblicata il 29 agosto 2020, sulla persona di Padre Jarosław Cielecki, sacerdote della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, sono costretto a fare riferimento alla grave inesattezza ivi contenuta.
Vorrei sottolineare che la Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia non è mai stata e non fa parte della Chiesa Cattolica Polacca. L’uso dell’affermazione secondo cui si trattava di un ramo non è vero.
La Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia nella sua dottrina è pienamente unita alla Chiesa Cattolica Romana attraverso il Vangelo di Cristo, il riconoscimento di tutti i dogmi così come di tutti i sacramenti.
Facendo riferimento alla comune missione apostolica, mi appello ai Vescovi della Conferenza Episcopale Polacca affinché cessino tali pratiche, il cui scopo è seminare ansia nelle anime delle persone che cercano Dio.
Allo stesso tempo, vorrei ricordarvi che né il compito né il ruolo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, compreso il suo clero, è la volontà di conquistare i fedeli con metodi impuri, ma la necessità di aiutare sacerdoti e fedeli che non trovano la loro strada ulteriore nella comunità della Chiesa Cattolica Romana, che crescono ogni mese.
Ricordo umilmente che siamo tutti responsabili della salvezza di ogni essere umano, cioè il comando di nostro Signore Gesù Cristo, che scorre direttamente dal Vangelo. Nessuno di noi ha il monopolio su questo argomento e siamo tutti fratelli e sorelle, figli del Dio Uno e Trino.
Le attività della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, sempre più evidenti ogni giorno alla periferia della Chiesa Universale di Cristo, sono in linea con i presupposti di pensiero e di evangelizzazione del Santo Padre Francesco. Non c’è mai stato e mai ci sarà nulla nella nostra missione che possa distruggere la pace di Dio e distruggere l’unità dello Spirito. Rispettiamo la Chiesa Madre – la Chiesa Cattolica Romana con il massimo rispetto, chiedendo che sia disposta a ricambiare il suo amore e che dovremmo essere rispettati. Ciò dovrebbe essere dimostrato dicendo e scrivendo la verità ed evitando la pratica di manipolare la verità. Preghiamo e continueremo a pregare affinché possiamo rimanere uno davanti a Cristo, che le nostre azioni comuni condurranno i fedeli a raggiungere la salvezza nel Regno di Cristo.
Vescovo Adam Rosiek
Primo Vescovo della Chiesa
Curia vescovile, 29 agosto 2020 A.D.


Dichiarazione del Presidente della Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza Episcopale Polacca, S.E.R. Mons. Stanisław Budzik

Durante la 386a riunione plenaria dell’Episcopato polacco a Jasna Góra, il Presidente della Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza Episcopale Polacca, l’Arcivescovo Budzik, “ha parlato degli importanti documenti della Commissione, che mettono guardia contro le deformazioni della fede”, secondo un comunicato diffuso dall’Agenzia KAI della CEP.
Dopo aver parlato del coronavirus, “il secondo problema emerso all’improvviso in Polonia – informa l’Arcivescovo Budzik – è stato il culto di San Charbel, un monaco del Libano. È anche venerato in Polonia, nelle cosiddette Case di preghiera, organizzate e gestite da Padre Jarosław Cielecki. Purtroppo non molto tempo fa il sacerdote è entrato in conflitto con la Chiesa, si è unito alla Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia – informa l’Arcivescovo Budzik -, che è un ramo della Chiesa Cattolica Polacca, ed è stato condannato [in verità, a Padre Jarek è giunto un Decreto del Vescovo di Roznava in Slovacchia, diocesi dove era incardinato; un atto dovuto, dopo la sua accoglienza il 14 Giugno scorso nella Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, prendendone atto e notificandolo che non era più sacerdote della Diocesi di Roznava e quindi decaduto come Canonico capitolare. V.v.B.]. Pertanto, abbiamo avvertito i fedeli che non può gestire queste Case e non è più un’autorità, poiché lui stesso ha lasciato volontariamente la Chiesa Cattolica”.

