Campagna #RestiamoLiberi contro Disegno di legge liberticida sull’omotransfobia. Nota del Vescovo di Trieste

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Con il flashmob di ieri è iniziata la campagna #RestiamoLiberi, che nel mese di luglio vedrà scendere in piazza migliaia di persone in 100 città in tutta Italia per dire “No” alla deriva liberticida del Disegno di legge Zan-Scalfarotto-Boldrini contro – dicono – l’omotransfobia e il misoginismo, cioè delle specie giuridiche così vaghe e inafferrabili che possono essere di pretesto per colpire chiunque e qualunque affermazione, in discussione in Parlamento.

Restiamo liberi di esprimerci
Restiamo liberi di educare
Restiamo liberi di pensare

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Ieri ne ha parlato il Vescovo di Trieste, Mons. Giampaolo Crepaldi, in una Nota pubblicata sul sito della diocesi:
“Desidero esprimere tutta la mia preoccupazione a riguardo del Disegno di Legge di contrasto all’omofobia e alla transfobia, fortemente criticato dalla CEI in maniera tempestiva e chiara, ma anche da altri tra cui conosciute femministe, perché si tratta di un’iniziativa legislativa che mette a rischio la libertà di espressione. In nome di alcune idee si ritiene di criminalizzare idee diverse. Se si concede la possibilità di censurare giuridicamente e penalmente non delle offese, ma semplicemente delle opinioni e delle verità di ordine antropologico e morale diverse da quelle dei proponenti il Disegno di legge, come per esempio la differenza fra uomo e donna, allora veramente la nostra libertà – quella di tutti, non solo quella dei cattolici – è in pericolo. Si tratta di un disegno pretestuoso che va contrastato con forza”.

#RestiamoLiberi

Per dire no all’istituzione di un nuovo reato, quello di omotransfobia, appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che si esprimeranno pubblicamente in modo non allineato al mainstream.
In caso di approvazione del testo, sarà possibile per chi gestisce una palestra vietare ai maschi transgender (che si “sentono” donne) l’ingresso nello spogliatoio delle donne? Sarà possibile per un genitore chiedere che il figlio non partecipi ad attività scolastiche inerenti temi sensibili sulla sessualità e la famiglia? Sarà ancora possibile per un sacerdote spiegare la visione cristiana del matrimonio? Sarà possibile dire pubblicamente che la pratica dell’utero in affitto è un abominio o dirsi contrari alla legge sulle unioni civili? Per tutte queste domande il ddl sull’omofobia ha una sola risposta, NO.
Per la libertà di espressione, per la libertà di educazione, per la libertà di stampa, per la libertà di associazione, per la libertà religiosa.
Mobilitazioni in piazza in silenzio, a distanza di due metri l’uno dall’altro, chi leggendo un libro e chi con un bavaglio sulla bocca, a simboleggiare la portata liberticida di questo progetto e la volontà di zittirci.
Le mobilitazioni sono aperte a tutti i cittadini che hanno a cuore la libertà.
A prescindere dal loro credo religioso e orientamento politico.

#RestiamoLiberi

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