Recte agere nihil timere. Carrara: la responsabilità di chi non vuol far conoscere alla popolazione ciò che veramente accade

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L’allarme per il primo caso di focolaio estivo di Covid-19 in provincia di Massa e Carrara. Sarebbe una notizia tra le tante sullo stesso tema, in questi giorni, se non per un particolare, scoperchiato dal Direttore delle Gazette Aldo Grandi: il sindaco grillino di Carrara Francesco De Pasquale nel comunicato non ha detto che i contagiati sono nigeriani (“Una scelta neutrale, siamo in periodo elettorale e non volevamo che qualcuno cavalcasse la notizia”). Cavalchiamo allora, forte del motto latino del titolo: agisci rettamente e non temere niente.

I fatti del focolai estivo all’ex Hotel Dora a Carrara

Si tratta di 21 ospiti del CAS-Centro d’Accoglienza Straordinario dell’Associazione “Casa Betana” Onlus nell’ex Hotel Dora al numero 3 di via Apuana al centro di Carrara, tutti cittadini stranieri e perlopiù giovani, risultati positivi al tampone. E asintomatiche. Una di loro, incinta e che ha fatto scattare l’allarme, è ospitata alle cure intermedie. Gli altri in quarantena all’interno della struttura.

A darne notizia è stato ieri sera il sindaco della città del marmo Francesco De Pasquale con un comunicato redatto dalla sua portavoce Cinzia Chiappini: “L’azienda sanitaria mi ha comunicato questo pomeriggio (ieri) che è sono stati individuati 21 casi positivi al Covid-19 sul nostro territorio”. Il sindaco prosegue rassicurando la cittadinanza: “Le persone sono già state tutte isolate e sono in quarantena sotto il monitoraggio dell’azienda sanitaria e delle forze dell’ordine. La situazione in questo momento dunque è sotto controllo”. E conclude: “Con la mia amministrazione vigileremo quotidianamente sull’evolversi di questa delicata vicenda. Nel frattempo invito tutti i cittadini a rispettare le norme anti contagio con la massima attenzione”.

Una notizia che è arrivata come un fulmine a ciel sereno, dopo che queste settimane la provincia di Massa e Carrara stava andando, con l’indice di contagi, al di sotto della media regionale. Torna quindi l’incubo contagi nella provincia toscana, dopo quelle giornata trascorse in ansia a fine febbraio, quando una famiglia proveniente da Codogno, soggiornò per alcuni giorni a Marina di Carrara e con essa arrivò per la prima volta il Sars-CoV-2. Dopo il lockdown per la pandemia, sembrava che la provincia fosse tornata alla normalità.

Il caso della partita di calcetto dell’aprile scorso

Il CAS “Casa Betania è stato al centro di polemiche già a meta aprile scorso, a seguito di un video postato su Facebook: “Chiudere il centro di accoglienza dell’Hotel Dora”, chiedevano a gran voce Gianni Musetti di Forza Italia e Nicola Pieruccini della Lega, dopo il caso della partita di calcetto nel campo del Centro Giovanile Ex Gesuiti di Carrara di alcuni ospiti di “Casa Betania”.

“Non avevano alcuna autorizzazione – diceva Musetti – e la legge vietava assembramenti anche fra ospiti dello stesso centro. La città è infuriata. Le scuse campate in aria degli amministratori della associazione Betania, sono ridicole quanto infondate. Lo dimostra la dichiarazione della comandante dei vigili, Paola Micheletti, che ha annunciato multe e sanzioni. inoltre non ci risulta nessuna autorizzazione da parte della Prefettura a svolgere assembramenti né nel centro in discussione né in altre strutture limitrofe. Tanto meno fare partite di calcetto. Chiediamo quindi la revoca immediata della convezione prefettizia con quella struttura, per evidenti mancanze e carenze di responsabilità da parte dei gestori della stessa e anche nella tutela della salute degli stessi richiedenti asilo e dei nostri concittadini, giustificatamente infuriati”.

“A tutela dei cittadini del centro storico, dove c è la maggior concentrazione di anziani – diceva Pieruccini -, chiediamo alla Prefettura di chiudere la struttura. I gestori ‘irresponsabili’ della struttura hanno dimostrato di avere regole diverse. E sebbene la Prefettura abbia diramato indicazioni ai responsabili dei CAS chiedendo loro di assicurare l’adozione di tutte le iniziative necessarie, pare che non tutte siano state accompagnate dalla puntuale fornitura di mascherine e disinfettanti personali, né da una sanificazione costante dei locali. A proposito della “scusa della sanificazione” dei locali prontamente tirata fuori dalla titolare del CAS, sembrerebbe del tutto evidente secondo la Lega che un contagio all’interno avrebbe potuto esserci, altrimenti perché sanificare? Chiediamo al sindaco Francesco De Pasquale che informi i cittadini del numero di extracomunitari presenti in città, del numero di strutture presenti sul nostro territorio ancora convenzionate con la Prefettura per accoglienza migranti”.

Il video pubblicato su Facebook (e poi rimosso), tra i commenti, aveva visto l’intervento anche di Sara Vatteroni, della Onlus Casa di Betania che gestisce la struttura dell’ex hotel. Vatteroni ha spiegato che tutto si è svolto dopo aver avvisato le forze dell’ordine e la Prefettura, in quanto nella struttura ricettiva sarebbe stato necessario un intervento precauzionale di sanificazione, anche se nessuno degli ospiti sarebbe affetto da Covid-19. Il trasferimento degli immigrati nel centro dei gesuiti sarebbe avvenuto quindi per allontanarli dalla struttura e portarli in un’area chiusa dove avrebbero passato il tempo necessario allo svolgimento delle procedure di sanificazione. E a chi contestava il fatto che gli assembramenti sono vietati, Vatteroni ha risposto che quelle persone convivono, quindi non sarebbe necessario l’utilizzo della mascherina e delle altre misure di distanziamento sociale.

