In attesa della nomina del “laico” italiano a Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede

Condividi su...

Nel suo articolo del 10 giugno 2020 su Corriere.it “Il Papa vuole i responsabili dello scandalo in Vaticano” – che abbiamo già citato nella nostra copertura sullo scandalo finanziario in Segreteria di Stato (QUI e QUI) – Massimo Franco ha scritto: “Anche all’APSA, come accennato, aspettano la nomina del nuovo numero due: un ‘laico’ italiano”.
Tra gli addetti ai lavori all’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede gira anche il nome di chi dovrebbe prendere il posto che fu di Mons. Mauro Rivella, cessato a fine quinquennio in aprile 2020 a Segretaria dell’APSA (nominato il 14 aprile 2015, a successore di Mons. Luigi Mistò, che fu nominato nello stesso giorno a Segretario della Sezione amministrativa della Segreteria per l’economia).

Secondo quando apprendiamo da fonti qualificati, sarebbe stato proposta al Dott. Fabio Gasperini – attualmente Presidente Ernst & Young Advisory SpA e Responsabile dei servizi bancari e di consulenza sui mercati finanziari dell’ufficio servizi finanziari di EY EMEIA (Ernst & Young Europe, Middle East, India & Africa) – di ricoprire il ruolo di Segretario dell’APSA e che lui si sta prendendo del tempo per rispondere. Intanto, già collabora con l’APSA in qualità di consulente e praticamente accede ogni giorno.

Sul sito di Ernst & Young, Dott. Gasperini viene presentato come “leader di pensiero nei servizi finanziari, sempre alla ricerca di strategie innovative, sforzarsi di vivere la vita con passione”.

Dott. Fabio Gasperini è laureato in Economia e Commercio presso l’Università La Sapienza di Roma, attualmente capo dell’ufficio di consulenza finanziaria EY EMEIA Banking & Capital Markets e Ernst & Young S.p.A. Ha più di 30 anni di esperienza come consulente di istituti di servizi finanziari nei settori del retail banking, asset management, investment banking, assicurazioni e mercati dei capitali. È stato Responsabile in Italia della Financial Services Industry (FSI) di Deloitte Consulting, divisione che all’interno della società offre i propri servizi di consulenza a banche, compagnie assicurative e società di asset management. Le sue principali aree di interesse sono la trasformazione finanziaria, la revisione dell’organizzazione e del sistema, l’efficacia della tecnologia, la business intelligence, la reingegnerizzazione dei processi aziendali, la valutazione del rischio aziendale, le fusioni e le acquisizioni, i piani aziendali strategici, l’analisi della redditività e la strategia multicanale.

Ernst & Young spiega che Fabio Gasperini sta costruendo un mondo di lavoro migliore, alla guida della banca digitale della futura iniziativa di visione olistica e trasformazione dell’innovazione nei mercati bancari e dei capitali, concentrandosi sugli impatti del digitale nella vita quotidiana dei suoi clienti e del suo team. La digitalizzazione sta sconvolgendo i modelli di business, i prodotti, i servizi e le esperienze dei clienti bancari. Per passare dall’essere digitalmente interrotto a essere ridisegnato per il futuro digitale, Fabio Gasperini aiuta le banche ad adottare un approccio olistico al digitale, abbracciare l’innovazione agile e collaborare con alcuni leader FinTech nelle tecnologie e nei servizi digitali. Adattare l’attività bancaria per servire meglio i clienti – spiega Ernst & Young – crea operazioni più agevoli per il pubblico e aziende più stabili per i dipendenti, portando a un mondo di lavoro migliore.

Il video.

L’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede gestisce un patrimonio valutato in mezzo miliardo di euro di immobili. Metà dei movimenti finanziari della Curia vaticana passano da questa agenzia. Si occupa di finanza, immobili e servizi. Ha gestito in passato, attraverso la Sezione straordinaria, i risarcimenti che la Chiesa ottenne grazie ai Patti Lateranensi stipulati con l’Italia nel 1929. Non di rado alcune sue funzioni vengono erroneamente attribuite al all’ Istituto per le Opere di Religione (IOR). A costituirla, più di cinquant’ anni fa, è stato Paolo VI con la Costituzione apostolica Regimini Ecclesiae Universae del 15 agosto 1967. I suoi compiti e funzioni sono stabiliti dagli articoli 172 e 173 della Costituzione apostolica Pastor Bonus di San Giovanni Paolo II del 28 giugno 1988. Compito dell’APSA è l’amministrazione dei beni di proprietà della Santa Sede, e quelli ad essa affidati da altri enti della Santa Sede, destinati a fornire fondi necessari all’adempimento delle funzioni della Curia Romana.
L’8 luglio 2014 con una Lettera apostolica a forma di Motu proprio, Papa Francesco ha trasferito le funzioni della Sezione ordinaria dell’APSA alla Segreteria per l’economia, costituita nel febbraio precedente, lasciando all’APSA le funzioni più squisitamente finanziarie:
“Articolo 1. Il testo dell’articolo 172 della costituzione apostolica Pastor Bonus è integralmente sostituito dal testo seguente:
§1. Spetta a questo Ufficio di amministrare i beni di proprietà della Santa Sede destinati a fornire i fondi necessari all’adempimento delle funzioni della Curia Romana.
§2. L’Ufficio amministra anche i beni mobili ad esso affidati da altri enti della Santa Sede.
Articolo 2. Il testo dell’articolo 173 della costituzione apostolica Pastor Bonus è integralmente sostituito dal testo seguente:
L’Ufficio è presieduto da un Cardinale, assistito da un determinato numero di Cardinali e da un Prelato Segretario.
Articolo 3. Sono abrogati gli articoli 174 e 175 della costituzione apostolica Pastor Bonus.
Articolo 4. Il Prefetto della Segreteria per l’Economia costituirà una Commissione tecnica con lo scopo di facilitare il trasferimento delle competenze finora attribuite alla Sezione Ordinaria dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e determinerà, a partire della data odierna, come dovranno risolversi le questioni pendenti presso la suddetta Sezione Ordinaria fino al completo trasferimento effettivo dei compiti”.
Attualmente, il Presidente dell’APSA non è un cardinale, ma un vescovo (Nunzio Galantino) e – secondo quanto si apprende – in futuro il Segretario potrebbe essere non più un prelato, ma un laico.

LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI «MOTU PROPRIO» DEL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO
I BENI TEMPORALI
CIRCA ALCUNE COMPETENZE IN MATERIA ECONOMICA-FINANZIARIA
4 luglio 2016

  1. Alla Sezione per il controllo e la vigilanza della Segreteria per l’Economia spetta il controllo e la vigilanza sull’attività dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Ciò consiste:
    a) nell’emanare i decreti esecutivi generali e le istruzioni, a norma dell’art. 6 § 1 dello Statuto della Segreteria per l’Economia, dopo aver svolto l’adeguata consultazione prevista dall’art. 7 del medesimo Statuto;
    b) nel fornire l’assistenza ed il supporto di cui all’art. 6 § 2 dello Statuto della Segreteria per l’Economia;
    c) nello svolgere tutte le attività di monitoraggio, verifica, analisi e proposta a norma dell’art. 8 dello Statuto della Segreteria per l’Economia;
    d) nel sottoporre annualmente al Consiglio per l’Economia il bilancio preventivo e consuntivo dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, a norma dell’art. 9 § 1 dello Statuto della Segreteria per l’Economia;
    e) nel formulare raccomandazioni e/o chiedere informazioni e documentazione ai sensi dell’art. 9 § 2 dello Statuto della Segreteria per l’Economia;
    f) nell’approvare, in base ai criteri stabiliti dalla Superiore Autorità a norma dell’art. 11 dello Statuto della Segreteria per l’Economia, ogni atto di alienazione, di acquisto o di straordinaria amministrazione posto in essere dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica;
    g) nel curare che siano adottate adeguate misure correttive, ogniqualvolta venga a conoscenza di possibili danni al patrimonio, a norma dell’art. 12 dello Statuto della Segreteria per l’Economia;
    h) nel richiedere all’Ufficio del Revisore Generale di effettuare revisioni specifiche a norma dell’art. 13 dello Statuto della Segreteria per l’Economia;
    i) nello svolgere quanto previsto dall’art. 14 dello Statuto della Segreteria per l’Economia, circa lo scambio di informazioni di natura fiscale che possa coinvolgere l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.
  2. Alla Sezione Amministrativa della Segreteria per l’Economia compete, con riferimento all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica:
    a) formulare linee guida, modelli, procedure e indicare le migliori prassi in materia di appalti, a norma dell’art. 15 dello Statuto della Segreteria per l’Economia, che l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica deve seguire nell’acquisizione di beni e servizi, per se stessa e per i Dicasteri ed Istituzioni che ad essa si rivolgono;
    b) adempiere — ferme restando le competenze proprie della Segreteria di Stato — tutto quanto riguarda il personale a norma dell’art. 16 dello Statuto della Segreteria per l’Economia, salvo il pagamento degli stipendi, che continuerà ad essere affidato all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica;
    c) curare il rispetto delle normative vigenti, compreso il riferimento ai parametri retributivi per il personale;
    d) fornire assistenza, in conformità ai rispettivi Statuti, al Fondo Pensioni ed al Fondo di Assistenza Sanitaria, a norma dell’art. 18 dello Statuto della Segreteria per l’Economia.
  3. All’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica spetta:
    a) amministrare il patrimonio mobiliare ed immobiliare della Santa Sede e quello degli enti che ad essa hanno affidato i propri beni, a norma del testo novellato dell’art. 172 della Pastor Bonus (cfr. art. 1 del Motu proprio Confermando una tradizione plurisecolare, dell’8 luglio 2014);
    b) acquistare beni e servizi dai fornitori esterni per se stessa, per i Dicasteri della Santa Sede e per le Istituzioni collegate, in conformità a procedure e appropriati controlli interni, fermo restando quanto sopra al punto 2 a);
    c) pagare le relative fatture, acquisendone l’originale, e contabilizzarle nel bilancio di ciascun Dicastero, seguendo la metodologia indicata dalla Segreteria per l’Economia;
    d) svolgere il servizio di tesoreria, pagando gli stipendi al personale; spetta perciò alla Segreteria per l’Economia elaborare gli stipendi, spetta all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica il pagamento;
    e) seguire le norme e le linee guida date dalla Segreteria per l’Economia nel tenere la contabilità e nel redigere i bilanci;
    f) redigere il proprio bilancio, separato da quello dei Dicasteri, di modo che ciascuno abbia contabilità e bilanci distinti, benché tutti debbano seguire la metodologia indicata dalla Segreteria per l’Economia;
    g) disporre del personale ausiliario per i servizi ai Dicasteri della Santa Sede e per la manutenzione degli immobili;
    h) avere la responsabilità della Peregrinatio ad Petri Sedem.

Free Webcam Girls
151.11.48.50