Il 42^ Pellegrinaggio Macerata-Loreto su Tv2000: pellegrini sempre

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“Quest’anno non sarà possibile svolgere il pellegrinaggio nella forma consueta. La circostanza che stiamo attraversando, tuttavia, acuisce il nostro bisogno di intensamente vivere e ci sfida ad approfondire le ragioni del nostro essere pellegrini, sempre più consapevoli nello scoprirci bisognosi e quindi mendicanti. Fermarci tutti a causa della pandemia ci ha spinto a riflettere, come forse non capitava da tempo, su chi siamo, su come e di che cosa viviamo. Perché tutta questa sofferenza? Perché il dolore di tante persone morte lontane dai propri cari? Come affrontare il dramma della perdita del lavoro? A che serve studiare, se tutto poi finisce? Sono le domande che ci accompagnano in questo periodo, nel profondo di noi stessi”.

In questo modo gli organizzatori del pluriquarentennale pellegrinaggio da Macerata a Loreto non si arrendono e propongono di partecipare in modo diverso al gesto, rinato grazie al professore di religione, don Giancarlo Vecerrica, ai suoi studenti come  forma di ringraziamento alla Madonna per la conclusione dell’anno scolastico.

Quindi il 42^ Pellegrinaggio Macerata-Loreto di sabato 13 giugno sarà diverso da tutti gli altri, perché non sarà possibile trovarsi e camminare ‘in quel fiume di popolo che ogni anno sorprende e affascina, ma la circostanza del coronavirus ci chiama ad essere ancora più pellegrini, in un modo diverso e imprevisto’; però sarà possibile seguire il gesto unicamente collegandosi su Tv2000 (canale 28 della televisione). Un momento di preghiera, attraverso la recita del Rosario, intervallato da canti e testimonianze, il cui momento culminante sarà la consegna di tutte le invocazioni e intenzioni ai piedi della Madonna nella Santa Casa. Chiunque potrà inviare le proprie intenzioni collegandosi al sito www.pellegrinaggio.org o attraverso una mail a segreteria@pellegrinaggio.org.

E come tutti gli anni è giunto ai pellegrini ‘virtuali’ il messaggio di don Jiuliàn Carròn, invitandoli ad andare ‘avanti sempre’: “Questa circostanza ci ha resi più consapevoli del nostro bisogno, e quindi della ragione che ci avrebbe portato a Loreto. Di quale bisogno si tratta? Soprattutto in questi tempi dobbiamo esserne più consapevoli, perché non si avverino in noi le terribili parole di T. S. Eliot nei suoi Cori da ‘La Rocca’: ‘Dove è la Vita che abbiamo perduto vivendo?’.

Proprio la mortificazione che ci viene chiesta quest’anno, dovendo rinunciare alla sua forma consueta, può diventare un’occasione per cogliere la natura del pellegrinaggio, come dice una nostra amica universitaria: ‘Questo mi ha permesso di capire che forse il pellegrinaggio non si esaurisce in una sola notte, ma è un cammino che ti accompagna tutto l’anno’. Guardare così la circostanza attuale significa percepire la vita come vocazione. La circostanza, infatti, qualunque essa sia, è la modalità attraverso cui il Mistero ci chiama a imparare a vivere tutto…

Che impressione uno degli ultimi messaggi di don Giussani al pellegrinaggio Macerata˗Loreto! Era il 2003: ‘Quando ci si mette insieme, perché lo facciamo? Per strappare agli amici, e se fosse possibile a tutto il mondo, il nulla in cui ogni uomo si trova. […] Incontrando noi, […] uno si senta come afferrato nel profondo, riscosso dalla sua apparente nullità, debolezza, cattiveria o confusione, e si senta come d’improvviso invitato alle nozze di un principe. La Madonna è come l’invito del principe’.

Infatti in Lei risplende la vittoria sul nulla, la novità che sfida qualsiasi impotenza, paura o buio incombente su ciascuno di noi. Guardarla ogni mattino, mentre preghiamo l’Angelus, è il punto di partenza di ogni giornata, di ogni tentativo di costruzione, adesso che riprendiamo le abituali attività e siamo chiamati – ciascuno lì dove è – a dare il nostro contributo alla ripartenza, sostenuti da coloro che in questo periodo abbiamo intercettato riconoscendoli ‘afferrati’ come Lei”.

‘Pellegrini sempre’: a mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito della diocesi di Fabriano-Matelica, abbiamo chiesto di spiegarci cosa significa essere pellegrino al tempo del coronavirus: “Il Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto l’ho iniziato come gesto di ringraziamento e di domanda al termine della realtà dell’anno scolastico, dando continuità allo stile di vita cristiana dei nostri padri nel maceratese: all’inizio e al termine di ogni avvenimento, gioioso o doloroso, le nostre famiglie andavano a piedi a Loreto, per ringraziare e per domandare grazia.

La realtà umana non è autosufficiente, ma è legata al Mistero che proprio nella Santa Casa di Loreto ha iniziato la sua presenza nel mondo: Gesù è venuto per graziarci, perdonarci, sostenerci. L’atteggiamento della domanda è tipicamente umano e cristiano. Ha impressionato tutti, credenti e non, la testimonianza di Papa Francesco, pellegrino a Roma al Crocifisso Miracoloso e alla Madonna ‘Salus Populi Romani’. E’ giusto e corroborante il titolo che abbiamo dato al Pellegrinaggio di quest’anno, che verrà seguito nelle proprie case tramite TV2000: ‘Pellegrini sempre!’ La vita del cristiano è sempre pellegrinaggio verso la meta della vita stessa, accompagnati da Gesù e tenuti per mano dalla sua e nostra Madre Maria”.

Come vivere la fede, che offre anche qualche ‘imprevisto’?

“Come ci sta insegnando papa Francesco, la fede è riconoscere che la vita è dono di Dio, redenta da Cristo, perciò va vissuta sempre con questa connessione con il Mistero nella realtà di Cristo. La vita è preghiera, cioè, come ha detto ancora Papa Francesco, è ‘grido’ e offerta a Dio sempre, come diciamo nel Padre Nostro.

E’ proprio vero ciò che scriveva Paul Claudel: ‘Che vale la vita se non per essere data?’ L’aiuto più certo e sicuro per vivere così è l’affidamento alla Madonna: il nostro pellegrinaggio è un luogo di educazione a lasciarci guidare dalla Madonna, che Gesù ci ha donato nel suo momento più doloroso della vita”.

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