Don Buonaiuto contro il disprezzo della vita

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Davanti agli ultimi avvenimenti dei giorni scorsi in cui i bambini sono state vittime innocenti don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII e fondatore e direttore del quotidiano online Interris.it, ha posto un serio interrogativo concludendo l’editoriale:

“Erode è tornato prepotentemente in una pluralità di camuffamenti: sotto forma di emancipazione sanitaria, di falsa psicologia giustificazionista e di provvedimenti che contraddicono il valore sociale della maternità e la salvaguardia dell’essere umano. Chi sarà il prossimo debole da eliminare?”

Nell’editoriale il direttore ha sottolineato che in fondo la cosiddetta ‘civiltà’ non ha progredito: “I sacrifici umani di creature innocenti hanno macchiato di sangue le origini della civiltà. Anche le Scritture sono disseminate di stragi di bambini. Le atroci cronache degli ultimi giorni dimostrano quanto l’odio contro i più piccoli sia più che mai in azione nella nostra società sedicente evoluta.

Le morti orribili di Gioele (trovato ieri senza vita dopo più di due settimane di disperate ricerche) e di Evan, massacrato di botte a un anno e mezzo a Modica, testimoniano la ferocia di un mondo globalizzato e tragicamente spaventoso che ha sdoganato la violenza sui minori. Anche nelle attuali guerre asimmetriche è tornato a non essere più un tabù l’uccisione di bimbi e donne indifese”.

Davanti a questi avvenimenti non c’è stata alcuna reazione, tantoché don Bonaiuto ha definito rottura della convivenza: “La cultura, imbarbarita dall’indifferenza, tollera e legittima un sistema di morte che poi riverbera nel variegato mondo virtuale che rende l’infanzia sistematicamente oggetto di sopraffazioni, abusi, efferate crudeltà.

Ad essere brutalizzata è l’età nella quale ogni bambino ha invece il diritto di porre la propria fiducia negli adulti. Calpestare questo atavico legame di formazione e trasmissione di conoscenza equivale a minare le basi della futura convivenza. Nel volo verso Strasburgo, conversando con i giornalisti, papa Francesco ha invocato un patto tra le generazioni”.

Oltre al patto tra generazioni don Bonaiuto ha ricordato che papa Francesco ha condannato sempre la cultura dello ‘scarto’: “Il Santo Padre ha più volte deplorato che per molti la vita di un indifeso non merita neppure uno sguardo di commiserazione.

A grondare sangue non sono solo le mani di chi assassina un bimbo, ma anche quelle di coloro che favoriscono e diventano complici della mentalità violenta dello ‘scarto’, relegando per esempio l’aborto farmaceutico alle desolate mura domestiche di una mamma abbandonata con una pillola killer in mano”.

Per questo ha concluso l’editoriale, affermando che il disprezzo per la vita è una sconfitta: “Il disprezzo per la vita nel grembo o in tenera età costituisce la peggior sconfitta per una umanità che si proclama progredita e invece sprofonda nuovamente nelle epoche più buie della storia.

Il vuoto di valori e l’irresponsabilità uccidono soprattutto quando bambini ed anziani appaiono un ostacolo alla folle smania di egocentrici che negano ed offendono con la loro condotta criminale la purezza di una esistenza che sboccia”.

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