L’uccellino e l’immigrato… Parabola sull’immigrazione devastante. E l’esemplificativo caso Musumeci

Condividi su...

L’ira di Musumeci è scoppiata domenica 23 agosto 2020. Il Governatore della Sicilia firma l’ordinanza: «Via i migranti dalla Sicilia entro domani». «Chiudo subito in Sicilia tutti gli hotspot per i migranti, si attivi un ponte aereo». Ovvero, l’esemplificazione della parabola dell’uccellino e l’immigrato: il Governatore della Sicilia passa al contrattacco come miglior difesa, togliendo la mangiatoia agli uccelli. Con la sua l’ordinanza, Nello Musumeci dispone che entro oggi, 24 agosto tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola: «L’ordinanza è stata pubblicata questa notte [23 agosto]. Domani [24 agosto] verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al governo nazionale. La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento. Vi terrò aggiornati più tardi».

Puntualmente è arrivato l’altolà del Ministero dell’Interno. Fonti del Viminale sostengono che quella dei migranti è una materia di competenza statale, un’ordinanza regionale dunque non può incidervi. Le stesse fonti sottolineano che non si vuole polemizzare con Musumeci, sapendo anche che la Sicilia è sottoposta ad una pressione migratoria eccezionale che si sta facendo il possibile per alleggerire.

Invece, in una Nota il Presidente dei Senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini dichiara: «La chiusura degli hot spot decisa dal Governatore Musumeci è la conseguenza inevitabile dell’irresponsabilità con cui il Viminale ha lasciato precipitare la situazione ignorando per mesi gli allarmi e gli appelli lanciati dalle autorità siciliane, anche dopo la moltiplicazione dei focolai epidemici. Se siamo arrivati a questo livello di scontro istituzionale, dunque, la colpa è unicamente del governo nazionale, prigioniero dell’ideologia dell’accoglienza e incapace anche di far sentire la sua voce in Europa. Dov’è finito lo »storico« accordo di Malta sulla relocation dei migranti?».

La linea del Ministero dell’Interno, fatta filtrare dopo l’ordinanza di Musumeci, è che l’immigrazione, come anche l’ordine pubblico, sono materie di competenza nazionale. Ecco perché un Presidente di Regione o un Sindaco possono anche firmare ordinanze su questi temi (ad esempio il Sindaco di Augusta aveva vietato gli sbarchi dalla nave-quarantena), ma esse verranno disattese ed impugnate da Palazzo Chigi e dunque rimarranno senza validità.te

Il Governatore della Sicilia controreplica con queste parole: «L’ordinanza del Presidente della Regione è adottata sotto il profilo sanitario e quale soggetto attuatore dell’emergenza Covid-19. Quindi non incide sulla materia “migranti”, che è competenza statale, ma sulla idoneità delle strutture sotto il profilo sanitario a rispettare le misure e linee guida scientifiche sulla pandemia». Secondo l’interpretazione della Regione l’ordinanza «è certamente su materia di competenza in parte regionale e in parte sulla emergenza pandemica, introducendo misure di ordine preventivo a seguito della decisione dello Stato di non applicare le norme vigenti dei decreti sicurezza».

“Nel frattempo questi al governo continuano a elargire 35 euro/die per ogni immigrato economico che sbarca in Italia e 11 milioni di euro regalati alla Tunisia da dove continuano a partire tunisini alla ricerca del bengodi  Terremoto Centro-Italia, 4 anni dopo la ricostruzione è ferma: recuperato il 3% delle 80mila case inagibili. E ci sono ancora 41mila sfollati nonostante il Covid-19. Dopo quattro anni e quattro commissari diversi, la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del Centro Italia, è ancora una chimera” (Claudio Mantovani).

