Caterina da Siena sempre vicina ai malati di peste

Condividi su...

Oggi la Chiesa celebra santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, compatrona dell’Italia e dell’Europa, che riteneva che assistere gli ammalati e i poveri, che impersonavano Cristo sofferente, fosse il modo per trovare il Signore. Caterina fu attiva soprattutto presso l’ospedale di Santa Maria della Scala.

Questa istituzione accoglieva moltissimi pazienti affidati alle modeste cure mediche del tempo e alla pietosa assistenza dei parenti e di qualche volontario. E c’erano anche malati che nessuno assisteva, o perché non avevano parenti, o perché erano afflitti da malattie contagiose. La santa senese si dedicò ad assistere in particolare quest’ultimo tipo di ammalati. Questa sua attività durò per mesi, specialmente in tempo di epidemie, allora molto frequenti e micidiali; il suo esempio cominciò a essere imitato da altre Mantellate della sua fraternità.

Nelle testimonianze prodotte da frate Tommaso Caffarini, confidente di santa Caterina da Siena e incaricato della raccolta documentale per il processo di canonizzazione della stessa, aperto nel 1411, emerge l’abnegazione con cui la santa si dedicava ai malati: una consorella di nome Andrea, che l’aveva anche ingiustamente calunniata di colloqui impudichi, si ammalò con una piaga cancrenosa e purulenta al petto che nessun’altra suora si sentì di curare, visto anche il pericolo di contagio e il fetore insopportabile che emanava la ferita; solo Caterina da Siena si prese premurosamente cura di suor Andrea.

Nel 1374 a Siena scoppiò la peste bubbonica, il flagello della malattia aveva trasformato la casa di Caterina in un lazzaretto. Caterina accorreva dovunque, di giorno e di notte pronta a ogni richiamo. Anche il suo confessore fra Raimondo da Capua ne è contagiato. Lui stesso più tardi racconta gli avvenimenti. Descrive i sintomi della malattia, poi la corsa disperata, sorretto da un altro frate fino alla casa di Caterina.

La santa non si trova in casa, e quando rientra, vede il suo confessore in quello stato, si butta in ginocchio e prega. E’ convinta che solo in quel modo possa aiutarlo. Miracolosamente fra Raimondo guarisce e in seguito raccontò che aveva avuto la sensazione di sentirsi strappare via dal corpo il bubbone e il male.

Nell’omelia durante la proclamazione a Dottore della Chiesa papa Paolo VI ne descrisse la ‘sapienza’: “Ciò invece che più colpisce nella Santa è la sapienza infusa, cioè la lucida, profonda ed inebriante assimilazione delle verità divine e dei misteri della fede, contenuti nei Libri Sacri dell’Antico e del Nuovo Testamento: una assimilazione, favorita, sì, da doti naturali singolarissime, ma evidentemente prodigiosa, dovuta ad un carisma di sapienza dello Spirito Santo, un carisma mistico.

Caterina da Siena offre nei suoi scritti uno dei più fulgidi modelli di quei carismi di esortazione, di parola di sapienza e di parola di scienza, che S. Paolo mostrò operanti in alcuni fedeli presso le primitive comunità cristiane, e di cui volle che fosse ben disciplinato l’uso, ammonendo che tali doni non sono tanto a vantaggio di coloro che ne sono dotati, quanto piuttosto dell’intero Corpo della Chiesa”.

Nell’udienza del 24 novembre 2010 papa Benedetto XVI ha invitato a seguire il suo esempio: “Come la santa senese, ogni credente sente il bisogno di uniformarsi ai sentimenti del Cuore di Cristo per amare Dio e il prossimo come Cristo stesso ama. E noi tutti possiamo lasciarci trasformare il cuore ed imparare ad amare come Cristo, in una familiarità con Lui nutrita dalla preghiera, dalla meditazione sulla Parola di Dio e dai Sacramenti, soprattutto ricevendo frequentemente e con devozione la santa Comunione…

Attorno ad una personalità così forte e autentica si andò costituendo una vera e propria famiglia spirituale. Si trattava di persone affascinate dall’autorevolezza morale di questa giovane donna di elevatissimo livello di vita, e talvolta impressionate anche dai fenomeni mistici cui assistevano, come le frequenti estasi. Molti si misero al suo servizio e soprattutto considerarono un privilegio essere guidati spiritualmente da Caterina. La chiamavano ‘mamma’, poiché come figli spirituali da lei attingevano il nutrimento dello spirito”.

E nell’udienza generale del 29 aprile 2015 papa Francesco aveva invitato i giovani ad ‘innamorarsi’ della Santa: “La sua esistenza faccia comprendere a voi, cari giovani, il significato della vita vissuta per Dio; la sua fede incrollabile aiuti voi, cari ammalati, a confidare nel Signore nei momenti di sconforto; e la sua forza con i potenti indichi a voi, cari sposi novelli, i valori che veramente contano nella vita familiare”.

La sua esistenza può essere ‘racchiusa’ in questa preghiera’: “O Spirito Santo, vieni nel mio cuore: per la tua potenza attiralo a te, o Dio, e concedimi la carità con il tuo timore. Liberami, o Cristo, da ogni mal pensiero: riscaldami e infiammami del tuo dolcissimo amore, così ogni pena mi sembrerà leggera. Santo mio Padre, e dolce mio Signore, ora aiutami in ogni mia azione. Cristo amore, Cristo amore. Amen”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50