Il Rosario: una preghiera solida e solidale

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Durante il viaggio apostolico di san Giovanni Paolo II in Portogallo nel 1982 san Giovanni Paolo II affidò il mondo alla Madonna, mettendolo sotto la Sua protezione: “E perciò, o Madre degli uomini e dei popoli, tu che ‘conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze’,  tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, come mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al tuo Cuore e abbraccia, con l’amore della Madre e della Serva, questo nostro mondo umano, che ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli”.

Ed a distanza di anni dal santuario di Nostra Signora di Fatima a San Vittorino della diocesi di Tivoli mons. Mauro Parmeggiani, su iniziativa dei mezzi di comunicazione della Cei, è stato recitato il rosario per affidare il popolo italiano sotto il manto della Madonna, ricordando alcuni avvenimenti storici avvenuti nel secolo scorso:

“Il 13 maggio giorno della prima apparizione ai pastorelli; il 13 maggio giorno dell’attentato a Giovanni Paolo II nell’anno del centenario della sua nascita. E anche se la nostra data l’abbiamo decisa prima, saremo alla vigilia della giornata di preghiera, digiuno e opere di carità per liberare il pianeta dal coronavirus, che coinvolgerà il Papa e i leader religiosi nel mondo”.

Nell’introdurre il rosario il vescovo di Tivoli ha sottolineato che il Santuario ha forma di due mani levate al Cielo in atto di preghiera: “Maria a Fatima ha insegnato a pregare non solo con le parole, ma con l’offerta della nostra vita insieme a quella di Cristo, al Padre nello Spirito.

Noi ci uniamo a Cristo impegnandoci a mettere tutta la nostra vita, sull’esempio di Maria a servizio di Dio e dell’umanità in una solidarietà spirituale e materiale verso tutti e partendo concretamente da chi è più vicino”.

Nell’intenzione affidata al primo Mistero glorioso, si è pregato perché la Vergine “in questo tempo di prova ci aiuti ad avere uno sguardo di fede, capace di riconoscere la presenza del Signore Risorto e di scorgere i segni di vita e di bene presenti nel cuore degli uomini”.

Ed ha affidato alla Madre di Dio chi ha problemi finanziari: ‘Affidiamo alla Vergine di Fatima coloro che soffrono a causa della pandemia e delle conseguenti difficoltà economiche’; ‘gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e i volontari: la loro missione di cura nei confronti dei fratelli sia manifestazione della tenerezza e della sollecitudine di Dio verso chi grida a Lui’; e le famiglie: ‘Regni in tutte l’amore e l’attenzione vicendevole’.

Infine ha sottolineato il valore della preghiera, come è stato detto nell’udienza generale dal papa: “La preghiera è feeling con Dio, stare in relazione con Lui. E la relazione ci salva. Anche il Rosario è una preghiera che ci permette di restare in relazione con Dio attraverso l’intercessione di Maria, meditando i misteri della vita di Gesù… E in questo periodo difficile ci può aiutare molto, perché ci fa sentire in compagnia di Dio nell’attraversare la prova”.

E’ importante ricordare che nel viaggio in Portogallo nel 1982 san Giovanni Paolo II durante l’omelia della celebrazione eucaristica a Fatima disse: “In tutti questi luoghi si realizza in modo mirabile quel singolare testamento del Signore Crocifisso: l’uomo vi si sente consegnato e affidato a Maria; l’uomo vi accorre per stare con lei come con la propria Madre; l’uomo apre a lei il suo cuore e le parla di tutto: ‘la prende nella sua casa’, cioè dentro tutti i suoi problemi, a volte difficili. Problemi propri ed altrui. Problemi delle famiglie, delle società, delle nazioni, dell’intera umanità”.

Ed aveva spiegato il significato dell’atto di consacrazione alla Madonna: “Consacrare il mondo all’Immacolato Cuore della Madre, significa ritornare sotto la Croce del Figlio. Di più: vuol dire consacrare questo mondo al Cuore trafitto del Salvatore, riportandolo alla fonte stessa della sua Redenzione. La Redenzione è sempre più grande del peccato dell’uomo e del “peccato del mondo”. La potenza della Redenzione supera infinitamente tutta la gamma del male, che è nell’uomo e nel mondo”.

Anche papa Francesco il 13 maggio 2017 durante la canonizzazione dei ‘pastorelli’ di Fatima ha affidato il mondo alla protezione della Madre di Dio: “Quando Gesù è salito al cielo, ha portato accanto al Padre celeste l’umanità (la nostra umanità) che aveva assunto nel grembo della Vergine Madre, e mai più la lascerà. Come un’ancora, fissiamo la nostra speranza in quella umanità collocata nel Cielo alla destra del Padre. Questa speranza sia la leva della vita di tutti noi! Una speranza che ci sostiene sempre, fino all’ultimo respiro”.

(Foto: Osservatore Romano)

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