Il Decreto legge Rilancio una chimera per il governo dei balconazo. Una patrimoniale un incubo per tutti noi

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Così l’Agenzia ANSA, questa mattina 18 maggio 2020 alle ore 10.18: Decreto legge Rilancio diventerà legge. D’Incà, a ore in Gazzetta Ufficiale (Giuseppi lo promise per ieri).

(ANSA) – ROMA, 18 MAG – Il Dl Rilancio “nelle prossime ore andrà in Gazzetta Ufficiale e diventerà legge”. Così a Start, su Sky TG24 il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà.

Ultimo aggiornamento del take dell’Agenzia ANSA, 18 maggio 2020 alle ore 16.49: Decreto legge Rilancio diventerà legge. D’Incà, a ore in Gazzetta Ufficiale. Rimpasti? Vedo governo molto unito
Il Dl Rilancio “nelle prossime ore andrà in Gazzetta Ufficiale e diventerà legge”. Così a Start, su Sky TG24 il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà.
“Vedo i giornali parlare spesso di variazioni nel Governo e possibili rimpasti. Io vedo sempre un Consiglio dei Ministri molto unito, un presidente, Conte, che sta lavorando al meglio”. Lo ha detto a Start, su Sky TG24 il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. “Chiaramente – ha spiegato – ci sono idee e sensibilità diverse, più gruppi parlamentari, ma vedo che al termine delle discussioni si riesce sempre a trovare la quadra”. “I passi successivi al decreto Rilancio – ha aggiunto d’Incà – sono il decreto sulle semplificazioni e poi continuare con grandissima forza la nostra visione a livello europeo, con il Recovery fund, con i fondi per la ripresa”. I decreto per le semplificazioni “vuole mettere da una parte sostanza economica all’interno del motore del nostro Paese, dall’altra parte dobbiamo semplificare un Paese che ha visto nella burocrazia un male che in qualche maniera ha attanagliato la possibile crescita economica”.

Alle 20.50 il Dl Rilancio era ancora rimasto una chimera. Fece cena ieri sera, ho fatto colazione questa mattina, ho fatto delle ciambelle fritte, ho pranzato e fatto lo spuntino (ciambella) pomeridiano, ho pubblicato il pezzo con i numeri (che sono persone) Covid-19 e il video messaggio di Papa Francesco ai giovani di Cracovia in occasione del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II. Ho fatto cena e ho aperto la televisione… con un po’ di zapping ho visto una parte di Striscia la notizia, molto divertente e anche istruttivo: ho imparato un sacco di cose che non sapevo. Quindi, sono tornato al lavoro.

Che fine ha fatto il decreto Rilancio? Sabato sera il premier Conte era stato categorico: “Andrà in Gazzetta ufficiale già domani”. Invece il testo continua a essere modificato e non ha ancora ottenuto la bollinatura della Ragioneria dello stato
di Valerio Valentini – Il Foglio, 18 maggio 2020 ore 21.13

A coloro che mi dicono che sto allucinando, ricordo che questi fanno di tutto per rintracciarci, non per sapere dove siamo o dove andiamo, ma dove abbiamo messo i nostri soldi. L’incubo di una patrimoniale compare e scompare e compare… il nome nuovo che era pensato come “contributo di solidarietà” (Covid-Tax), potrebbe diventare “contributo per il rilancio”.

Che non sto sognando, testimonia l’articolo – realizzato in collaborazione con il master biennale in giornalismo della IULM, contenuto a cura di Alessia Conzonato – pubblicato alle ore 17.57 di oggi 18 maggio 2020 da TgComLab.

Patrimoniale: cos’è, quali beni colpisce e la nuova ipotesi causa Coronavirus
a cura di Alessia Conzonato
TgComLab, 18 maggio 2020

Il crescente livello di indebitamento pubblico e l’aggravamento delle finanze pubbliche in Italia hanno rievocato l’idea di un possibile prelievo di capitale come misura eccezionale per affrontare le difficoltà economiche. E la tentazione di attingere all’ingente risparmio degli italiani è sempre più forte anche da parte del Governo

L’ipotesi di una patrimoniale causa pandemia è stata fatta da più parti per coprire, almeno in parte, i debiti straordinari che il nostro Paese sta facendo per coprire le spese sanitarie e le misure di sostegno al sistema economico. L’argomento ha fatto capolino anche nell’ultima conferenza stampa del premier Giuseppe Conte che in passato l’aveva esclusa categoricamente ma adesso usa parole ben più caute: “Siamo tutti consapevoli che in Italia c’è un grande risparmio privato, e sicuramente questa è una delle ragioni di forza della nostra economia. Ci sono tanti progetti, vedremo a tempo debito”. Il preambolo necessario a una tassazione proprio sui patrimoni. Ma di cosa si parla quando si fa riferimento, appunto, alla famigerata patrimoniale?
Una prima definizione – L’imposta patrimoniale è una modalità di prelievo che grava su una parte di ricchezza accumulata nel corso del tempo da persone sia fisiche sia giuridiche. Può colpire beni mobili, come per esempio denaro, azioni e obbligazioni, oppure immobili, nel caso di abitazioni, proprietà e terreni. Viene definita reale quando è diretta a una singola componente della ricchezza di un soggetto. È soggettiva quando pesa sulla ricchezza complessiva, sia mobiliare che immobiliare, ma in Italia – a differenza di altri Paesi – non esiste questa modalità. Si parla di imposta e non di tassa perché non serve a finanziare un servizio direttamente ricevuto, ma servizi che lo Stato o gli enti pubblici corrispondono nel tempo alla collettività.

