Sulla pubblicazione del Decreto Rilancio, la chimera di Giuseppi, è caduto il silenzio

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Non è che ci sorprende, ma chi si è presa la briga di consultare la Gazzetta Ufficiale, alla scadenza data da Giuseppi nel suo balconazo, non ha trovato alcuna traccia del Decreto Rilancio.

Il caudillo del balconazo [*].

Oltre le promesse del parolaio Giuseppi (“Domenica il testo in Gazzetta ufficiale”) e dei ministri che lo hanno accompagnato – anche con le lacrime – nel balconazo per l’annuncio in pompa magna, il Decreto Rilancio non si è visto. Ergo, agli annunci non sono seguiti, sinora, fatti concreti. Rimane quella chimera di cui esiste una bozza in formato PDF, composta da 464 pagine per 256 articoli, che ancora non ha visto la luce sulla Gazzetta Ufficiale e dunque non ha effetti e valore di legge. E così stanno RILANCIANDO DA APRILE il Paese allo stremo. Sempre con gli stesse 50 miliardi di euro che non ci sono, se non li prendono con una patrimoniale dai risparmi degli Italiani. E c’è ancora chi si ostina a dire che questo non è il momento di mandare a casa gli incompetenti che ci trattano come sudditi.

Intanto, già il 14 maggio 2020 il Ministero dell’Economie e delle Finanze aveva pubblicato sul proprio sito istituzionale tutti i dettagli del malloppo indigesto dal nome roboante Decreto Rilancio, facendo finto che non era ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e quindi equivale un rotolo di carta igienica (che oltrettutto è più utile ai bisogni). Cialtroneria allo stato puro.

–  Che fine ha fatto il Decreto Rilancio? L’annuncio in balconazo c’è stato. Per la Gazzetta Ufficiale è ancora una chimera – 17 maggio 2020

Ieri sera, i giornalisti – messi a triangolo massone – per non essere definiti scendiletto avrebbero dovuto andarsene, anzi, non presentarsi.

“Se un decennio fa mi avessero detto che avremmo avuto al potere un partito fondato dal comico Grillo, al ministero del Lavoro e poi degli Esteri un disoccupato che vendeva bibite allo stadio, come portavoce del premier Casalino del Grande Fratello, avrei riso” (Azzurra Barbuto, Twitter).

“Trovo veramente discriminatorio che Casalino, eminenza grigia del governo Giuseppi, non sia stato fornito di tappeto rosso. Ci vuole il dovuto rispetto per chi ha trasformato Palazzo Chigi nella casa del Grande Fratello” (Francesca Totolo, Twitter).

“Il mondo ci ride dietro: dj bibitari avvocatucci puttanieri al governo. Unica spiegazione logica: chi ha progettato tutto questo vuole il caos e la miseria in Italia” (Andrea Antonio Colazingari).

–  Colao, l’uomo Bilderberg di Conte: “Serve una rapida adozione della App per il tracciamento dei contatti” – 20 aprile 2020
– CoCoCo. Nel “dopo Coronavirus” (se ci sarà), quali libertà ci toglieranno (come fanno già)? La risposta è assai triste… Conte un pericolo e Colao non di meno – 17 aprile 2020
– Conte sceglie l’uomo invitato nel 2018 dal Gruppo Bilderberg, per guidare la Task Force per la ricostruzione. The Bright Future – 13 aprile 2020

A futura memoria – “Ora è tempo di rimettere in moto l’Italia. Sicurezza e rilancio sono le nostre parole d’ordine. Con il decreto di oggi il Governo ha messo in campo 55 miliardi per imprese, lavoratori e famiglie. Il più grande investimento sull’università, sulla salute, incentivi green, aiuti per non lasciare sole le persone e le imprese. Risorse senza precedenti nella storia della Repubblica. Ora due priorità: soldi in tasca e massima semplificazione. Gli italiani vogliono soluzioni” (Nicola Zingaretti, Segretario del Partito Democratico).

