C’è chi riceve reliquie di San Giovanni Paolo II e a chi vengono negate

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Reliquie di San Giovanni Paolo II sono state donate alla residenza sanitaria Regina Mundi di Pollina. Aprendo dalla stampa locale siciliana, che a giugno la Santa Sede ha fatto dono alla struttura di alcuni frammenti di ossa e di un pezzettino di stoffa del vestito del Papa santo (foto di copertina).

Aggiornamento – 21 luglio 2020

L’amico e collega Marco Tosatti ha ripreso l’articolo oggi, 21 luglio 2020 sul suo blog Stilum Curiae, con la seguente introduzione: “GIOVANNI PAOLO II. OSSA DATE COME RELIQUIA? PARE PROPRIO DI SÌ… – Carissimi amici e nemici di Stilum Curiae, questa notizia mi ha veramente incuriosito. Come d’altronde ha incuriosito l’amico Vik van Brantegem, che le ha dedicato un articolo su Korazym.org. Ho scoperto infatti che esistono, e vengono date – non a tutti, ovviamente – reliquie ossee di San Giovanni Paolo II. La seconda sorpresa è che oltre a quelle ossee ci sono anche reliquie di sangue. Nella mia ignoranza pensavo che quando si parlava di reliquie di Karo Wojtyla si trattasse di frammenti dei suoi abiti, le classiche reliquie di contatto. Invece…ma leggiamo che cosa scrive Koraym.org”.

Confermo, come ho scritto nell’articolo, che mi è nuovo il fatto che esistono reliquie ossee di San Giovanni Paolo II (mi è stato sempre assicurato – da parte delle persone che hanno assistito d’ufficio alle procedure pre-esequie e delle riconognizioni pre-beatificazione e pre-canonizzazione – che non è stato tolto niente dai resti mortali di papa santo, prima delle rispettive chiusure della bara; quindi, ribadisco di essere curioso per quanto riguarda, per primo, l’origine e la fonte primaria di questi frammento ossei, per secondo, chi ne certifica l’autenticità).
Invece, l’esistenza di reliquie di sangue è di pubblico dominio, provenienti dal ex Segretario particolare, l’attuale Cardinale Stanisław Dziwisz, che ne certifica l’autenticità (per quanto mi risultata, la fonte primaria sono delle fialette di sangue messe da parte in occasione di esami clinici con prelievo di sangue al papa santo; se al riguardo mi erro, attendo smentita con indicazione di metodo, data e quantità di prelievo).

V.v.B.

Panoramica di Pollina dal basso.

Questa notizia mi fa subito porre una domanda, a cui vorrei ricevere una risposta. Visto che è la prima volta che vedo menzionare “frammenti di ossa” appartenenti a San Giovanni Paolo II, vorrei sapere quando, da chi e perché sono state prelevate questi “frammenti di ossa”.

“È stato il Dicastero Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari a consegnarci le importanti reliquie di San Giovanni Paolo II durante uno dei miei tanti viaggi presso la Santa Sede fatti con Marco Valentino, un mio caro amico”, ha spiegato Dott. Pietro Scozzari, presidente della cooperativa che gestisce la Regina Mundi.

E questo mi fa porre una seconda domanda, a cui vorrei ricevere una risposta. Visto che è la prima volta che vedo menzionare il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari come “fonte” di reliquie di San Giovanni Paolo II, vorrei sapere quando, da chi e perché il Dicastero ha ricevuto questi “frammenti di ossa”.

“La nostra è una struttura con una forte connotazione religiosa e molto attenta alle esigenze spirituali dei nostri ospiti. L’anno scorso è venuto a farci visita Mons. Giuseppe Marciante, il vescovo della Diocesi di Cefalù”.

E proprio ieri una bella notizia è giunta dal Vaticano. Non appena sarà possibile, la Regina Mundi riceverà la visita di uno dei Ministri del Pontefice.

E qui mi viene una curiosità, cioè di sapere chi sarà questo “uno dei Ministri del Pontefice”, che verrà in vacanza in uno dei resorts a Pollina.