Conclusione: il Viminale ha dichiarato guerra ai cittadini italiani, vuole l’invasione di massa. Questo governo vuole la distruzione del popolo. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in un tweet scrive: “Un governo che permette a chiunque di entrare illegalmente in Italia e che non riesce a gestire gli immigrati. Troppe volte è stato impedito alle Forze dell’Ordine di svolgere il loro lavoro e troppe volte è stata messa a rischio la loro salute. Solidarietà alle Forze dell’Ordine”.

Siamo al 24 agosto e – come tutti sappiamo – a settembre dovrebbero esserci le elezioni, scrive il Professore Massimo Viglione, «che potrebbero mettere a serio rischio di sopravvivenza il governo di sinistra designato per l’instaurazione del totalitarismo sanitario. Il che deve essere assolutamente evitato. Il che vuol dire che stanno uccidendo la democrazia parlamentare: non per rinsavimento spirituale e politico, ma per aggravamento della dissoluzione rivoluzionaria, il cui fine ora è un totalitarismo quale mai si è visto nella storia. (…) Siccome un’immensa legione di persone crede a quanto viene detto dai media, aderisce a tutto questo, giustifica e accetta tutta questo, e non solo a sinistra, ma anche al “centro” e pure a destra, perfino nel mondo della Tradizione, possiamo onestamente affermare che siamo in guerra civile». Guerra civile… molti “incidenti” di cronaca, per la maggior parte nascosti o distorti dai media, fanno pensare a questa infausta possibilità storica in questi tempi che corrono, nel tunnel in cui ci troviamo. Come raggiungere la luce che non si intravvede?

Il testo “L’uccellino e l’immigrato… Parabola sull’immigrazione devastante” che segue, mi è stato girato – come testo anonimo – da una persona non qualsiasi, con cui ho legami fraterni e di stima reciproco. È lo spessore del mittente, che mi ha indotto di leggerlo e non cestinarlo, come faccio come regola con le richieste di girare; catene di Sant’Antonio insomma. Inoltre, risulta che questa lunga riflessione a forma di parabola è stata ripresa da un articolo del 2015 sul sito di Danilo Amelotti [*], che annota di averla ricevuta da Gianfranco Guccia, un suo amico e serio professionista.

È un breve racconto, sicuramente molto educativo in merito alle vicende non certo felici, che gravano sul nostro Paese, per “merito” di un governo di quaraquaqua, banda di balordi. È una “favola” che parla di immigrazione, come è chiaro dalle prime battute, ma con un taglio che la rende molto comprensibile anche ai “superbuonisti”, fautori di porti aperti, ponti abbassati e porti aperti (tranne di casa loro… dove non sono appesi mangiatoie per uccelli e quindi non ci sono nidi ne cacca di uccelli). Pezzo da novanta in questa compagine, il gesuita venezuelano Padre Arturo Sosa Abascal, Preposito generale della Compagnia di Gesù dal 14 ottobre 2016, che – oltre a tutte le eresie e bestemmie che diffonda impunitamente, tra cui dichiarare che il diavolo “è un simbolo” soltanto, non una realtà, non un dogma di fede, insieme alla dannazione eterna e all’inferno – avvalla senza ritegno l’immigrazionismo senza limiti. Pazza gioia.

Questa parabola serve per capire il significato e le conseguenze fatali degli ammonimenti sul dover renderci conto della morte dei migranti, perché “il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza”. Ma chi le pronuncia, le pensa veramente queste parole di persona personalmente [**]? “Disumani in tutto: abortisti, immorali, anti italiani, senza Dio e senza cervello (ben)pensante… Poi, magicamente, si parla di ‘poveri migranti” ed eccoli tutti travestiti da pseudo suorine della Carità. Ma che orrore!” (Roberto Bonaventura).

Questa parabola serve soprattutto per renderci conto della necessità di cominciare a preoccuparci per la nostra vita, per la nostra cultura e per la nostra fede cristiana, qui su questa terra, prima che sia troppo tardi. Perché la domanda che dobbiamo porci è: c’è ancora luce al fondo del tunnel in cui ci troviamo in questi tempi che corrono? “Mala tempora currunt sed peiora parantur. Viralità del male, fanatismo, difesa tetragona del capo… l’era dei pasdaran” (Korazyn.org/Blog dell’Editore, 17 gennaio 2020).

