Papa Francesco: la rigidità impedisce la libertà dello Spirito Santo

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Nella giornata mondiale della famiglia papa Francesco nella celebrazione eucaristica da Santa Marta ha pregato per essa: “Oggi è la Giornata mondiale della famiglia. Preghiamo per le famiglie, perché cresca nelle famiglie lo Spirito del Signore, lo spirito di amore, di rispetto, di libertà”.

Nell’omelia, il papa ha commentato il passo degli Atti degli Apostoli, in cui Paolo e Barnaba sono inviati ai pagani convertiti di Antiochia, sconvolti e turbati dai discorsi di alcuni che non avevano avuto nessun incarico, affermando che la fede in Gesù porta alla gioia e alla libertà, mentre la rigidità causa turbamento:

“Nel Libro degli Atti degli Apostoli vediamo che nella Chiesa, all’inizio, c’erano tempi di pace, lo dice tante volte: la Chiesa cresceva, in pace, e lo Spirito del Signore si diffondeva; tempi di pace. C’erano anche tempi di persecuzione, cominciando dalla persecuzione di Stefano, poi Paolo persecutore, convertito, poi anche lui perseguitato … Tempi di pace, tempi di persecuzioni, e c’erano anche tempi di turbamento”.

Il papa ha quindi sottolineato che in queste comunità però c’erano anche alcuni cristiani che volevano ‘turbare’ la comunità a causa della loro rigidità nell’interpretazione della Parola di Gesù:

“Questi cristiani che provenivano dai pagani avevano creduto in Gesù Cristo e ricevuto il battesimo, ed erano felici: avevano ricevuto lo Spirito Santo. Dal paganesimo al cristianesimo, senza alcuna tappa intermedia. Invece questi che si chiamano ‘i giudaizzanti’, sostenevano che non si potesse fare questo”.

I convertiti pagani erano turbati da tali discussioni: “Se uno era pagano, prima doveva farsi ebreo, un buon giudeo, e poi farsi cristiano, per essere nella linea dell’elezione del popolo di Dio… Erano turbati e c’erano tante discussioni tra loro.

E quelli che volevano questo erano persone che con argomenti pastorali, argomenti teologici, anche alcuni morali, sostenevano che no, che si dovesse fare il passo così! E questo metteva in discussione la libertà dello Spirito Santo, anche la gratuità della risurrezione di Cristo e della grazia. Erano metodici. E anche rigidi”.

E così si impediva allo Spirito Santo di agire nella libertà: “Questa gente, questi dottori ‘manipolavano’ le coscienze dei fedeli e, o li facevano diventare rigidi o se ne andavano… E questa è una cosa vecchia: durante la storia della Chiesa, questo si è ripetuto.

Pensiamo ai pelagiani, a questi… questi rigidi, famosi. E anche nei nostri tempi abbiamo visto alcune organizzazioni apostoliche che sembravano proprio bene organizzate, che lavoravano bene…, ma tutti rigidi, tutti uguali uno all’altro, e poi abbiamo saputo della corruzione che c’era dentro, anche nei fondatori”.

Quindi ha ribadito che lo Spirito di Dio è libertà della Redenzione: “La giustificazione è gratuita. La morte e la risurrezione di Cristo è gratuita. Non si paga, non si compra: è un dono! E questi non volevano fare questo.

E’ bella la strada: gli apostoli si riuniscono in questo concilio e alla fine scrivono una lettera che dice così: ‘E’ parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo…’, e mettono questi obblighi più morali, di buon senso: di non confondere il cristianesimo con il paganesimo, con l’astenersi dalle carni offerte agli idoli… Questa è la gratuità.

Chiediamo al Signore che ci aiuti a discernere i frutti della gratuità evangelica dai frutti della rigidità non-evangelica, e che ci liberi da ogni turbamento di coloro che mettono la fede, la vita della fede sotto le prescrizioni casistiche, le prescrizioni che non hanno senso. Mi riferisco a queste prescrizioni che non hanno senso, non ai Comandamenti. Che ci liberi da questo spirito di rigidità che ti toglie la libertà”.

Infine il Papa ha invitato a fare la Comunione spirituale con questa preghiera: “Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del tuo amore, l’ineffabile Eucaristia.

Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o mio Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo. Così sia”.

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