Da Assisi un dialogo tra etica, scienza e fede

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Partendo dalla ‘supplica’ di papa Francesco del 27 marzo scorso la Pro Civitate Christiana organizza fino a domani alla Cittadella di Assisi il 78^ corso di Studi cristiani sul tema ‘Forse, l’etica’ con Giannino Piana, Giancarlo Bosetti, Paolo Benanti, Roberto Battiston, Pietro Greco,   Eraldo Affinati, Primetta Bertolozzi, Tomaso Montanari, Andrea Bigalli e Mariano Borgognoni:

“Nella traumatica riscoperta della nostra fragilità, segnata dalle numerose e profonde ferite inferte dalla pandemia, si è fatto più acuto il desiderio di un’àncora cui attraccare la nostra barca in tempesta, che ci permetta, in una sosta creativa, di illuminare di nuovi significati la nostra vita,

per poter riprendere il largo e riprogettare il futuro, dopo l’oscura eclissi subita a causa del Coronavirus. In tale impegnativa transizione pensiamo non sia banale porre al centro delle riflessioni il tema sempre vivo dell’Etica, magari in forma dubitativa, per dare spazio a quella discreta, ma aperta dialettica che costituisce la preziosa energia di ogni autentico dialogo”.

Per capire meglio le finalità del Corso abbiamo intervistato Gianna Galiano, volontaria della Pro Civitate Christiana ed organizzatrice del Corso di studi cristiani, chiedendole perché quest’anno si studia l’etica: “I due precedenti Corsi di Studi Cristiani avevano affrontato i seguenti temi: ‘L’umano alla prova’ e ‘Quando nell’umano irrompe la sete dell’oltre’.

L’attraversamento non semplice dei vari focus tematici, in particolare quello riguardante il ‘postmoderno e la spiritualità’, ha messo in evidenza lo scenario antropologico, sociale, religioso e politico, segnato da una grande assenza di punti archimedici valoriali, sia nelle scelte dell’esistenza, laicamente intesa,sia  in rapporto alle personali scelte di fede”.

Quale provocazione lancia l’etica?

“Il noto teologo morale Giannino Piana, in uno dei suoi testi, che ha come titolo ‘L’Alfabeto Dell’Etica’, nella sua introduzione afferma: ‘L’importanza che riveste oggi l’etica è pari alla sua scarsa presenza nella vita personale e collettiva. Eppure i grandi problemi che angustiano, nei vari campi dell’esperienza umana, la società attuale, non sono risolvibili solo mediante il ricorso alla scienza e alla tecnologia; chiamano in causa, più profondamente, le coordinate antropologiche ed etiche che sono alla radice della costruzione di una convivenza civile ordinata e solidale.

Il paradosso sta dunque nella considerazione che alla inattualità di fatto dell’etica corrisponde una grande attualità di diritto, che rende urgente un serio ripensamento dei suoi fondamenti e l’individuazione di criteri adeguati ad affrontare le vecchie e nuove questioni sul tappeto’.

La segnaletica, della portata del pensiero e degli approfonditi e complessi studi di Giannino Piana, non ci hanno lasciati indifferenti nella scelta del tema generale per il nostro 78° Corso di Studi Cristiani. D’altro canto, le numerose stagioni storiche, vissute nei Corsi di Studi, a partire da quelli ideati dal Fondatore della Pro Civitate Christiana, don Giovanni Rossi, il sacerdote di frontiera che  ha anticipato alcune importanti svolte del Concilio Vaticano II, come quella di dare la parola ai laici,  mute ‘comparse’ nella Chiesa preconciliare, hanno potuto cogliere le problematiche più intense emergenti, spesso anticipando le prospettive di nuovi scenari credibili”.

Un’altra sollecitazione che può sembrare sui generis, ma che ha  avuto il suo peso nella scelta del tema, è stata la rilettura di una nota poesia di Montale, ‘I limoni’. E da quei versi così significativi e affascinanti ci è balzato in mente, senza ripensamenti, il nostro tema generale, ‘Forse, l’etica’”.

Quale provocazione lancia l’etica ?

“Una risposta lampo può essere la seguente: ‘Nelle tue vicende esistenziali, nelle delusioni, ma anche nella ricerca della felicità, o nell’esperienza della sofferenza, avverti la nostalgia strana di un’àncora, di cui ignori il nome, ma che sarebbe importante per te? Se fosse l’Etica?’

A parte la battuta, pensiamo che la prima provocazione dell’etica consista in quella che abbiamo sempre chiamato la voce insopprimibile della coscienza di fronte alla scelta del bene e  del male: certo, si può facilmente obiettare che si è smarrito il senso del bene e del male e che tutto sembra caduto nella notte nera, come dice qualche filosofo, in cui ‘tutte le vacche sono nere’”.

Può esistere un punto di ‘contatto’ tra etica e fede?

“Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, nel suo ultimo testo, ‘Crisi come grazia’, parla di ‘tracollo etico senza precedenti’. Probabilmente, si vedrà nelle riflessioni dei relatori di spessore che affronteranno l’impegnativo tema (Giannino Piana e Giancarlo Bosetti) se si tratta di un vero è proprio ‘tracollo’ o piuttosto di  un’esigenza di rinnovamento della concezione etica ancora in essere, non più rispondente all’Homo Sapiens, e, più ancora, al credente del nostro secolo”.

(Foto: Pro Civitate Christiana)

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