L’uccellino e l’immigrato… Parabola sull’immigrazione devastante
di Danilo Amelotti [*]

Ovviamente, questa parabola non va strumentalizzata. Non parla ne di violenza ne di scagliarsi sugli immigrati, che sono umani come noi e da tali vanno trattati. Ma anche noi siamo umani, come loro, e abbiamo il diritto ed il dovere di tutelare la nostra casa. E di essere trattati, anche noi da loro, da umani.

Tempo fa mi comprai una mangiatoia per uccelli.
L’appesi nel mio portico e la riempii di semi.
Era proprio una bella mangiatoia ed era uno spettacolo… anche per i miei figli, ai quali dava l’opportunità di vedere gli uccellini da vicino.

Entro una settimana, grazie al costante rifornimento di cibo gratuito ottenibile senza fatica alcuna, la mangiatoia divenne costantemente visitata da almeno un centinaio di uccellini.

Ovviamente, il rifornimento costante di cibo gratuito e in abbondanza, fece si che molti di quegli uccellini cominciassero a fare i loro nidi sotto il portico, poi sulla tenda, poi vicino al barbecue, e persino sul tavolino!

Poi arrivò la cacca. Era visibile ovunque, sulle tegole del portico, sulle sedie, sul tavolo da pranzo… e con la cacca venne anche il puzzo ed il rischio di malattie!

A poco a poco la situazione iniziò a degenerare, ed alcuni uccelli iniziarono ad essere cattivi. Infatti, essi ormai vedevano quella mangiatoia allargata come la LORO casa, e quindi si lanciavano su di me cercando di beccarmi e di allontanarmi, anche se in realtà ero io che li nutrivo pagando di tasca mia.

Molti uccellini, sicuri dell’ormai “LORO” dimora, divennero rumorosi e prepotenti; si appollaiavano sulla mangiatoia e fischiavano e pigolavano a tutte le ore giorno e della notte affinché io riempissi la mangiatoia. La situazione perdurò fino al punto che non riuscivo nemmeno più a sedermi nel mio bel portico.

Così, nonostante io amassi gli uccellini, e capissi i loro bisogni fui costretto a prendere una decisione… rimuovere definitivamente quella bella mangiatoia.

Dopo appena tre giorni gli uccellini se ne andarono; non meritava forse più stare in quel bel portico… ed io non ero certo un loro “amico”!

Allora feci pulizia e misi tutto in ordine facendo sparire anche i nidi da tutto il portico.

Ben presto il mio portico tornò ad essere quello che era prima: un posto tranquillo e sereno senza schiamazzi per reclamare “il diritto al cibo gratis”.

Ora, riflettiamo.

Noi abbiamo ottenuto con il nostro lavoro ed i nostri sacrifici un sistema con molti diritti: cure mediche gratuite, scuole gratuite, assegni per i meno abbienti, case popolari a prezzi bassissimi e permettiamo a chiunque nasce qui di essere automaticamente cittadino del nostro Paese.

Poi sono arrivati gli illegali a decine, centinaia di migliaia, che godono degli stessi vantaggi.

Per pagare le maggiori spese noi dobbiamo pagare più tasse.

Le case popolari vengono occupate con la forza e nessuno ne paga il canone.

Se andate ad un pronto soccorso dovrete aspettare ore per essere visitato poiché gli ospedali sono diventati un rifugio per extracomunitari.

Vostro figlio alle elementari avrà grossi problemi perché metà della classe non parla Italiano e la mensa scolastica verrà condizionata da assurdi divieti religiosi.

Vengono tolti i Crocefissi e non si celebra il Natale per “non urtare la sensibilità” degli stranieri senza alcun rispetto per la nostra: ovvero quella dei padroni di casa.

