Estate 2020: un invito a scoprire l’Italia

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Estate 2020, un’estate difficile dopo la pandemia del Covid 19, un’estate all’insegna di una crisi senza precedenti. Eppure il turismo italiano merita di essere sostenuto per valorizzare il grandissimo patrimonio culturale, ecclesiale, ambientale che possiede ma soprattutto per far riprendere l’economia italiana. Quindi i vescovi italiani hanno inviato ai turisti un messaggio per non far dimenticare né delle città d’arte, né delle bellezze delle località marine e montane con un appello a rispettare le regole di sicurezza dettate dalle autorità competenti.

Dalla diocesi di Pinerolo, mons. Derio Olivero, saluta i turisti, invitandoli alla bellezza: “Cerchiamo qualcosa di bello e di buono e proviamo a combattere ciò che è brutto e doloroso. Sono tante le cose belle: un bel tramonto, un laghetto alpino, un abbraccio intenso, un piatto di spaghetti, una bella musica, il sostegno di una persona cara, un progetto realizzato. Se di tutte le cose belle dovessi scegliere la più importante quale sceglieresti? Credo l’amore”.

La vita è piena di accadimenti: “Eppure io continuo a credere ad un motto che mi ripeto spesso: ‘Non è ciò che capita, ma come reagisci a ciò che capita che costituisce la tua vita’. E’ proprio così! Ogni giorno succedono vari fatti: incontri piacevoli o spiacevoli, sole o pioggia, ore di lavoro pesante o momenti di vacanza, un piatto di pasta gustoso oppure insipido”.

L’invito è quello di cercare cose belle anche nella ‘tempesta’: “E l’amore è il vero ‘integratore’ per combattere questa lotta. Per tutti gli uomini e per tutte le donne. Per il credente c’è una fortuna: l’amore di Dio. Lui non ti molla in questa lotta, è il primo ad esporsi fino alla croce. Nel suo amore (Spirito Santo) puoi continuare a credere alla vita anche quando tutto diventa incerto ed imprevedibile come nel tempo del Covid. Alla sua presenza puoi credere alla vita anche quando il tragico sorge all’orizzonte con il ghigno della morte. I tuoi giorni di vacanza possono essere una bella occasione per ammirare cose belle e ritornare a desiderare un futuro migliore. Per te, per i tuoi cari, per la società. Una bella occasione per desiderare cose belle e buone”.

Dall’arcidiocesi di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina ha invitato a scoprire la bellezza dei luoghi marchigiani: “Le Marche, che vengono definite ‘bellezza infinita’, sono una terra in cui lungo il corso del tempo, la mano dell’uomo ha saputo costruire, con arte impareggiabile, bellezze artistiche ed architettoniche tessendo storia, cultura e tradizioni in una sapiente armonia.

La nostra Chiesa locale di Ancona-Osimo, aperta e solidale, radicata in una storia spirituale e di fede che ha consegnato al tempo chiese meravigliose, piccole e grandi, luoghi per pregare, per recuperare la dimensione dello spirito e della meraviglia, vi accoglie con grande gioia. Le vacanze ci portano a godere lo spettacolo della natura da cui sale spontaneo nell’animo il desiderio di lodare Dio per le meraviglie delle sue opere e la nostra ammirazione per queste bellezze naturali si trasforma facilmente in preghiera e ci si sente rigenerati e riappacificati”.

Anche il vescovo di Pesaro, mons. Piero Coccia, invita i turisti a riscoprire la bellezza delle vacanze per ammirare il territorio: “Vi auguro, in ogni modo, che il tempo delle vacanze di quest’anno non sia solo un momento di distrazione e di riposo, ma anche un’occasione di silenzio e riflessione, per non dimenticare ciò che l’emergenza sanitaria ha reso ancor più evidente: la fragilità del preziosissimo dono della vita, che ci richiama al profondo rispetto di tutte le sue forme e l’inevitabilità della nostra dipendenza da qualcuno che ci salvi, al di là della scienza, della medicina, dell’economia.

Vi invito a riconsiderare le ragioni della fede e a cercare occasioni di incontro con la nostra comunità cristiana, partecipando alle celebrazioni eucaristiche della domenica e delle festività: sono certo che troverete cordiale accoglienza tra la nostra gente”.

Da Torino mons. Cesare Nosiglia invita a sostenere il settore turistico: “Ora, pur con tutta la prudenza e le precauzioni neces-sarie, possiamo gradualmente riappropriarci della natura e più ancora gustare il dono dell’incontrare gli amici e condividere con loro momenti di distensione e di svago. ‘Fare turismo’ è anche un modo concreto per sostenere un settore che è tra i più duramente colpiti dalla crisi attuale”.

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