Come può essere attuata – Esistono diverse tipologie di patrimoniali. È fissa quando viene versata indistintamente da tutti i contribuenti per lo stesso importo, oppure è variabile se la percentuale viene calcolata in base al valore del patrimonio di ciascun contribuente. L’imposta può essere ordinaria, con cadenza regolare, oppure straordinaria, cioè applicata in casi eccezionali e senza periodicità.

I nuovi debiti dell’Italia – Per finanziare il maggiore deficit atteso per questo anno a causa dell’emergenza Covid-19, l’Italia avrà bisogno di oltre 100 miliardi di euro. Una cifra elevata per un Paese già altamente indebitato e che al momento ha all’attivo circa 10mila miliardi di euro di ricchezza accumulata, in forma di fabbricati, terreni, investimenti finanziari, risparmi liquidi e altri beni (vale a dire 5 volte il Pil del 2019, pari a 1.787,7 miliardi di euro). Quando una nazione si trova in una situazione di emergenza e c’è bisogno urgente di liquidità, è molto probabile che lo stato patrimoniale venga colpito. La crisi economica conseguente a quella sanitaria indotta dal Coronavirus ha portato la classe politica italiana a discutere sulla possibilità di costituire una patrimoniale.

La proposta del Pd – Il Partito democratico aveva già proposto alla Camera dei Deputati la Covid Tax, un’imposta patrimoniale che avrebbe preso la forma di un “contributo di solidarietà” per gli anni 2020 e 2021 “a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito, come i giovani lavoratori autonomi”. Il prelievo proposto doveva gravare sui cittadini con un reddito annuale superiore agli 80mila euro e avrebbe inciso sulla parte eccedente di tale soglia. Secondo le previsioni, il rendimento sarebbe stato di 1 miliardo e 300 milioni di euro annui. La proposta prevedeva che “la somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarebbe stata deducibile e sarebbe partita da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione”.

Le reazioni – L’ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini, si è pronunciato favorevole a richiederla a chi ha di più per far fronte alle difficoltà del momento. È dello stesso pensiero la senatrice del Movimenti 5 Stelle, Paola Nugnes, che ha difeso questa tipologia di imposta, partendo dal presupposto che le società capitaliste sarebbero ingiuste e produrrebbero molteplici “scarti”, tra cui umani. Pronta la replica di Forza Italia, attraverso le parole del vicepresidente Antonio Tajani su Twitter: “La patrimoniale è inaccettabile. Ci opporremo con tutte le nostre forze ad ogni tentativo di mettere le mani nelle tasche e nei conti degli italiani. Il governo deve dare non togliere ai cittadini. Non c’è bisogno di un nuovo sceriffo di Nottingham”. Sulla stessa linea del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: ?“Ne penso malissimo: sarebbe un disastro”, ha commentato. “Come sempre la sinistra sa proporre solo nuove tasse, che sono esattamente il contrario di quello di cui oggi il paese ha bisogno”. Mentre il numero uno della Lega Matteo Salvini l’ha liquidata come “follia generalizzata”.

L’orientamento del Governo – In un primo momento la discussione su una ipotetica patrimoniale “pandemica” il premier Giuseppe Conte si era detto contrario a tale scenario. In una recente intervista a Massimo Giannini, neo direttore de “La Stampa”, aveva dichiarato: “Escludo una patrimoniale. Il nostro debito rimane sostenibile, nel quadro di un risparmio privato molto cospicuo e di una resilienza particolarmente spiccata del nostro intero sistema economico”. Poi però sono arrivate le sue parole pronunciate durante conferenza stampa di sabato 16 maggio: “In Italia c’è un grande risparmio privato”. Se non possiamo parlare di voltafaccia dell’esecutivo su tale tema, è certo che l’idea non è nemmeno del tutto accantonata.

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Il prelievo forzoso sui conti degli Italiani, Amato e il collasso della Lira. Per non dimenticare
di Flavia Provenzani
Money.it, 14 giugno 2019
Sono ormai passati quasi 27 anni da quella svalutazione della lira italiana, esacerbata da George Soros, che mise in ginocchio le finanze del nostro Paese. Pochi mesi prima, la patrimoniale del 6 per mille sui conti degli italiani aveva già sconvolto profondamente gli Italiani. Sono ormai passati quasi 27 anni da quella maledetta notte e dalla svalutazione della lira italiana che portò le finanze pubbliche al collasso. Era il 1992 quando il governo di Giuliano Amato, al potere solo da pochi mesi, prese una decisione senza precedente: applicare una patrimoniale sui conti correnti degli italiani, il famoso 6 per mille sui capitali che, in realtà, erano già al netto delle imposte. Quelle tasse erano già state pagate, ma il crollo della lira italiana – alimentato dal noto speculatore George Soros, lo stesso che per i suoi interessi economici finanzia l’arrivo dei migranti in Italia – non lasciò altra scelta, come ricorda lo stesso Amato in un’intervista al Corriere in occasione del venticinquesimo anniversario dell’evento.

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La chimera e l’incubo [*]

“Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza che c’è un Paese in grande difficoltà, c’è una comunità di donne, di persone, in grande sofferenza e la manovra per fronteggiare questa fase di emergenza è una manovra che contiene, però, anche delle premesse perché questa fase di ripartenza possa già concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale” (il Presidente del Consiglio dei ministri presentando il Decreto Rilancio nel balconazo del 13 maggio 2020).

Siamo alle ore 23.00 del 18 maggio 2020 e sempre una chimera è, con tutti i connotati di una fregaturissima.

[*] Chimera: mostro della mitologia greca, che i poeti dissero col muso di leone, il corpo di capra, la coda di drago e vomitante fiamme; in senso figurativo, ipotesi assurda, sogno vano, utopia.

Incubo: sogno capace di procurare uno stato di angosciosa oppressione; in senso figurativo motivo di assidua, intollerabile preoccupazione o turbamento angoscioso, spesso prolungato nel tempo.

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