Documenti trafugati al Governatorato S.C.V. 2020. Inchiesta “Hänsel e Gretel” sulle tracce dei traditori

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La scia degli indizi lasciati sul percorso dalle menti interne raffinatissime, che hanno la responsabilità della fuga di notizie dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano sta sotto la nostre lente. Due indizi non fanno una prova, ma sicuramente determinano due elementi che vanno approfonditi e che non devono passare inosservati. Non devono essere messi da parte e dimenticati, poiché serviranno per future comparazioni con gli elementi che emergeranno in seguito.

Dall’interno del Palazzo del Governatorato S.C.V. in data 8 aprile e in data 17 aprile 2020 qualcuno ha “fatto uscire” e consegnato al Messaggero due lettere ufficiali, rispettivamente a firma del Presidente del Governatorato, il Cardinale Giuseppe Bertello e del Segretario Generale del Governatorato, il Vescovo Fernando Vérgez Alzaga, L.C.

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Le due lettere ufficiali sono state consegnate al Messaggero e pubblicate da quest’ultimo in uno spazio temporale utile per l’inchiesta, che porterà a smascherare il responsabile (o i responsabili), poiché la modalità di consegna e pubblicazione determinano un fattore temporale importante, al fine di attribuire una responsabilità alla fuga di notizie, fino a quel momento riservate. Fatto determinante è che le due lettere vengono pubblicate quando esse non sono state ancora diramate ufficialmente agli uffici di competenza. Al fine di far piena luce su questa vicenda dolorosamente opaca, è necessario cercare di capire il percorso istituzionale fatto da due lettere ufficiali di tale levatura.

Non a caso abbiamo definito la lettera “8 aprile” del Cardinale Bertello un sommergibile (e non un sottomarino anche se nel uso comune i due termini sono frequentemente adoperati come sinonimi). Il sommergibile è per definizione un’imbarcazione adatta alla navigazione in superficie e che all’occorrenza può immergersi, perdendo però manovrabilità e velocità. Rispetto al sottomarino, il sommergibile dispone di limitate capacità in immersione e non è in grado di operare per periodi prolungati al di sotto della superficie dell’acqua.

E infatti, anche se non diramata ai destinatari, la lettera “8 aprile” del Presidente è emerso (ma rimanendo ancorato sempre nel porto di partenza) nella lettera “17 aprile” del Segretario Generale. Quindi, riteniamo “buona” anche la lettera “8 aprile” mai diramata, poiché la stessa viene citata nella lettera “17 aprile” dal Segretario Generale.

In primis, le lettere vengono scritte e una volta pronte vengono firmate, nei due casi specifici dal Cardinale Bertello (che firma nell’ufficio di Presidenza del Governatorato) e dal Vescovo Vérgez (che firma nell’ufficio della Segreteria Generale del Governatorato).

Al fine di far luce in questa vicenda, dolorosamente opaca, è necessario cercare di capire soprattutto cosa hanno in comune le due lettere, poiché vengono scritte e firmate da due persone diverse, in due uffici diversi, su due piani diversi del palazzo del Governatorato. Quindi, vengono prese in carico da persone diverse, ed è qui che la nostra lente rivela, che nel percorso parallelo delle due lettere prima di essere diramate, per entrambe c’è un passaggio obbligato. C’è un ufficio dove entrambe le lettere devono tassativamente passare, prima di essere diramate alle amministrazioni di competenza. Questo luogo è l’ufficio del Protocollo Generale – Archivio di Stato del Governatorato.

A margine della lettera del “17 aprile” del Segretario Generale viene svelato l’acronimo AS del timbro dell’ufficio del Protocollo Generale – Archivio di Stato del Governatorato.

A margine della lettera del “17 aprile” del Segretario Generale viene svelato l’acronimo AS del timbro dell’ufficio del Protocollo Generale – Archivio di Stato del Governatorato. Fatto eloquente che indica che le lettere vengono “fatte uscire” e consegnate al Messaggero, dopo essere transitate dal medesimo ufficio. Questo è un fatto inequivocabile, poiché il Messaggero pubblica entrambe le lettere con il numero di protocollo chiaro e leggibile. E considerato che il timbro del Protocollo Generale – Archivio di Stato è abbreviato nelle lettere “AS” (Archivio di Stato) il fatto è inequivocabile.

Idem con doppia porzione di patate per la lettera “8 aprile” del Cardinale Bertello, pubblicata dal Messaggero e riportata – tra gli altri – anche da Dagospia.

Cardinale Bertello: lettera protocollata in data 8 aprile 2020 presso l’ufficio del Protocollo Generale – Archivio di Stato – timbro ufficiale AS/06062/2020

Vescovo Vérgez: lettera protocollata in data 17 aprile 2020 presso l’ufficio del Protocollo Generale – Archivio di Stato – timbro ufficiale AS/06215/2020

In attesa di una comunicazione ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede che – auguriamo – annunci l’avvio di una doverosa indagine interna, a riguardo vi è l’obbligo da parte nostra di sottolineare una circostanza rilevante. Pubblicare lettere ufficiali non ancora diramate, pone allo scoperto la regia che sta dietro questa operazione opaca, rendendo le menti raffinatissime approssimative e a rischio di essere scoperte, poiché viene posta sotto la nostra lente evidentemente una scia di indizi lasciati sul percorso, i quali verranno raccolti come sassolini/briciole di pane di Hänsel e Gretel. Questa scia condurrà l’inchiesta alla casa di marzapane, per ora ancora occultata nella opacità della nebbia che avvolge il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano… ma ancora per poco.

La porta del “Blog dell’Editore” resta sempre aperta per dare voce a chi la voce viene tolta inspiegabilmente.

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