Estate 2020: un invito a scoprire l’Italia

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Estate 2020, un’estate difficile dopo la pandemia del Covid 19, un’estate all’insegna di una crisi senza precedenti. Eppure il turismo italiano merita di essere sostenuto per valorizzare il grandissimo patrimonio culturale, ecclesiale, ambientale che possiede ma soprattutto per far riprendere l’economia italiana. Quindi i vescovi italiani hanno inviato ai turisti un messaggio per non far dimenticare né delle città d’arte, né delle bellezze delle località marine e montane con un appello a rispettare le regole di sicurezza dettate dalle autorità competenti.

Da Cesena-Sarsina mons. Douglas Rigattieri si rivolge soprattutto alle famiglie ed ai bambini: “Alle famiglie dico che il tempo del lockdown, particolarmente gravoso per voi e per i vostri figli, ha avuto sicuramente anche dei risvolti positivi… Vi invito a non disperdere in questo tempo estivo i doni preziosi raccolti e che hanno arricchito la Vostra vita familiare nei circa tre mesi di chiusura in casa.

Ai bambini, in particolare, va il mio pensiero, perché forse loro, non andando a scuola e costretti a stare in casa, hanno sofferto più di tutti. Cari ragazzi, quest’anno i tradizionali centri, i campi estivi e altre attività che normalmente si svolgevano terminata la scuola, dovranno subire radicali modifiche organizzative… Pur nell’attenzione alle norme, non vi sarà impedito di divertirvi nell’acqua e sulle spiagge del nostro mare e nei sentieri dei nostri boschi”.

Per l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, la ‘sfida’ turistica è una risorsa: “La sfida dell’estate trentina sarà invece proprio questa: fare del limite una risorsa; un’occasione di attenzione per gli altri, prima che per noi stessi; un grande momento di responsabilità collettiva. Dalla correttezza del nostro comportamento in questi mesi estivi – così come accaduto nel passaggio dalla quarantena alla ‘fase-2’ – dipenderà la qualità della nostra vita già dall’autunno. Ciò che seminiamo oggi, raccoglieremo poi nelle nostre abitazioni, sul lavoro, a scuola, negli ospedali, nelle residenze per gli anziani. Godetevi le meraviglie di un Padre particolarmente generoso con la popolazione delle nostre vallate”.

Dalla metropolia di Taranto, Oria e Castellaneta arriva un invito congiunto dei vescovi ai turisti per godere le bellezze del territorio: “Il nostro territorio ha la fortuna di offrire bellezze naturali straordinarie, lasciamoci conquistare dal profumo delle sue campagne e dalla presenza di un mare cristallino, dalla varietà dei sapori della cucina mediterranea, dalla grandiosità delle cattedrali, dall’incontro con le comunità locali, dalle tradizioni religiose e culturali.

Le vacanze sono un’opportunità preziosa per riconoscere la presenza del Mistero, non solo attraverso la contemplazione delle bellezze artistiche e dei tesori paesaggistici, ma anche attraverso momenti di silenzio e di pace, di sane letture e di preghiera. Il tempo libero, lo sport e il contatto con la natura possono valorizzare la conoscenza di sé, lo stare insieme in famiglia, le relazioni tra persone, e sono anche un’occasione preziosa per l’approfondimento dell’esperienza umana e la maturazione della nostra fede”.

Stesso invito arriva dal messaggio del vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli: “Essa spesso richiama i suoni delle piazze in festa e il vociare di gente allegra che sceglie questa nostra terra come luogo di riposo. Quest’anno sarà un po’ diverso.

Facciamo fatica, sia per responsabilità sia per ristrettezze economiche, a ritornare ad abitare le piazze, anche perché non sarà possibile vivere come una volta le numerose feste patronali che di solito affollavano il calendario estivo.

Tuttavia vorrei invitare ad accogliere questa mancanza come una grande possibilità per vivere, in piccoli gruppi, esperienze di scoperta del Capo di Leuca, spiando qua e là tra le stradine dei nostri borghi e tra i ricami del nostro barocco per permettere alla bellezza di riabbracciarci, guarirci e trasfigurarci”.

L’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, nel saluto rivolto ai turisti ha sottolineato che l’accoglienza è un ‘modus vivendi’: “Siamo capaci di rimboccarci le maniche e risorgere a vita nuova con maggior energia, vitalità e senso del dovere. Questa è l’eredità dei nostri padri, che ci hanno condotti, attraverso l’esperienza ‘Matera Capitale Europea della Cultura’ a diventare l’attrazione del mondo… Rilanciare la cultura ed il turismo, in un’ottica di responsabilità, etica e lentezza, significa riproporre le nostre ricchezze”.

Dalla Sardegna il delegato regionale alla pastorale turistica, mons. Ignazio Sanna, invita alla scoperta della bellezza isolana: “Siamo vicini a quanti non riusciranno a riaprire il loro esercizio commerciale, come pure a coloro che si vedono costretti a rinviare l’apertura e ad operare, purtroppo, dei tagli di personale e di servizi. La nostra solidarietà va, inoltre, a quanti aprono o ricominciano la propria attività con notevoli sacrifici, vivendo la stagione estiva con il peso dell’incertezza.

Cogliamo, allo stesso tempo, i segnali di speranza nell’incremento del turismo locale, di prossimità, promosso dai sardi stessi a favore della loro amata Isola. Auspichiamo, perciò, che in questi prossimi mesi siano per primi i sardi a riscoprire la Sardegna, le sue spiagge meravigliose, il suo mare incantevole e pulito, la bellezza dei piccoli borghi e delle chiese campestri, i tesori delle tradizioni di fede, cultura, arte, la nobiltà d’animo e la dignità della nostra gente.

Ai turisti italiani e stranieri e a quanti vengono nella nostra Isola porgiamo, a nome di tutti i Vescovi della Sardegna, un cordiale benvenuto, contenti di poter condividere i doni della natura e la ricchezza delle tradizioni. Insieme con i nostri ospiti, vogliamo riscoprire il valore della solidarietà e la speranza di un mondo migliore”.

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