Finanze vaticane al vaglio del rapporto AIF

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Nell’introduzione del rapporto dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede il direttore, Giuseppe, Schlitzer, ha scritto: “Nel 2019 l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) ha intensificato la propria azione in tutti gli ambiti di attività, consolidando le forme di collaborazione con organismi sia dello Stato che di altre giurisdizioni. A livello di sistema, anche grazie al fermo impegno assunto dalle Autorità della Santa Sede e Città Stato del Vaticano nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, si sono registrati ulteriori progressi nella direzione di un migliore funzionamento e accreditamento internazionale della giurisdizione”.

Quindi il rapporto ha certificato che nel 2019 è stato ulteriormente rafforzato il sistema antiriciclaggio della Santa Sede, in quanto l’AIF ha ricevuto 64 segnalazioni di attività sospette, di cui 55 dagli enti vigilati e 4 da autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. La stessa autorità ha disposto 4 misure preventive, incluso il blocco di 1 conto corrente.

Ha trasmesso 15 rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia, confermando così il trend di crescita tra rapporti inviati e segnalazioni ricevute. Ha coinvolto oltre 370 soggetti negli scambi di richieste di informazioni con le UIF estere e ha siglato 4 nuovi protocolli di intesa con le Unità di Informazione Finanziaria estere, che portano a 60 il totale dei protocolli di intesa siglati dal 2012.

E’ stato valutato l’aggiornamento della Valutazione Generale dei Rischi da parte del Comitato di Sicurezza Finanziaria, sottolineando che non ci sono minacce significative a livello interno, le varie istruzioni emesse in tema di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

L’Aif ha disposto 4 misure preventive, incluso il blocco di 1 conto corrente, rispettivamente per complessivi € 240.000 ed € 178.970. L’Autorità ha inoltre trasmesso 15 Rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia, confermando la tendenza di crescita nella proporzione tra Rapporti inviati e segnalazioni ricevute.

Il Rapporto ha messo in luce che “complessivamente si va rafforzando la tendenza verso una maggiore qualità delle segnalazioni, considerati anche la guida fornita con più specifici indicatori di anomalia ed una più consapevole attuazione di un approccio basato sul rischio”. Sul fronte dei potenziali reati di natura finanziari, la maggioranza di essi “coinvolgono soggetti stranieri o condotte intraprese in, o in connessione con, giurisdizioni estere. I principali potenziali reati presupposto sono frode internazionale, inclusa frode fiscale, e appropriazione indebita”.

L’attività dell’Aif è stata particolarmente intensa a livello internazionale, in quanto sono stati oltre 370 i soggetti coinvolti negli scambi di richieste di informazioni con Unità di Informazioni finanziarie (Uif) estere: “Questo ha portato a risultati concreti, attraverso l’analisi di schemi finanziari complessi articolati su più giurisdizioni.

Ciò ha condotto alla trasmissione di elementi di informazione ( intelligence) finanziaria rilevanti all’Ufficio del Promotore di Giustizia e alle controparti estere. Sono stati siglati quattro nuovi Protocolli d’intesa con le Uif di giurisdizioni estere (Finlandia, Isole Cook, Repubblica Ceca e Serbia), per un totale di 60 Protocolli d’intesa siglati dal 2012”.

In merito al terrorismo, la lotta contro il finanziamento ‘rimane una priorità’. Il rapporto precisa che nel 2019, l’Aif ha ricevuto una sola segnalazione potenzialmente connessa, direttamente o indirettamente, al finanziamento di questo fenomeno. Essa dopo gli approfondimenti, “si è rilevata priva di elementi soggettivi o oggettivi che potessero effettivamente ricondurre l’operazione ad attività di finanziamento del terrorismo”.

Inoltre sono stati effettuati “tre aggiornamenti della lista degli Stati ad alto rischio, con carenze strategiche nei rispettivi sistemi di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tenendo conto degli aggiornamenti delle liste pubblicate dal Gruppo di azione finanziaria internazionale”.

Complessivamente, il Comitato di Sicurezza Finanziaria (Cosifi) conferma “un livello medio-basso di rischio in ambito di contrasto al riciclaggio e un livello basso di rischio in ambito di finanziamento al terrorismo, non evidenziando significative minacce a livello interno. I principali rischi identificati sono connessi ad attività internazionali e/o transfrontaliere”.

Infine è fortemente diminuito il flusso di denaro transfrontaliero: sono state rilevate 1.121 dichiarazioni, tra in entrata e in uscita, per un valore di poco più di € 21.630.000, rispetto alle 1.239 del 2018 che avevano fatto registrare un valore di oltre € 26.000.000. Il rapporto evidenzia che “l’analisi delle dichiarazioni svolte dall’Aif non ha fatto registrare anomalie significative o indicatori di rischio”.

Inoltre è stato nominato il commissario straordinario per la Fabbrica di San Pietro, il nunzio apostolico mons. Mario Giordana, affidandogli l’incarico di aggiornare gli Statuti, fare chiarezza sull’amministrazione e riorganizzare gli uffici amministrativo e tecnico della Fabbrica.

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