“Che il sindaco di Carrara alzi la sua voce per difendere i valori di accoglienza e solidarietà che da sempre contraddistinguono La città”, così la deputata del piddina Martina Nardi sulla vicenda. “La speculazione politica è arrivata a minare le stesse fondamentale del vivere comune, la destra non perde occasione per soffiare sulle paure e questo è inaccettabile. Casa Betania è una realtà importante, un fiore all’occhiello per il territorio”.

Le istituzioni ormai impregnate del politicamente (s)corretto

Ed ecco, qui di seguito la denuncia sul caso del focolai all’ex hotel Dora del giornalista Aldo Grandi su suoi giornali, le Gazette (La Gazzetta di Lucca e le sue sorelle, di Massa e Carrara, di Viareggio e del Serchio).

Per capire di quale calibro è Aldo Grandi, basta leggere cosa scriveva Silvia Toniolo il 5 dicembre 2013 su La Gazzetta di Luca nella rubrica “interSvista”, dal titolo “Autoritratto di una esagerazione”: “Che sia un giornalista sopra le righe è sotto gli occhi di tutti, ma che Aldo Grandi lo sia anche come direttore lo prova non tanto questa interSvista, quanto il fatto che ci abbia concesso di pubblicarla” (Recte agere nihil timere, scrivo quello che penso, penso quello che scrivo. Il motto latino che lei cita e che io ho adottato per i miei giornali rispecchia, in tutto e per tutto, quello che è il faro del nostro lavoro. Agisci rettamente e non temere niente).

Incredibile a Carrara: il sindaco non rivela che i contagiati sono nigeriani perché siamo in campagna elettorale
l sindaco De Pasquale non ha detto che i contagiati sono nigeriani: “Una scelta neutrale, siamo in periodo elettorale e non volevamo che qualcuno cavalcasse la notizia”
di Aldo Grandi
La Gazzetta di Massa e Carrara, 9 agosto 2020

Quello che è accaduto in queste ultime ore a Carrara è, incredibilmente, la dimostrazione di come anche l’informazione sia, ormai, prigioniera di un politicamente (s)corretto che impregna le istituzioni le quali, per prime, al contrario, dovrebbero dire la verità ai cittadini.

A Carrara, all’interno di una struttura destinata all’accoglienza, sono stati scoperti 21, dice il sindaco, 18, secondo le ultime notizie, casi di Covid-19. Ieri sera, dal comune, è stato diffuso un comunicato nel quale non è stata specificata la nazionalità, per cui si poteva, tranquillamente, pensare che potesse trattarsi di italiani e/o anziani. Invece no. Non erano e non solo né italiani né anziani. Anzi sono tutti in carne, ma extra-comunitari, migranti o clandestini che dir si voglia.

Peccato, però, che nessuno, all’interno dell’amministrazione comunale di Carrara, si sia sentito in dovere, morale, etico, professionale, di dare la giusta informazione. Così, noi abbiamo pensato di chiedere direttamente al sindaco Francesco De Pasquale le ragioni di una decisione, a nostro avviso,” raccapricciante”.

Sindaco buongiorno, sono Aldo Grandi, il direttore delle Gazzette, la disturbo?
No, ci mancherebbe.

La chiamavo per sapere qual è la reale portata del focolaio di Covid-19 individuato nella casa di riposo Betania.
A me risultano 21 contagiati – a noi, al contrario, 18 (ndr) – ma sono tutti asintomatici e stanno bene. Sotto controllo è tenuta una donna che sta per partorire e, allora, le autorità sanitarie stanno un po’ più attente. Ci tengo, però, a rassicurare la popolazione.

Ieri sera avete diramato un comunicato ufficiale nel quale avete parlato di 21 contagi, ma non avete scritto che si trattava, come abbiamo saputo solo questa mattina, di immigrati nigeriani.
Guardi, il comunicato lo ha redatto la mia portavoce Cinzia Chiappini che, in questo momento, è anche fuori. Abbiamo deciso di dare una informazione neutrale.

Perché, scusi, scrivere che i contagiati erano nigeriani o, comunque, non italiani sarebbe stato non essere neutrali?
Vede, siamo in campagna elettorale e abbiamo volutamente evitato di scrivere la nazionalità per impedire, a chi avrebbe potuto cavalcare la cosa, di fare polemica.

Sindaco, ma lei era al corrente di questo comunicato e della decisione di non rivelare la nazionalità dei contagiati?
Io ho una portavoce che si occupa di scrivere i comunicati per la stampa.

Ci perdoni, ma un portavoce agisce su indicazione di colui dal quale dipende o lei mi sta dicendo che la Chiappini può scrivere quello che vuole?
Vede, tra noi esiste un rapporto fiduciario per cui non sempre è obbligatorio sentirci.

Finisce qui il nostro, allucinante, colloquio telefonico col sindaco grillino di Carrara. Siamo arrivati al punto in cui, come accade ormai regolarmente in Francia, la verità viene tenuta sistematicamente nascosta da coloro che detengono i mezzi di informazione che si assumono la responsabilità di non far conoscere ciò che veramente accade alla popolazione. Il tutto con la scusante di non voler solleticare, sollecitare, destare, le proteste di chi avrebbe tutto il diritto di sapere, ma viene, per questo, tacciato di essere populista, sovranista, razzista e financo fascista. A voi l’ardua sentenza.

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