Papa Francesco invita ad essere popolo di Dio

Condividi su...

Nella celebrazione mattutina a Santa Marta, papa Francesco, dopo aver ricevuto una lettera, ha nuovamente rivolto il suo pensiero agli artisti, chiede a Dio di benedirli: “Ieri ho ricevuto una lettera di un gruppo di artisti: ringraziavano per la preghiera che noi abbiamo fatto per loro. Vorrei chiedere al Signore che li benedica perché gli artisti ci fanno capire cosa è la bellezza e senza il bello il Vangelo non si può capire. Preghiamo un’altra volta per gli artisti”.

Nell’omelia il papa ha commentato il brano degli Atti degli Apostoli, in cui Paolo, giunto ad Antiòchia in Pisìdia, spiega nella sinagoga la storia del popolo d’Israele, annunciando che è Gesù il Salvatore atteso; quando Paolo spiega la nuova dottrina per annunciare Gesù parla della storia della salvezza:

“Quando Paolo è invitato a parlare alla sinagoga di Antiochia per spiegare questa nuova dottrina, cioè per spiegare Gesù, proclamare Gesù, Paolo comincia parlando della storia della salvezza… Lo stesso fa l’autore della Lettera agli Ebrei, quando racconta la storia di Abramo e ‘tutti i nostri padri’…  Lo stesso fanno Matteo e Luca: quando incominciano a parlare di Gesù, prendono la genealogia di Gesù”.

Quindi Gesù è dentro la storia della ‘promessa’ di Dio: “C’è una storia. Una storia di grazia, una storia di elezione, una storia di promessa. Il Signore ha scelto Abramo ed è andato con il suo popolo… C’è una storia di Dio con il suo popolo.

E per questo quando a Paolo viene chiesto di spiegare il perché della fede in Gesù Cristo, non incomincia da Gesù Cristo: incomincia dalla storia. Il cristianesimo è una dottrina, sì, ma non solo. Non solo sono le cose che noi crediamo: è una storia che porta questa dottrina che è la promessa di Dio, l’alleanza di Dio, essere eletti da Dio”.

Quindi il cristianesimo è la storia della salvezza per tutti: “Il cristianesimo non è solo un’etica. Sì, davvero, ha dei principi morali, ma non si è cristiani soltanto con una visione di etica. E’ di più. Il cristianesimo non è ‘un’élite’ di gente scelta per la verità…

No, il cristianesimo non è questo: il cristianesimo è appartenenza a un popolo, a un popolo scelto da Dio gratuitamente. Se noi non abbiamo questa coscienza di appartenenza a un popolo saremmo ‘cristiani ideologici’, con una dottrina piccolina di affermazione di verità, con un’etica, con una morale (sta bene) o con un’élite”.

Quindi i cristiani devono avere coscienza di essere ‘popolo’: “Se noi non abbiamo una coscienza di appartenenza a un popolo noi non siamo dei veri cristiani. Per questo Paolo spiega Gesù dall’inizio, dall’appartenenza a un popolo. E tante volte, tante volte, noi cadiamo in queste parzialità, siano dogmatiche, morali o elitarie?

Il senso dell’élite è quello che ci fa tanto male e perdiamo quel senso di appartenenza al santo popolo fedele di Dio, che Dio ha eletto in Abramo e ha promesso, la grande promessa, Gesù, e lo ha fatto andare con speranza e ha fatto alleanza con lui. Coscienza di popolo”.

In questa storia del popolo di Dio sono coinvolti tutti: “E in questa storia del popolo di Dio, fino ad arrivare a Gesù Cristo, ci sono stati santi, peccatori e tanta gente comune, buona, con le virtù e i peccati, ma tutti. La famosa ‘folla’ che seguiva Gesù, che aveva il fiuto di appartenenza a un popolo. Un sedicente cristiano che non abbia questo fiuto non è un vero cristiano; è un po’ particolare e un po’ si sente giustificato senza il popolo.

Appartenenza a un popolo, avere memoria del popolo di Dio. E questo lo insegna Paolo, Stefano, un’altra volta Paolo, gli apostoli … E il consiglio dell’autore della Lettera agli Ebrei: ‘Ricordate i vostri antenati’, cioè coloro che ci hanno preceduto in questo cammino di salvezza”.

Perciò quando manca la ‘memoria di appartenenza a un popolo’ si corre il rischio di una ‘deviazione’ dalla Chiesa: “Quando manca questo vengono i dogmatismi, i moralismi, gli eticismi, i movimenti elitari. Manca il popolo.

Un popolo peccatore sempre, tutto lo siamo, ma che non sbaglia in genere, che ha il fiuto di essere popolo eletto, che cammina dietro una promessa e che ha fatto un’alleanza che lui forse non compie, ma sa… Coscienza di popolo: noi siamo il santo popolo fedele di Dio che, come dice il Concilio Vaticano I, poi il II, nella sua totalità ha il fiuto della fede ed è infallibile in questo modo di credere”.

Al termine della celebrazione eucaristica il papa ha invitato a fare la Comunione spirituale con questa preghiera: “Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del tuo amore, l’ineffabile Eucaristia.

Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o mio Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50