–  Oggi al popolo viene rubato il presente, cancellato i suoi sogni, rovinato il suo futuro e quello dei suoi figli – 16 maggio 2020

Alle ore 22.02 di ieri, 17 maggio 2020 su Ilgiornale.it esce un articolo di Angelo Scarano, dal titolo: “Il dl Rilancio è in alto mare. E Conte ora rischia grosso. Il decreto ancora non avrebbe ricevuto la bollinatura del Mef. Gelo dal Colle. E la Fase 2 del premier porta al tramonto”.

Scarano sottolinea il fatto che è sotto gli occhi di tutti: “Il decreto Rilancio ancora non si vede. Il testo resta bloccato e palazzo Chigi e non è ancora riuscito ad ottenere, come ha ricordato ilGiornale, la bollinatura del Mef. Eppure qualche giorno fa, con tanto di conferenza stampa, il premier Conte aveva annunciato in pompa magna le misure per far ripartire il Paese. ‘Una doppia manovra’, l’aveva ribattezzata. Eppure su come e quando verranno usati 55 miliardi promessi dall’esecutivo non si sa ancora nulla. A quanto pare lo scoglio principale sarebbe quello delle coperture che mancano ancora all’appello. Uno scoglio duro da superare per un esecutivo che fin qui ha vissuto di annunci, dpcm e conferenze stampa con le lacrime di qualche ministro che pensa agli immigrati. E questi ritardi sul testo che più di ogni altro dovrebbe servire al paese e alle aziende per ripartire e rimettere in moto quel poco di economia che ci è rimasta, hanno suscitato perplessità anche dalle parti del Colle”.

Affaritaliani.it riporta che proprio i ritardi sul testo del decreto preoccupano e non poco il Presidente della Repubblica. “Ma la Fase 2 che sta per iniziare – prosegue Scarano su Ilgiornale.it -, potrebbe essere la ‘fase finale’ dello stesso Conte”. (…) Conte anche ieri sera nella sua conferenza stampa per annunciare il dpcm sulle riaperture, ha cercato di parare i colpi respingendo le indiscrezioni su manovre di palazzo per sostituirlo e attaccandosi ancora di più alla poltrona. Ma di fatto questo probabile allentamento dello stato emergenziale che dovrebbe poi dare il via agli spostamenti tra regioni dal prossimo 3 giugno, potrebbe coincidere con il tramonto definitivo del premier. Finora Conte è rimasto in sella anche grazie all’emergenza Covid che ha congelato le sportellate con i benzinai di febbraio scorso. Ma chiuso la parentesi di massima allerta per il virus, allora si potrebbe aprire sul governo una sorta di resa dei conti. E gli esiti di questa lotta sono del tutto imprevedibili. Intanto imprenditori, partite Iva e tutto il motore economico del Paese attende un decreto Rilancio che a quanto pare è ancora in alto mare”.

Siamo in pieno regime.
“Quella sinistra che odia gli italiani: minacce di morte a Castaldini e alle Mascherine Tricolori – La piazza fa paura. Anzi terrorizza chi ha messo agli arresti domiciliari gli italiani e sta facendo di tutto per mettere ko l’economia nazionale. Tanto che i soliti (igno)noti, da sempre al servizio di coloro ai quali non importa nulla dell’Italia, arrivano a minacciare di morte chi scende in piazza a manifestare” (Elisabetta Cardinali – Lavocedeltrentino.it, 17 maggio 2020).

–  “È proibito proibire”… dal 1968 al 2020. “Nihil sub sole novum” – 16 maggio 2020

[*] Caudillo, sostantivo maschile: “capo” in spagnolo; nei paesi di lingua e cultura spagnola, determina il capo supremo militare e politico in regime dittatoriale (dal 1942).

Balconazo, sostantivo maschile: formalmente accrescitivo spagnolo dell’italianismo “balcón”, da “balcone” (propriamente accrescitivo di “balco”, struttura sporgente dalla facciata di un edificio, che forma un ripiano accessibile attraverso porte-finestre e circondato da un parapetto, dal longobardo “balk”, palco di legname), un peruvianismo che ha il significato di “discorso politico dato da un balcone” e determina l’apparizione del “leader” (dittatore) che bypassa le regole, la democrazia, le elezioni, il parlamento e parla direttamente al “Popolo”, dal balcone del suo palazzo, appunto, per indicare una show scandaloso e imbarazzante per un Paese che ha una Costituzione democratica.

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