“Per noi è stato un grande onore ricevere questo dono dal Vaticano. L’urna con le reliquie è stata posta all’interno della cappella, ma giornalmente viene portata presso le stanze dei degenti, che hanno così la possibilità di poterla venerare”.

Ma l’intenzione del Consiglio di amministrazione della Regina Mundi è di consentire la venerazione delle reliquie a tutti i fedeli del territorio, specifica la velina ripresa dalla stampa locale siciliana.

“Attendiamo soltanto che vengano eliminate le restrizioni sul distanziamento sociale, a quel punto la cappella sarà aperta a tutti. Le reliquie appartengono a tutto il territorio, noi ne siamo solo custodi”.

La Regina Mundi è una RSA d’eccellenza, e lo ha dimostrato durante il periodo del lockdown e dell’emergenza coronavirus, aggiunge la velina.

“Abbiamo sottoposto tutto il personale e tutti i nostri ospiti ai tamponi, e sono sempre risultati negativi”, spiega Scozzari. Anche i test sierologici hanno sempre dato esito negativo. “La nostra è una struttura sicura, abbiamo applicato da subito le procedure di precauzione previste, sanificando tutta la strumentazione utilizzata”. Una strumentazione all’avanguardia. La residenza sanitaria assistenziale di Pollina è tra le poche in Sicilia ad essere dotata di alcune apparecchiature necessarie per l’assistenza e la riabilitazione delle persone anziane. Dispone di uno staff di tre fisioterapisti specializzati nella riabilitazione postoperatoria che praticano la tecarterapia, la magnetoterapia, la laserterapia. È inoltre dotata anche del kinetec, uno degli strumenti più adatti per la protesi del ginocchio, ideale per la riabilitazione in seguito ad un intervento chirurgico.

Questa informazione mi annoto, quando sarà il momento che avrò necessità di protesi per le mie ginocchia… caso mai in estate, anche pensando ai resorts di Pollina.

“Il nostro obiettivo è di rimettere in piedi i nostri ospiti nel più breve tempo possibile”.

La RSA Regina Mundi, attivata nel 2019, è una struttura privata. È dotata di 20 posti letto per ospitare pazienti che, dopo un ricovero ospedaliero per una patologia “acuta” necessitano di prestazioni sanitarie e di recupero riabilitativo. Il servizio si integra in maniera funzionale all’interno della rete di servizi assistenziali presenti sul territorio per garantire la continuità dei percorsi di cura.

Il comune Pollina (Puddrina in siciliano) ha quasi 3mila abitanti. Fa parte della città metropolitana di Palermo in Sicilia e del Parco delle Madonie.

Postscriptum

Non tutti possono ricevere una reliquia di San Giovanni Paolo II. Cosa ovvia. Ma da capire con quali criteri reliquie di San Giovanni Paolo II continuano ad essere distribuite a destra e a manca, un giorno sì e l’altro anche.

In passato – e qui vengo al vero punctum dolens (come direbbe mio amico canonista) -, dal 2012 circa, fino a maggio 2014 ho fatto più volte richiesta al Cardinale Stanisław Dziwisz – che ne distribuisce a largo di mano – delle reliquie di San Giovanni Paolo II (di sangue o di stoffa… ignoravo allora che esistessero anche “frammenti di ossa”) per una parrocchia in Sicilia, che mi era stato chiesto da un mio amico siciliano. Mai ottenute. L’ultima volta, in occasione della sua visita al Media Center presso l’Aula Paolo VI per la cerimonia di canonizzazione, l’allora Arcivescovo di Cracovia e già Segretario Particolare del Santo Pontefice mi rispose: vedremo. Sto ancora a vedere. “Ma qualche spruzzo di santità non gli è venuto addosso, dopo tutti questi anni!?”, esclamò una volta Dott. Joaquín Navarro-Valls.
Coloro che mi conoscono – e anche il cardinale dovrebbe saperlo – sanno che ho memoria da elefante.

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