L’udienza generale. Il papa contro la violenza

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Udienza generale in aula Paolo VI. Dopo la pausa estiva e le udienze da Castel Gandolfo, Benedetto XVI è tornato oggi a incontrare i fedeli in Vaticano, davanti a 8mila fedeli. Il papa ha fatto ingresso nell’aula dalla saletta adiacente, accolto da calorosi applausi. Nella sua riflessione, una nuova catechesi sulla figura di San Paolo, ma anche la denuncia delle violenze contro i cristiani in Orissa e la condanna di ”ogni attacco alla vita umana”.

“Ho appreso con profonda tristezza – ha detto il papa – le notizie circa le violenze contro le comunità cristiane nello Stato indiano dell’Orissa, scoppiate in seguito al deplorevole assassinio del leader indù Swami Lakshmananda Saraswati. Sono state finora uccise alcune persone e ne sono state ferite diverse altre. Si è avuta inoltre la distruzione di centri di culto, proprietà della Chiesa, e di abitazioni private”.

E ancora: “Mentre condanno con fermezza ogni attacco alla vita umana, la cui sacralità esige il rispetto di tutti, esprimo spirituale vicinanza e solidarietà ai fratelli e alle sorelle nella fede così duramente provati. Imploro il Signore che li accompagni e sostenga in questo tempo di sofferenza e dia loro la forza di continuare nel servizio d’amore in favore di tutti. Invito i leaders religiosi e le autorità civili a lavorare insieme per ristabilire tra i membri delle varie comunità la convivenza pacifica e l’armonia che sono sempre state segno distintivo della società indiana”.

Quanto alla figura di san Paolo, continua il papa, egli “appare collocato sulla frontiera di tre culture diverse, e forse anche per questo era disponibile a feconde aperture universalistiche, come si rivelerà nel corso della vita”. Benedetto XVI ha ricordato poi il periodo della persecuzione di San Paolo: “Il suo fu un atteggiamento di intolleranza. È qui – ha aggiunto – che si colloca l’evento di Damasco”, e “da quel momento in poi la sua vita cambiò ed egli diventò un apostolo instancabile del Vangelo”. “San Paolo – ha concluso Ratzinger – si è dedicato all’annuncio del Vangelo senza risparmio di energie, affrontando una serie di prove gravose. E’ questo il Paolo che sta davanti ai nostri occhi, stimolo costante per l’impegno ecclesiale di tutti noi”.

Il testo integrale

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