Per il vescovo Bransfield (West Virginia) confermate le accuse di abusi sessuali e finanze allegre: condannato a rimborsare 441.000 dollari

MIchael Bransfield condannato a risarcire la sua ex diocesi
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Dopo un’attenta valutazione, la Congregazione per i vescovi a Roma ha raggiunto il verdetto che conferma quanto già era nell’aria: a mons. Michael J. Bransfield, ex capo della diocesi di Wheeling-Charleston, previe pubbliche scuse ai cattolici del West Virginia, si obbliga la restituzione di 441 mila dollari alla sua ex diocesi.

A far pendere sull’ago della bilancia la decisione assunta dalla Congregazione sono le disposizioni di Papa Francesco, per le quali Bransfield dovrebbe “fare ammenda personale per alcuni dei danni che ha causato” mentre prestava servizio nella diocesi. Su di lui pesava come un macigno l’accusa di abusi sessuali verso i seminaristi oltre che quella d’irregolarità per i fondi diocesani utilizzati per ristoranti, hotel e jet privati.

Il West Virginia è tra gli Stati più poveri d’America, in ginocchio anche per una sanità che deve fare i conti con l’epidemia degli oppioidi. L’attuale vescovo di Wheeling-Charleston, mons. Mark E. Brennan, ha comunicato la notizia alla sua comunità, tramite una lettera nella quale specifica che il suo contributo è stato determinante per chiudere la vicenda.

Il rimborso alla diocesi da parte del vescovo Bransfield è per “benefici non autorizzati ricevuti da risorse diocesane”. Inoltre la diocesi ha anche ricevuto la sua lettera di scuse, nel giorno della festività dell’Assunta.

“Sono grato a Papa Francesco e alla Congregazione per i vescovi per aver accettato in gran parte lo schema del piano di ammenda che ho presentato al vescovo Bransfield nel novembre 2019”, scrive mons. Brennan nella sua lettera ai cattolici della diocesi. Quel piano combinava l’insistenza sulla giustizia riparativa con un gesto di misericordia, che è il modo in cui Dio tratta tutti noi. Spero che la comunità della diocesi di Wheeling-Charleston vedrà nella decisione della Congregazione per i vescovi una soluzione giusta e ragionevole per tale sconveniente questione”.

Si ricorda che nelle sanzioni della scorsa estate emesse da Papa Francesco al vescovo Bransfield, è vietato presiedere o partecipare a qualsiasi liturgia pubblica. Inoltre lo invitava a fare pubblica ammenda per le colpe di cui si era macchiato. A tal proposito, il vescovo Bransfield riferisce di aver chiesto “scusa per qualsiasi scandalo causato da parole o azioni attribuite a me durante il mio mandato come capo della diocesi”.

Ha inoltre confermato di aver rimborsato la diocesi, anche se ha sottolineato che “le spese che sono state messe in discussione come eccessive” a suo modo “fossero appropriati”.

Conclude con una chiosa: “Se con certe parole e azioni ho fatto sentire molestati sessualmente certi sacerdoti e seminaristi, come è stato affermato, dico che non è mai stato il mio intento”.

I 441.000 dollari che il vescovo Bransfield restituisce alla diocesi saranno aggiunti ai fondi già accantonati dalla vendita della sua ex residenza e saranno utilizzati per l’assistenza alle vittime di abusi. A lui invece, a seguito delle dimissioni accettate da Papa Francesco il 13 settembre del 2018, sarà corrisposto una pensione pari a 2.250 dollari al mese, ovvero un terzo rispetto a quanto percepito da un vescovo pensionato – 6.200 dollari.

Come tiene a specificare mons. Brennan, “non saranno forniti altri vantaggi, come una segretaria o viaggi spesati. Questo l’accordo preso come attuale vescovo diocesano, secondo le stesse linee guida dell’USCCB, per ridurre o eliminare ulteriori benefici per un predecessore che non si è ritirato secondo le norme”. Gli sarà garantita infine la copertura del piano di assicurazione sanitaria destinata i sacerdoti della diocesi.

Il vescovo Brennan, che si è insediato a capo della diocesi il 22 agosto 2019, ha concluso la sua lettera dicendo di essere grato ai fedeli della diocesi di Wheeling-Charleston per la loro pazienza durante tutto il procedimento.

Ringraziando la comunità per la lunga attesa circa l’esito definitivo della controversia, il vescovo Brennan termina la lettera con un auspicio: “Spero che possiamo andare avanti e non lasciare che il passato ci distragga dall’urgente opera di fede che è così vitale per il benessere di tanti che hanno bisogno del ministero della chiesa. La fede in Dio può aiutarci a guarire le ferite che abbiamo sofferto e darci la forza per andare avanti con la vera missione della chiesa: portare Gesù Cristo alle persone”.

(foto: Cnn)

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