Il mese di maggio e il Coronavirus: se pregare Maria nel dolore è il segreto dei santi

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Può sembrare solo un’illusione, il Paradiso, ma Gesù ce lo propone come una certezza. Se non ci inganna su altro, se ci dice la verità su chi siamo, su ciò che ci danneggia e ciò che ci fa felici, perché dovrebbe mentirci sul nostro fine ultimo?

Potremmo credere a tutto questo eppure non vederlo, ora. Essere tentati. Potremmo voler gridare: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. E allora facciamolo, preghiamo con sincerità, urliamo anche il nostro dolore a Lui. Chiediamogli, consci della nostra debolezza, più fede e più forza.

Ma sarebbe bello anche se ci ricordassimo di non essere soli. Tutti i santi hanno fatto esperienza di un aiuto importante che viene dal cielo, soprattutto nei momenti di dolore.

Maggio è il mese dedicato alla Madonna. Vorrei proporvi le parole di santa Gianna Beretta Molla: “Preghiamo il rosario, perché senza Maria, in Paradiso non si va”.

Maria ha portato e continua a portare Dio all’umanità, continua a condurci da Gesù, che è vita, forza, luce. È bello parlare con il Signore in modo personale, ma è bello anche essere umili e rivolgersi a chi lo conosce meglio di noi. Una signora ormai anziana, rimasta disabile a 18 anni, una volta ha detto:

“Quando proprio non ne potevo più, durante un ritiro mi sono trovata ai piedi di una statua e mi sono aggrappata alle gambe di Maria. Da lì, la mia vita è cambiata. Lei mi ha aiutato ad amare la mia vita, a viverla pienamente, senza vederla come una vita di serie B, mi ha fatto vedere che non ero una rosa appassita, ma profumavo ancora davanti a Dio.

Mi ha aiutato a vivere alla grande, ad essere di aiuto agli altri, anche così. O meglio, proprio perché ero così. Non ho altri rimedi da suggerire per accettare e far fruttare la nostra condizione a chi sta come me: aggrappati a Maria!”

Oggi, questa donna – una persona simpaticissima – è la presidente di un’importante associazione per persone con disabilità e porta luce con la sua vita, dà speranza ogni volta che parla.

Il mio augurio è che in questo mese di maggio possiamo ritrovare Maria, chiedere aiuto a Lei, possiamo ricordarci di chiamarla mamma, pregare il rosario anche quando siamo più svogliati, certi che non possiamo essere esentati da ogni croce, in questa vita terrena, ma che con Gesù ogni croce conduce al bene. Maria lo ha visto coi suoi occhi. Ha visto morire il Figlio e con Lui la gioia, la vita, la speranza, la forza, la bellezza: ha visto il male prendere il sopravvento, come stiamo vedendo noi in questo momento. Ma poi lo ha visto risorgere.

Piangiamo, se ne abbiamo bisogno, perché la fragilità non ci fa meno cristiani, ci fa solo più umani. Ma possa Maria aprire i nostri occhi, perché, dopo il pianto, possiamo vedere tutto con lo sguardo di Dio. E intravedere la resurrezione, dopo il buio della morte.

Apra Maria, in questo mese a lei dedicato, il nostro cuore, perché possiamo sentirci amati dal Signore, anche in questa Valle di lacrime, che non era nei piani di Dio, ma che con Dio può portarci lo stesso a una vita nuova. Sembra impossibile? Forse per noi, ma non per Dio.

(Fine)

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