Neonato abbandonato nella “ruota” del terzo millennio di una chiesa a Bari. Luigi, “mamma e papà ti ameranno per sempre”

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Un neonato di 9 giorni è stato abbandonato questa mattina poco dopo le ore 08.00 presso la chiesa di San Giovanni Battista in via Arcidiacono nel quartiere Poggiofranco a Bari. A fare la scoperta il parroco Don Antonio Ruccia. Il piccolo è stato lasciato all’interno della culla termica installata dal parroco proprio per accogliere quei neonati che i genitori naturali decidono di non tenere. Accanto al neonato c’era anche un bigliettino, probabilmente lasciato dai genitori, con indicazioni sul nome da dare al piccolo: Luigi. “Mamma e papà ti ameranno per sempre”, c’è scritto. E la data di nascita: 10 luglio 2020.

La culla termica vicino alla chiesa di San Giovanni Battista a Bari.

Abbandonare un figlio è una dei gesti più drammatici che dei genitori possano compiere, dettato forse da estremo amore, altruismo e disperazione. Ci auguriamo, che il piccolo Luigi possa trovare una famiglia che gli può donare tanto amore.

Che nessuno giudichi questi genitori, ma che tristezza dover vedere che si arrivi al dover abbandonare un figlio in questa nazione, che non si decida di aiutare le famiglie in difficoltà e invece si vanta di un parlamento che perde tempo con l’ideazione di leggi inutili e pericolosi per la libertà, mentre il Paese va in rovina, anche grazie alla loro spocchia.

Non si può neanche immaginare cosa sia passato nella mente di una mamma e di un papà, quale fatica a lasciarlo andare pur sapendo di affidarlo alle mani giuste. Quale ferita nel suo cuore da madre e in quello di un padre che forse si sarà sentito sconfitto per non aver potuto garantire alla sua famiglia un futuro.

Le mani giuste che hanno preso in braccio Luigi sono quelle di Don Antonio Ruccia, che ha installato quella culla termica – oggi riempita per la prima volta – in collaborazione con il Reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari, circa cinque anni fa proprio per accogliere quei piccoli, che per qualsiasi motivo, i genitori naturali decidono di non tenere.

Don Antonio ha aspettato cinque anni il suono della culla termica, convinto che quella potesse essere la risposta giusta a chi sceglie di non interrompere una gravidanza. Venne installata dopo il ritrovato del corpo senza vita di una bimba su una spiaggia di Monopoli: «Non dovrà accadere mai più», fu detto.

Don Antonio Ruccia con il piccolo Luigi lasciato nella culla termica installata presso la chiesa di San Giovanni Battista a Bari, di cui è parroco. Accanto al neonato un biglietto con il nome, Luigi e la scritta: “Mamma e papà ti ameranno per sempre” (Foto di Giammaria Lavena/ANSA).

«Quando il mio cellulare, collegato alla culla termica, ha cominciato a squillare ho iniziato a tremare. Mi sono catapultato nell’area dove è installata la culla e ho visto questa creatura meravigliosa che strillava, piangeva ma allo stesso tempo mi è sembrato fosse curato e che stesse bene», racconta con la voce rotta dall’emozione Don Antonio. È stato lui il primo a prendere in braccio il neonato, ad accertarsi che stesse bene e a chiamare il 118 e carabinieri.

Il neonato potrebbe essere di una coppia italiana. È in ottime condizioni di salute, ben curato e vestito con una tutina a fasce bianche e azzurre. «Erano circa le 8 e 15 il suono del telefono mi ha fatto salire il cuore alla gola. Quella suoneria squilla solo se la culla si aziona, quindi sapevo già cosa stava accadendo», racconta Don Antonio. «Il piccolo piangeva e strillava, vederlo mi ha emozionato tantissimo ma quando ho letto il bigliettino non ho potuto trattenere le lacrime».

Luigi è stato portato dal 118, allertato dal parroco, nel Reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari.

Sulla vicenda indagano i carabinieri e il caso è già seguito dal Tribunale per i minori. In attesa della procedura per l’affidamento, il neonato è affidato alle cure del Reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari. Verrà nominato un tutore legale tra il personale del Reparto, sino a quando non verrà scelta una famiglia affidataria.

Don Antonio Ruccia con il piccolo Luigi in braccio, insieme all’équipe del Reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari (Foto Agenzia Dire).

Il Primario del Reparto, Professore Nicola Laforgia ha detto: «Il piccolo sta benissimo. È stato visitato e non abbiamo rilevato alcuna problematica. Inutile raccontare l’emozione dei colleghi che erano di turno, è la prima volta che quella culla, installata qualche anno fa, viene utilizzata e io voglio vederci un segnale di speranza. La culla si è riempita in un momento particolare per tutti noi, per quello che abbiamo vissuto durante la fase acuta della pandemia. Per diversi motivi io leggo in questa storia un segnale di speranza che ci arriva. E non mi piace parlare di abbandono perché i genitori non lo hanno lasciato il piccolo in un posto qualunque, lo hanno portato in un luogo sicuro, gli hanno dato una possibilità a questo bimbo: è come se oggi rinascesse una seconda volta. A mio avviso si tratta di un atto di amore, non voglio nemmeno immaginare quanto sia stata sofferta e dolorosa la loro scelta».

Il video di TRM h24.

Postilla

Una preghiera per il futuro di Luigi, una per la serenità dei suoi genitori, un ringraziamento al Parroco.

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