Il Papa ricorda la forza ecumenica del Concilio alla delegazione del Patriarca di Costantinopoli

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“La festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ci dona la possibilità di ringraziare insieme il Signore per le opere straordinarie che Egli ha compiuto e continua a compiere attraverso gli Apostoli nella vita della Chiesa.” Benedetto XVI ha ricevuto oggi la delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo. Un appuntamento che si ripete ogni anno. Il Papa ha ricordato come è nella “predicazione, suggellata dalla testimonianza del martirio- degli Apostoli- che è il fondamento solido e perenne sul quale si edifica la Chiesa, ed è nella fedeltà al deposito della fede trasmesso dagli Apostoli, che noi troviamo le radici della comunione di cui facciamo già l’esperienza tra di noi”.

La Delegazione, che ha consegnato al Papa un messaggio del Patriarca Bartolomeo I, era composta dal Metropolita di Francia Sua Eminenza Emmanuel Adamakis; dal Vescovo di Philomelion (Usa), Sua Grazia Ilias Katre e dal Reverendo Diacono Paisios Kokkinakis, del Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico. “Nel nostro incontro di oggi, mentre affidiamo all’intercessione dei gloriosi Apostoli e Martiri Pietro e Paolo la nostra supplica perché il Signore (…) ci accordi di giungere presto al giorno benedetto quando potremo condividere la tavola eucaristica, noi eleviamo le nostre voci nell’inno a Dio per il cammino di pace e di riconciliazione che Egli ci concede di percorrere insieme. Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II (…). Ed è in concomitanza con questo Concilio, al quale, come sapete bene, erano presenti alcuni rappresentanti del Patriarcato ecumenico in qualità di Delegati fraterni, che ebbe inizio una nuova ed importante fase dei rapporti fra le nostre Chiese.

Vogliamo lodare il Signore innanzitutto per la riscoperta della profonda fraternità che ci lega, e anche per il cammino percorso in questi anni dalla Commissione Mista Internazionale per il Dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme, con l’augurio che si possano realizzare progressi nella fase attuale”. “Ricordando l’anniversario del Concilio Vaticano II, mi sembra giusto fare memoria della figura e dell’attività dell’indimenticabile Patriarca ecumenico Atenagora, del quale fra qualche giorno ricorre il quarantesimo anniversario della morte, che con il Beato Papa Giovanni XXIII ed il Servo di Dio Papa Paolo VI, animati da questa passione per l’unità della Chiesa che scaturisce dalla fede in Cristo Signore, si fecero promotori di iniziative coraggiose che hanno aperto la strada a relazioni rinnovate fra il Patriarcato ecumenico e la Chiesa cattolica. È per me motivo di particolare gioia constatare come Sua Santità Bartolomeo I segue, con fedeltà rinnovata e con feconda creatività, il cammino tracciato dai suoi predecessori, i Patriarchi Atenagora e Dimitirios, distinguendosi a livello internazionale per la sua apertura al dialogo fra i cristiani e per l’impegno al servizio dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo”.

 

Fonte: VIS

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