Rinviate la GMG e l’ Incontro delle Famiglie, le reazioni

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L’impatto che la pandemia di Covid-19 sta avendo e avrà su famiglie e giovani, insieme e una migliore preparazione organizzativa e pastorale, che il lockdown di questi mesi ha inevitabilmente ritardato, sono le principali motivazioni che hanno spinto il Papa e il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita a posticipare di un anno il IX Incontro Mondiale delle Famiglie e la Giornata Mondiale della Gioventù, ora in programma rispettivamente nel giugno 2022 a Roma e ad agosto 2023 a Lisbona. Una decisione presa dopo aver consultato i referenti del Vicariato capitolino e del Patriarcato portoghese.

“Questi due appuntamenti sono due eventi internazionali – ha spiegato a Vatican News il cardinale presidente del Dicastero Kevin Farrell -, allora nella situazione in cui ci troviamo in questo momento, è molto difficile sapere come sarà la nostra vita dopo questa pandemia” e “come saranno nel prossimo anno la situazione economica e la situazione delle persone e delle famiglie”. 

Il sottosegretario del Dicastero Gabriella Gambino, come riporta il sito ufficiale dell’organismo vaticano, evidenzia come gli effetti dell’emergenza sanitaria in corso si stiano facendo sentire in maniera molto forte soprattutto nelle zone del mondo più periferiche e in difficoltà. La Chiesa, spiega, “che è sempre in ascolto dei bisogni delle famiglie, non poteva rimanere indifferente a quelle che saranno nei prossimi mesi le necessità più urgenti di carattere economico, sociale, psicologico per tante persone” e l’Incontro Mondiale di Roma “vuole essere davvero un incontro concreto delle famiglie con il Santo Padre e delle famiglie tra loro”. Il rinvio “consentirà in fondo una maggior cura per ricalibrare l’incontro, non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche nei contenuti, che dovranno tenere conto della conversione spirituale, educativa e pastorale che lo Spirito ci sta chiedendo in questi tempi di pandemia” conclude Gambino.

Padre João Chagas, responsabile dell’Ufficio Giovani, sottolinea come “molti degli sforzi delle famiglie e dei giovani, dopo il superamento di questa emergenza si concentreranno sul sostegno alle situazioni di fragilità nei diversi ambiti della società”. “L’esperienza dei giovani nelle GMG – prosegue il sacerdote – e le testimonianze di come affrontano le sfide ad essa connesse ci consentono di confidare nella loro capacità di trasformare ogni difficoltà in opportunità, diventando protagonisti della ricostruzione”. 

Ma l’attività del Dicastero non si è fermata e prosegue anche se in maniera ridotta, da casa e in condizioni di sicurezza negli uffici di Roma. “Continuiamo a lavorare per aiutare tutti i vescovi a promuovere nelle diocesi la vita familiare e anche il lavoro con i giovani” assicura il card. Farrell. “Il nostro lavoro non è soltanto organizzare questi due eventi, c’è anche il lavoro di tutti i giorni che dobbiamo fare per continuare a promuovere la vita familiare e anche la vita cristiana e dei giovani”.

Certo, non manca la preoccupazione per il futuro, ma ci sono degli insegnamenti da trarre anche da questa situazione, come insegna quotidianamente Francesco: “L’obbligo che abbiamo di vivere in questi giorni così uniti in famiglia, ci insegna tante cose, come a vivere senza egoismo. Ciò che noi viviamo in questi giorni è una opportunità che il Signore ci dà per imparare a lasciare l’egoismo fuori dalla porta, a vedere ogni persona come un fratello o una sorella”. Per il porporato una cosa che possiamo imparare “è che la famiglia è anche un luogo dove possiamo conoscerci, perché ci sono così tante cose nella vita di ognuno di noi ogni giorno che non riusciamo alle volte a vedere le necessità delle persone che abbiamo accanto, perché siamo preoccupati tanto di noi stessi. Allora è un momento per imparare a lasciare l’egoismo fuori della nostra vita e a preoccuparci di guardare gli altri” conclude.

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