Walter Ricciardi, Consulente del Ministero della salute: dati sul contagio “non attendibili”. “Occorre prudenza, il virus circolerà ancora”

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In un’intervista a Michele Bocci per la Repubblica di ieri, 28 maggio 2020 il Consulente del Ministero della Salute Walter Ricciardi presenta un quadro preoccupante in previsione della riapertura tra regioni. “Il via libera del 3 giugno? È presto per prendere decisioni: si corrono ancora troppi rischi”.

Per primo, i dati delle regioni “non sono attendibili” e quindi non possono essere di aiuto alle decisioni del Governo.
Quindi sulla base di dati sul contagio “non attendibili”, sono state suggerite decisioni che hanno limitato i diritti individuali e sbriciolato l’economia dell’Italia?
Perché il monitoraggio basato sui 21 indicatori anche questa settimana dà un rischio basso in tutte le grandi regioni? Walter Ricciardi: “Il sistema di indicatori è stato elaborato a livello centrale, giustamente, ma è alimentato da attività di diagnostica e dalle segnalazioni delle regioni, quindi dipende dalle capacità di gestione dei sistemi regionali. Se sono efficaci ed efficienti, allora i dati sono attendibili. Se non lo sono, per una serie varia di ragioni, quei numeri non sono attendibili. E ci sono motivi seri per pensare che in alcune regioni questi dati adesso non lo siano”.

Per secondo, visto le premesse, Ricciardi tira il freno a mano: “La politica può prendere decisioni se è certa dei dati. La scelta è giusta se si basa su indicatori giusti, ma in questo caso, appunto potrebbero non essere solidi. Se i numeri non sono certi si finisce per fare scelte che possono non essere corrette”. Quindi non bisognerebbe riaprire anche se il rischio in base al monitoraggio è basso? “È troppo presto per prendere una decisione, un’ apertura in queste condizioni esporrebbe a rischi. Bisognerebbe riaprire quando si è certi che i dati siano validi”.
Perciò, i dati invitano alla massima prudenza. La Corea ha chiuso con 80 nuovi casi, la Cina con 40. Cosa ne pensa Ricciardi? “Che si tratta della dimostrazione di come il virus continuerà a circolare finché non sarà eliminato a livello globale. Ci vuole un’ azione mondiale coordinata e anche interventi molto decisi a livello locale”. Hanno chiuso tutto con solo 80 nuovi casi. Non è una decisione eccessiva? “Dal punto di vista di questa malattia 80 casi sono tanti. Del resto questa pandemia è iniziata da un solo caso. Quando si lascia un focolaio epidemico diffondersi, si passa da 2 positivi a 2.000 dopo 15-20 giorni. Se non si controllano i focolai la malattia da un certo momento non si diffonde più in maniera incrementale ma esponenziale. Per questo vediamo interventi come quello della Corea oppure quello della Cina, che per pochi contagiati ha bloccato tutta una zona del Paese e fatto 7 milioni di tamponi in 7 giorni”.
Da noi qual è stato l’ effetto delle riaperture? Walter Ricciardi: “Finora è andata bene soprattutto grazie al comportamento degli italiani, che stanno evidentemente rispettando le buone regole per evitare i contagi. È importante però non abbassare la guardia proprio per non vanificare i sacrifici fatti. Quanto alle riaperture del 18 maggio dobbiamo aspettare ancora qualche giorno, in alcune regioni del nord si vede un po’ di movimento”.

Per terzo, visto la situazione in Lombardia che è preoccupante, avrebbe senso tenere chiusa una sola regione, la Lombardia? Walter Ricciardi: “Hanno 20.000 positivi a domicilio, senza contare gli asintomatici che non sanno di essere contagiati. Questi dati invitano alla massima prudenza. Poi il decisore è politico”.

E come ciliegina sulla torta, la risposta alla domanda cosa pensa del passaporto immunitario (certificato di negatività al Sars-CoV-2) – l’unica alternativa per assicurare la libertà di movimento tra le regioni – chiesto da alcune regioni: «Dal punto di vista tecnico e scientifico non ci sono presupposti per realizzarlo. Tamponi ed esami sierologici non garantiscono, ad esempio, che chi sta incubando la malattia sia sempre rilevato». Allora perché si eseguono tamponi e esami sierologici?

Però, Ricciardi è sempre shock. Qualche tempo fa disse che l’epidemia è “colpa nostra”. Da un grillino anti-sovranista che twitta contro Trump, di cui pure l’OMS prese le distanze, si può aspettare di tutto, soprattutto sassi nello stagno. Di cosa parliamo… sono quelli dei comitati tecnici. L’erba cattiva non muore mai..

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