Dal Meeting di Rimini: la ‘ripartenza’ tenga conto della famiglia

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Il Meeting dell’Amicizia fra i popoli, che si sta concludendo a Rimini, ha lanciato una sfida per un’economia sostenibile per ripartire, come ha detto Guido Bardelli, presidente Cdo: “Siamo usciti dalla fase uno, stiamo vivendo la transizione verso la fase due dell’emergenza Covid, l’emergenza ha accelerato i processi di cambiamento: quali sono le azioni da mettere in campo?”, con la presenza del ministro dell’economia Roberto Gualtieri.

Il quale ha detto che l’Italia ha saputo reagire alla situazione: “L’Italia di fronte alla pandemia ha mostrato unità e coesione, ha tratto da essa energia sociale, civile e spirituale; l’Europa l’ha riconosciuto dandoci più finanziamenti degli altri Stati europei. I dati economici del trimestre attuale mostrano segni di un rimbalzo tale da far ben sperare di chiudere l’anno vicini alle previsioni iniziali.

Il metodo messo in campo dall’Italia che ha sorpreso il mondo è stato di partire innanzitutto dalla salvaguardia delle vite umane e questo ha creato le premesse per la ripartenza, anche col sacrificio che il popolo italiano ha saputo sopportare. Abbiamo saputo dare il corretto sostegno a tutte le categorie, e al G7, a cui ho partecipato, tutte le istituzioni internazionali mi hanno esortato a proseguire su questa linea per non disperdere la capacità produttiva”.

Per questo l’opinione pubblica europea ha cambiato il suo giudizio sull’Italia e questo ha consentito di dare all’Italia cospicui finanziamenti: “Adesso viene il momento di non tradire la fiducia dell’Europa e di dimostrare che il debito che ha contratto con l’Italia è un debito buono, come ha detto Draghi.

Occorre non solo una capacità del governo centrale per spendere bene questi soldi ma anche il concorso delle singole imprese, che per fare questo non dovranno pensare solo al proprio core business ma a progetti di sistema di cui molti altri potranno beneficiare.

Al momento abbiamo già ricevuto 534 progetti e altri ne stanno arrivando ma manderemo avanti solo quelli che sapranno incidere profondamente nel cambiamento dei nodi strutturali: giovani, ricerca, formazione, innovazione, riduzione delle emissioni, creazione di nuova e piena occupazione”.

Mentre il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti ha affermato che gli artigiani, le piccole e medie imprese che costituiscono il 90% delle aziende italiane hanno resistito alla crisi e anzi hanno utilizzato questo tempo per innovare:

“Priorità è semplificare il carico burocratico e applicare leggi molto buone come quella dello Statuto delle Imprese. Poi bisogna cambiare mentalità e pensare più al lavoro di cittadinanza che al reddito di cittadinanza perchè il bene primario è il lavoro e non il reddito”.

Mentre Vito Grassi, vice presidente di Confindustria, ha evidenziato che la crisi dura da 20 anni: “Prima della pandemia l’Italia mostrava povertà crescente e redditi in calo, ma in realtà è dal dramma delle Torri Gemelle, 20 anni fa, che siamo in crisi economica costante. Dunque l’Italia non ha mostrato come sistema-paese capacità di cambiamento. Inoltre chiediamoci: ma da quale cambiamento dobbiamo partire?”

In questo senso Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della CISL la ripartenza avviene dalla persona: “La persona è centrale, quindi bisogna fare scelte coerenti, perchè la vita umana è il bene supremo. Perciò il sindacato lavorerà su due direttrici: dare sicurezza ai lavoratori e aiutare la trasformazione produttiva spendendo bene gli aiuti europei. Nel frattempo chiediamo di prorogare le tutele emergenziali del lavoro fino a fine anno, tra cui il blocco dei licenziamenti, altrimenti andremo incontro ad un dramma sociale”.

Infine il presidente del Forum delle famiglie, Gigi De Palo, ha concluso l’incontro, affermando che la ‘rinascita’ italiana può ripartire tenendo conto anche del contributo delle famiglie: “Le famiglie hanno preso sulle spalle questa crisi e hanno fatto il miracolo garantendo l’educazione ai figli e il sostegno agli anziani.

Dobbiamo quindi garantire condizioni affinchè la famiglia sia tutelata e il vero punto è alla radice: bisogna sostenere la natalità in un’Italia capace di sostenere la famiglia. Non voglio vedere i miei figli andare a lavorare all’estero e nemmeno vedere che la nascita di un figlio sia una tra le prime cause di povertà in Italia”. Quindi ha lanciato una sfida: “Investire sulla famiglia conviene e costa poco”.

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