La criminalità spicciola, quella che se la prende con la gente comune (noi) e i deboli è al 75% (opera del 10% della popolazione (gli stranieri)) e le carceri sono così piene che i delinquenti vengono rimessi in circolazione, e subito, ricominciano a rubare e a violentare.

E se si cerca di arginare il fenomeno ecco levarsi la protesta di molti “caritatevoli cechi e strumentalizzati da molti”, che gridano alla violazione dei diritti civili (degli altri perché dei nostri diritti gli stessi “… ” se ne fregano).

È solo la mia opinione ma forse è giunto il momento per il nostro Governo di togliere la mangiatoia e fare pulizia.

Se siete d’accordo fate girare.

Se non lo siete continuate a pulire la cacca!

Danilo Amelotti.

[*] Danilo Amelotti, nato a Torino nel 1972, ha trascorso quasi tutta la sua carriera militare dal 1989 nel 9̊ Reggimento “Col Moschin” (Esercito SF) ed è stato assegnato a diversi teatri di missione come Somalia, Bosnia, Kosovo, Albania, Afghanistan e Iraq . I suoi incarichi includono: membro team SF, leader team SF, riconoscimento speciale, tirartore scelto e contro cecchino, comandante Joint Commission Observer, leader e allenatore del team di protezione ravvicinata, istruttore e allenatore. Nel 2006 viene assegnato al Programma Antartico Italiano per un turno di quattro mesi e si reca nel Continente Antartico in sostegno alla ricerca scientifica in qualità di Guida subacquea ed alpina ed esperto di esplosivi. Nel 2007 è stato assegnato all’ISTC (International Special Training Center) come istruttore tiratore scelto, sopravvivenza e centro di armi combinate. Durante il periodo nell’ISTC è stato assegnato come Sottoufficiale Responsabile della Divisione Sopravvivenza, per poi diventare Ufficiale Esecutivo nella stessa Divisione. Si è dimesso dal servizio militare attivo il 9 giugno 2014 e ora è consulente per la sicurezza freelance, co-fondatore di Seraman Ltd (abbigliamento tattico e accessori, attrezzatura tecnica per outdoor e tempo libero) e responsabile della sicurezza e della protezione ravvicinata presso CIBS.POL (agenzia privata per il servizio di investigazione, protezione e istruzione, che si concentra sul settore della sicurezza).

[**] Al riguardo, Marco Tosatti scrive sul suo blog Stilum Curiae delle osservazioni più che convisibili: “Ora io credo che ci siano tante responsabilità, in questi viaggi avventurosi che talvolta finiscono in tragedia. Il primo, ovvio ed evidente, è di chi dietro pagamento li organizza, in totale illegalità e in condizioni di sicurezza precaria, se non inesistente. Poi c’è chi non impedisce che questo avvenga; bloccando – è possibile, ci sono Paesi e zone del mondo dove avviene – questo traffico. Poi c’è chi li raccoglie, un business quello delle ONG mascherato da ‘non facciamoli affogare’. Poi c’è la responsabilità di chi li accoglie, facendosi veramente complice e motore primo del traffico di carne umana; perché se so che quando arrivo non c’è tutta una filiera che mi protegge, mi dà cibo alloggio soldi e telefonino, ma anzi magari mi rimandano indietro, forse ci penso sei volte prima di partire. Poi c’è lo Stato, con i i suoi Ministeri, che invece di compiere il suo dovere favorisce questa invasione…insomma ce ne sono di responsabilità da indicare; e se parliamo di Chiesa – è il Pontefice che parla – che anche lei riceve la sua bella fetta di soldi – ora aumentati fino a oltre 40 euro al giorno, a quel che ho letto, dal ministro Lamorgese – dobbiamo dire che si tratta di una carità non pelosa, ma villosa (avete presenti gli orsi) di cui dovrà rendere conto davanti alla Storia, oltre che davanti al Giudice. E chissà se quel Giudice, che legge nei cuori e nei portafogli, crederà alle scuse sull’accoglienza”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50