Per un’Europa costruita sulla fraternità

Parole come Natale, Maria o Giovanni fuori dall'Unione europea
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La ricorrenza del 25 Aprile di quest’anno, in tempo di pandemia, ha offerto l’opportunità di essere vissuta, in coerenza con i valori cui si riferisce, in modo nuovo, come ha scritto l’associazione ‘Argomenti2000’, auspicando una nuova fase storica per l’Europa:

“Può essere, questo, il 25 Aprile dell’Europa, quello in cui iniziamo da europei a dare compimento alla sua funzione storica del progetto comunitario: salvare le nazioni con la pace. E fare questo significa procedere con scelte e proposte su cui misurare la capacità di leggere la realtà di un mondo che è già nuovo”.

In questo periodo particolare, ha sottolineato l’associazione, questa particolare ricorrenza deve essere stimolo per pensare ad un nuovo stile di politica: “Questo 25 Aprile, segnato dal dolore di tante dalle preoccupazioni per il paese, deve allora essere lo stimolo ad una pratica alta della politica, che abbia l’obiettivo di portare l’Italia dentro un’Europa che sia una società e una comunità fondata sulla fraternità. Vi sono aspetti cruciali della realtà su cui urgono proposte che guardino ad un modo nuovo di essere delle nostre società”.

Per l’associazione questa data può diventare un nuovo ‘spartiacque’ per pensare ad un’Europa ‘nuova’, ritornando al pensiero dei padri fondatori: “Si impone l’esigenza di pensare l’Unione Europea non più come un semplice spazio economico-finanziario da regolare, ma come il luogo politico di diritti e doveri.

La meta che abbiamo davanti è allora quella di una società europea che si costruisca sulla fraternità. La solidarietà, che giustamente molti invocano come cifra delle scelte che le istituzioni europee cercano di compiere, ha bisogno di qualcosa di più profondo: la consapevolezza dell’essere parte di una stessa storia.

Le pur rilevanti discussioni sui meccanismi finanziari messi a disposizione degli Stati in queste settimane e nei mesi che verranno rischiano di essere fragilissime strutture destinate a non resistere l’urto di una realtà che richiede un pensare politico europeo”.

Ed ha proposto alcuni strumenti necessari per la democrazia: “rendere obbligatorio per tutti i livelli istituzionali della Repubblica l’adozione dello strumento del bilancio ambientale e chiedere che anche il bilancio europeo settennale assuma la stessa forma; adottare una legislazione europea che sancisca il valore pubblico delle tecnologie digitali e fissi norme che garantiscano libertà e diritti; e infine orientare una politica nazionale capace di guidare la ritessitura delle relazioni socio-economiche imperniate su una forte cultura dei diritti, sulla capacità di sviluppare processi sostenibili sul piano socio-ambientale”.

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