Papa Francesco: nella Trinità la bellezza si è fatta carne

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Per la seconda volta papa Francesco ha recitato l’Angelus, affacciandosi su piazza san Pietro per salutare i fedeli dalla finestra del Palazzo Apostolico e concludendo la preghiera ha ricordato ai fedeli che la loro presenza “in piazza è segno che in Italia la fase acuta dell’epidemia è superata, anche se rimane la necessità  (ma state attenti, non cantare vittoria prima, non cantare troppo presto vittoria!) di seguire con cura le norme vigenti, perché sono norme che ci aiutano a evitare che il virus vada avanti. Grazie a Dio stiamo uscendo dal centro più forte, ma sempre con le prescrizioni che ci danno le autorità”.

Ed ha sottolineato che in molti Paesi il coronavirus non è in regressione: “Ma purtroppo in altri Paesi il virus sta facendo ancora tante vittime. Venerdì scorso, in un Paese, è morto uno al minuto! Terribile. Desidero esprimere la mia vicinanza a quelle popolazioni, ai malati e ai loro familiari, e a tutti coloro che se ne prendono cura. Con la nostra preghiera avviciniamoci”.

Sempre nei saluti ai fedeli il papa ha ricordato che la Chiesa dedica un mese intero al Sacro Cuore, ricordando una preghiera di sua nonna che chiedeva a Gesù di rendere il proprio cuore simile a quello di Gesù: “Il mese di giugno è dedicato in modo particolare al Cuore di Cristo, una devozione che accomuna i grandi maestri spirituali e la gente semplice del popolo di Dio.

In effetti, il Cuore umano e divino di Gesù è la fonte dove sempre possiamo attingere la misericordia, il perdono, la tenerezza di Dio. Possiamo farlo soffermandoci su un passo del Vangelo, sentendo che al centro di ogni gesto, di ogni parola di Gesù, al centro c’è l’amore, l’amore del Padre che ha inviato il suo Figlio, l’amore dello Spirito Santo che è dentro di noi.

E possiamo farlo adorando l’Eucaristia, dove questo amore è presente nel Sacramento. Allora anche il nostro cuore, a poco a poco, diventerà più paziente, più generoso, più misericordioso, a imitazione del Cuore di Gesù”.

Prima della recita dell’Angelus il papa ha ricordato la festa della Santissima Trinità attraverso il dialogo di Gesù con Nicodemo: “Queste parole stanno a indicare che l’azione delle tre Persone divine (Padre, Figlio e Spirito Santo) è tutta un unico disegno d’amore che salva l’umanità e il mondo, è un disegno di salvezza per noi.

Dio ha creato il mondo buono, bello, ma dopo il peccato il mondo è segnato dal male e dalla corruzione. Noi uomini e donne siamo peccatori, tutti, pertanto Dio potrebbe intervenire per giudicare il mondo, per distruggere il male e castigare i peccatori. Invece, Egli ama il mondo, nonostante i suoi peccati; Dio ama ciascuno di noi anche quando sbagliamo e ci allontaniamo da Lui.

Dio Padre ama talmente il mondo che, per salvarlo, dona ciò che ha di più prezioso: il suo Figlio unigenito, il quale dà la sua vita per gli uomini, risorge, torna al Padre e insieme a Lui manda lo Spirito Santo. La Trinità è dunque Amore, tutta al servizio del mondo, che vuole salvare e ricreare. Oggi, pensando a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, pensiamo all’amore di Dio! E sarebbe bello che noi ci sentissimo amati”.

Infine il papa ha invitato i fedeli a lasciarsi affascinare dalla bellezza di Dio: “Cari fratelli e sorelle, la festa di oggi ci invita a lasciarci nuovamente affascinare dalla bellezza di Dio; bellezza, bontà e verità inesauribile.

Ma anche bellezza, bontà e verità umile, vicina, che si è fatta carne per entrare nella nostra vita, nella nostra storia, nella mia storia, nella storia di ciascuno di noi, perché ogni uomo e donna possa incontrarla e avere la vita eterna.

E questo è la fede: accogliere Dio-Amore, accogliere questo Dio-Amore che si dona in Cristo, che ci fa muovere nello Spirito Santo; lasciarsi incontrare da Lui e confidare in Lui. Questa è la vita cristiana. Amare, incontrare Dio, cercare Dio; e Lui ci cerca per primo, Lui ci incontra per primo”.

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