Sardegna: battuta d’arresto per il volontariato

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Lo scorso 29 luglio l’Organismo Nazionale di Controllo, presieduto da Francesco Profumo, ha deliberato di non accreditare il Centro di servizio per il volontariato ‘Sardegna Solidale’, determinando così l’interruzione della sua attività: quello isolano è l’unico centro sui 49 operanti in Italia a cui l’Onc ha negato l’accreditamento.

Per ‘Sardegna Solidale’ si tratta di una “decisione gravissima, supportata da motivazioni inconsistenti e pretestuose, che mette in agitazione tutto il volontariato isolano e interrompe le attività già programmate. Il volontariato sardo si mobilita e chiede il sostegno delle istituzioni per risolvere questa delicata e gravissima situazione”.

Oltre che al presidente della Regione, Christian Solinas, e a quello del Consiglio regionale, Michele Pais, ‘Sardegna Solidale’ ha scritto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a papa Francesco, che il 30 novembre del 2018 concesse un’udienza speciale in Vaticano ai volontari per celebrare i 20 anni di ‘Sardegna Solidale’:

“A Padova abbiamo ascoltato attentamente il suo intervento su ‘l’Italia che ricuce’ nella quale ci riconosciamo e alla quale rivendichiamo di appartenere. La delibera adottata dall’ONC rischia di mandare in frantumi ciò che è stato costruito con fatica e successo in tutti questi anni. Siamo certi che con il Suo autorevole intervento si possa fare ancora molto e salvare una situazione apparentemente compromessa che rischia di degenerare in manifestazioni di piazza eclatanti e clamorose”.

L’organizzazione di volontariato ha sottolineato di non essere mai stata convocata ed è la terza volta che si trova ‘sotto attacco’: “E’ questa la terza volta, nella sua ventennale storia, che ‘Sardegna Solidale’ si trova sotto attacco. La prima nel 1998, quando dovette resistere davanti al Tar contro il ricorso presentato dal gruppo di associazioni che contestavano la legittimità della vittoria del bando per la gestione del Csv da parte delle sigle riunitesi intorno al Comitato promotore ‘Sardegna Solidale’.

La seconda nel 2005 quando nel mese di dicembre, nel corso della votazione per l’approvazione della legge 23 sul ‘sistema integrato di servizi alla persona’, il Consiglio regionale votò a sorpresa un articolo con il quale disponeva la cancellazione di ‘Sardegna solidale’ e metteva a bando quattro nuovi Csv, di cui tre territoriali (sud, centro e nord Sardegna) e uno tematico sulla povertà.

Era un tentativo di lottizzazione contro il quale il volontariato sardo insorse unitariamente. Una lotta che si trasferì nelle aule di giustizia e che si concluse vittoriosamente per ‘Sardegna Solidale’ nel 2009. Ora contro questo nuovo attacco il volontariato sardo si è nuovamente mobilitato, con riunioni e incontri per decidere le modalità di difesa nei confronti dell’attacco subito”.

Anche la conferenza episcopale della Sardegna hanno chiesto un ripensamento da parte dell’organismo nazionale, che ha bloccato l’azione del volontariato in Sardegna:

“Noi Vescovi conosciamo da tempo l’impegno di ‘Sardegna Solidale’ rivolto al bene comune, grazie all’animazione del variegato mondo del volontariato, oltre che con iniziative e mobilitazioni che hanno segnato la storia della nostra terra. Ricordiamo tra le altre la Carovana del volontariato, le Marce della Pace e le Piazze Solidali, oltre alle mille proposte pensate e attuate per individuare soluzioni ai diversi bisogni della realtà sarda”.

Riprendendo le parole del papa durante l’udienza speciale i vescovi hanno incoraggiato i volontari a proseguire nell’attività di volontariato: “Anche a nome delle nostre diocesi, destinatarie di questa rete solidale che attraversa luoghi noti e altri meno conosciuti chiediamo, con rispetto ma con il coraggio e il vigore che nasce dal nostro annuncio del Vangelo, un ripensamento della decisione adottata, che riteniamo non solo incomprensibile ma anche ingenerosa per tutti coloro che si impegnano, particolarmente in questa fase storica, a trovare soluzioni di unità e di fraternità per la nostra gente”.

Le organizzazioni di volontariato operanti in Sardegna sono oltre 1700 circa, ovvero 10 Odv per 10.000 abitanti. Anche i dati che riguardano i volontari, occasionali e attivi, dal 1999 al 2016 risultano tutti in crescita. Infatti, il numero delle associazioni attive sull’isola è passato dalle 1.200 del 1999 alle oltre 1700. Il numero dei volontari è cresciuto da 30.000 nel 1999 a 45.000 nel 2016, mentre quello dei volontari occasionali è raddoppiato dai 40.000 nel 1999 agli 80.000 del 2016.

(Foto: Sardegna Solidale)

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