Il card. Bassetti chiude il Meeting di Rimini: la meraviglia è profezia

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La Special Edition del Meeting dell’Amicizia tra i popoli, svoltosi al Palacongressi di Rimini, si è conclusa con le testimonianze di quattro donne che, in altrettanti angoli del mondo, affrontano situazioni spesso disumane con ‘una speranza che non delude’, un ponte gettato verso la prossima edizione (la 42^) che si svolgerà dal 20 al 25 agosto 2021 con il titolo ‘Il coraggio di dire io’.

Nel trarre le conclusioni di questo ‘particolare’ meeting il neo presidente della fondazione del Meeting, Bernard Scholz, ha sottolineato i punti salienti di questa settimana riminese in formato post-covid 19, diffusa in 130 città di 25 Nazioni:

“Il titolo, ‘Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime’, si è rivelato particolarmente prezioso per riflettere sui motivi di un rinnovato impegno personale e sociale. Il messaggio di papa Francesco è stato un grande incoraggiamento a comprendere che è proprio ‘lo stupore che mette e rimette in moto la vita, consentendole di ripartire in qualunque circostanza’ e che dà ‘la forza per affrontare disagi e fatiche’.

Il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, ha ringraziato gli organizzatori per aver realizzato il Meeting anche quest’anno e ha invitato i partecipanti ad essere ‘profeti della meraviglia e della speranza’.

Infatti la speranza è stata la parola-chiave del Meeting, appena concluso: “Il contributo di don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL, è andato al cuore di questa esperienza, indagandone origine e ragioni. L’attenzione ai giovani ha caratterizzato non solo gli incontri sulla scuola e sull’educazione, ma anche quelli sull’economia e il welfare.

Dal discorso inaugurale di Mario Draghi (già presidente della Bce) all’intervento del Nobel Muhammad Yunus, tanti ospiti hanno sottolineato l’importanza di una responsabilità condivisa per creare un futuro diverso con un assetto politico competente e coraggioso”.

Infine il presidente del Meeting ha ringraziato i relatori, che hanno accettato di partecipare a questa ‘particolare’ edizione e, soprattutto ai volontari, che hanno consentito lo svolgimento del consueto appuntamento di fine agosto: “Intellettuali, scrittori e scienziati di fama mondiale hanno documentato che lo stupore e la gratitudine per la bellezza della realtà ci permettono di cogliere i significati più profondi della nostra esistenza e di arricchire la ricerca del bene.

E se le regole anti-Covid hanno consentito solo a un numero limitato di persone di partecipare ad alcuni incontri, i contenuti resi accessibili sulle piattaforme digitali del Meeting e dei media partner hanno registrato ad oggi più di 1.000.000 di accessi con visualizzazioni on demand in continua crescita e sempre a disposizione di tutti…

Un ringraziamento particolare va ai volontari a Rimini e tutti quelli che hanno organizzato le piazze, ai relatori, ai tecnici, ai partner e ai sostenitori. Tutti si sono impegnati con passione, responsabilità e creatività. Questo Meeting ha dimostrato che ognuno di noi, l’Italia stessa, può ripartire positivamente, pur nel rispetto integrale delle regole che la circostanza Covid ci impone”.

Nell’omelia della celebrazione eucaristica per i volontari il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, ha sottolineato il significato delle parole di papa Francesco, inviate agli organizzatori:

“Senza meraviglia e stupore la vita perde il suo senso e svilisce. Mentre l’incanto e la commozione risvegliano in noi qualcosa di altro, che va al di là del semplice approccio umano, inonda l’anima di beatitudine e ci fa rivolgere lo sguardo all’eterno”.

Commentando le letture domenicali il presidente della Cei ha affermato che solo la meraviglia fa scorgere la presenza di Dio: “Dicevamo che i profeti (proprio come Paolo e Pietro) si lasciano meravigliare, e sono capaci di scorgere la presenza di Dio nel mondo e nel tempo in cui vivono, e comprenderne così fino in fondo il senso”.

Quindi ai cristiani è dato il compito di essere profeti dei ‘segni dei tempi’: “Ecco perché oggi più che mai è richiesta ai cristiani la forza di scrutare i segni dei tempi e di dire parole profetiche, con le labbra e, contemporaneamente, con la testimonianza di vita.

Se leggiamo la Bibbia, scopriamo che i profeti da una parte non avevano timore di sferzare il popolo, soprattutto i suoi governanti e responsabili religiosi, per condannare le ingiustizie e le infedeltà; dall’altra parte, però, incoraggiavano e spronavano nei momenti difficili, e rappresentavano l’unica voce di speranza in tempi di disperazione”.

Ed ecco la meraviglia, raccontata nella frase di Abraham Heschel, da cui ha preso avvio il Meeting di quest’anno: “I profeti, guardando le cose come le vede Dio, sono presi dalla meraviglia e hanno il compito di pregare per il loro popolo e farsene mediatori invocando l’aiuto del Signore con tutte le loro energie, mettendo a disposizione la loro stessa vita.

Senza la voce profetica, che per l’antico Israele era rappresentata da uomini e, ricordiamo, anche da donne, senza questa voce profetica rischiamo molto”.

E nell’incontro ‘La dinamica del dono. Una nuova stagione per la Chiesa’ il presidente della Cei ha ribadito la necessità del dialogo e della testimonianza per i cristiani: “Il cristianesimo non è una filosofia o un’etica ma innanzitutto un incontro con la persona di Gesù…

Molti si dichiarano cristiani ma hanno fatto del cristianesimo un armadio dal quale di volta in volta prendono quello che gli torna più comodo. E ogni desiderio diventa un diritto o una rivendicazione. E’ il delirio di onnipotenza dell’uomo moderno”.

(Foto: Meeting di Rimini)

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