Postilla

Caro Padre Jarek Cielecki, lasciateli dire. Invece di fare inutili dichiarazioni vadano nelle strade, nelle piazze, nei vari locali a dire: Parliamo di Gesù? Parliamo della Mamma Celeste? Troppa fatica. È più comodo stare in lussuose stanze e criticare chi come Te, con grandi e continui sacrifici, vai tra le persone a parlare con loro di Gesù. Continua per favore nella Tua missione, missione difficile con tanti attacchi ma, sono convinto, è una missione che porta felicità a Gesù. In Cielo vi è grande festa per ogni pecorella smarrita che torna all’ovile. Grazie per tutto ciò che fai, grazie del tuo grande e continuo sacrificio che ha un solo obiettivo… Rendere felici Gesù e la Mamma Celeste.
Claudio Mantovani

Testo originale in polacco del Comunicato del Vescovo Adam Bosiek

W związku z kolejną publiczną wypowiedzią Przewodniczącego Komisji Nauki Wiary, Konferencji Episkopatu Polski, opublikowaną w dniu 29 sierpnia 2020 roku, a dotyczącą osoby księdza Jarosława Cieleckiego, kapłana Katolickiego Kościoła Narodowego w Polsce, jestem zmuszony odnieść się do zawartej w niej poważnej nieścisłości.
Pragnę zaznaczyć, że Katolicki Kościół Narodowy, nigdy nie był i nie jest częścią Kościoła Polskokatolickiego. Użycie stwierdzenia jakoby był jego odłamem jest niezgodne z prawdą.
Katolicki Kościół Narodowy w swej doktrynie jest w pełni zjednoczony z Kościołem Rzymskokatolickim, poprzez Ewangelię Chrystusową, uznawanie wszystkich dogmatów jak również wszystkich sakramentów świętych.
Odnosząc się do wspólnego posłannictwa apostolskiego, apeluję do Braci Biskupów Konferencji Episkopatu Polski o zaprzestanie takich praktyk, których celem jest sianie niepokoju w duszach ludzi szukających Boga.
Jednocześnie przypominam , że ani zadaniem, ani rolą Katolickiego Kościoła Narodowego, w tym rosnąca duchowieństwa, nie pozostaje chęć pozyskiwania wiernych nieczystymi metodami, ale z każdym miesiącem, potrzeba pomocy kapłanom i wiernym, którzy nie odnajdują swej dalszej drogi we wspólnocie Kościoła Rzymskokatolickiego.
Przypominam w pokorze, że wszyscy jesteśmy odpowiedzialni za zbawienie każdego człowieka, to jest nakaz naszego Pana Jezusa Chrystusa, wypływający wprost z Ewangelii. W tym przedmiocie nikt z nas nie ma monopolu i wszyscy jesteśmy Braćmi i Siostrami , dziećmi Boga w Trójcy Jedynego.
Działania Katolickiego Kościoła Narodowego, coraz mocniej zauważalne z każdym dniem na peryferiach Powszechnego Kościoła Chrystusowego, wpisują się w myśl i założenia ewangelizacyjne Ojca Świętego Franciszka. W naszym posłannictwie nigdy nie było i nie będzie niczego, co burzyłoby Boży pokój i niszczyło jedność ducha . Z największym szacunkiem odnosimy się do Kościoła Matki – Kościoła Rzymskokatolickiego, prosząc by i on zechciał odwzajemniać miłość oraz należy i nam szacunek. Przejawem tego niech będzie mówienie i pisanie prawdy oraz unikanie praktyk manipulacji prawdą . Modlimy się i modlić się będziemy dalej, byśmy wobec Chrystusa pozostawali jedno, aby nasze wspólne działania prowadziły wiernych do osiągnięcia zbawienia w Królestwie Chrystusa.
Biskup Adam Rosiek
Pierwszy Biskup Kościoła
Kuria Biskupia 29 sierpnia 2020 A.D.

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