S.C.V. 20 aprile 2020: “Vietato venire al lavoro con febbre”. Emerge la questione “fuga di notizie” dalla Segreteria Generale 2011 e 2017

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La Direzione Sanità e Igiene attraverso un documento elaborato dall’ufficio subordinato alla DSI, il Servizio Sicurezza sul Lavoro dirama (diversamente dalla presunta lettera “8 aprile mai diramata) a tutte le direzioni S.C.V. e Santa Sede, alcune norme illustrate per il controllo della diffusione del Covid-19, che integrano le norme già emanate in merito.

In questo nuovo documento viene fatto obbligo ai dipendenti, per la prima volta dall’inizio della pandemia, di non venire al lavoro con febbre o con sintomi influenzali.

Sorprende vedere questa disposizione in data 20 aprile 2020, a più di 40 giorni dal 7 marzo (giorno del primo contagio vaticano).

Il prospetto illustrativo, contenente le norme per il controllo della diffusione del Covid-19, riguarda specifiche informazioni per i dipendenti della Santa Sede e del Governatorato S.C.V. Le disposizioni iniziano con: “Accesso al lavoro. È vietato venire al lavoro on febbre o con sintomi influenzali. Al lavoro si potrà essere sottoposti al controllo della temperatura”.

La nostra lente evidenzia che per la seconda volta, come nella comunicazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede di ieri, dove veniva annunciato il 9̊ caso positivo (secondo noi restano 11 casi positivi), che viene specificato che il documento è indirizzato ai dipendenti delle due amministrazioni che convivono nello Stato della Città del Vaticano, cioè i dipendenti della Santa Sede e i dipendenti del Governatorato S.C.V.

Questo fatto fu da noi già specificato pochi giorni fa, scrivendo della presunta lettera “8 aprile” (pubblicata dal Messaggero e successivamente ripreso a ruota da alcuni organi stampa e – significativamente – non riportato da altri), su carta intestata del Presidente del Governatorato S.C.V., con tanto di numero di protocollo e data. Questa presunta lettera “8 aprile” veniva data per “diramata e firmata dal Card. Bertello”, ma da nostre informazioni la presunta lettera “8 aprile” non è stata ne diramata, ne si è vista alcune firma del Cardinale Presidente Bertello, in quanto la seconda parte della presunta lettera “8 aprile” non è stata pubblicata dal Messaggero (che porta pena) e non si capisce il perché. Ma, come si sa, chiedere il perché è atto osceno. Quindi, non domandiamo il perché, con tanta di misericordina e pietismo.

Sars-CoV-2. Numeri di contagi non pervenuti per lo Stato della Città del Vaticano, che da lunedì 20 aprile riapre parzialmente al pubblico – 17 aprile 2020

Notizia vecchia 4 giorni… l’abbiamo già scritto – in esclusiva – il 17 aprile 2020.

Le norme del 20 aprile vengono emanate a seguito della riapertura dei servizi commerciali (come da noi già evidenziato) e di altri uffici amministrativi (dello Stato della Città del Vaticano e della Santa Sede), che riprenderanno le loro attività, senza naturalmente che tutto ciò sia ufficialmente comunicato.

Quanto evidenziato è in chiara contrapposizione con quanto citato nella presunta lettera “8 aprile”.

Da nostre informazioni possiamo affermare, che per il 4 maggio è prevista la riapertura dei Musei Vaticani.

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AGGIORNAMENTO ORE 11.19 – La lettera del Segretario Generale del Governatorato S.C.V. in data di 17 aprile 2020 è stata diramata oggi, 20 aprile 2020 alle ore 11.00.

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Adesso ritorniamo al Messaggero (che porta pena), che ieri, 20 aprile 2020 ha pubblicato una lettera del Segretario Generale del Governatorato S.C.V. in data di 17 aprile, con disposizioni per i soli dipendenti dello Stato della Città del Vaticano e in cui non si parla dei dipendenti della Santa Sede. Al momento che scriviamo (ore 09.00) non abbiamo motivo per dubitare dell’esistenza della lettera “17 aprile”, anche se – mentre scriviamo – questa lettera non è ancora arrivata a destinazione.

Forse la presunta lettera “8 aprile” del Presidente del Governatorato Cardinale Bertello non è mai uscita per evitare imbarazzo con la Santa Sede, perché il Governatorato non ha giurisdizione sui dipendenti della Santa Sede.

Il fatto strano che va rilevato è, che il Messaggero continua a pubblicare lettere, che non sono ancora state diramate. Perché, di fatto, ad oggi, al momento che scriviamo (ore 09.00), la lettera “17 aprile” del Segretario Generale del Governatorato S.C.V. non è arrivata (ancora) ai destinatari.

Intanto, si capisce benissimo che la lettera viene passata alla vaticanista del Messaggero, quando si trova ancora negli uffici della Segreteria Generale del Governatorato S.C.V. Quindi, anche un bambino capirebbe (e lo capisco anche i colleghi, rimasti a secco per l’ennesima volta), che la fonte stia lì dentro.

Tutto questo segue il suo corso, mentre la comunicazione della Santa Sede non comunica.

Noi restiamo coerenti e pubblicheremo la non ancora diramata (al momento che scriviamo) lettera “17 aprile” del Vescovo Segretario Generale Vergez (e se caso mai il sommergibile “8 aprile” del Cardinale Presidente Bertello dovesse emergere, anche quella”).

Nel frattempo restiamo in speranzosa e fiduciosa attesa di un segno di vita da parte della comunicazione della Santa Sede che non comunica (e se lo fa, lo fa in maniera incompleta, rarefatta, opaca, impantanata nella melma di regime. Una situazione penosa e trista, che i decani vaticanisti (anziani) non si ricordano neanche nei tempi del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede ante Navarro-Valls, il “monsignore non risulta”.

Saremo curiosi di sapere cosa ne pensano i vaticanista a doppia spunta blu, che si vedono costretto a fare copia incolla (talvolta anche male, senza la minima verifica), da una loro benamata collega. Tanto vale la pena di nominarla Direttore a vita della Sala Stampa della Santa Sede. Considerate questo un nostro disinteressato suggerimento al Capo supremo.

Pensiamo che a questo punto, obbiettivamente vada citato che nel 2017 veniva “cacciato” un alto funzionario dalla Segreteria Generale, per motivi che potevano riguardare – secondo voci che furono fatte circolare ad arte allora – la manipolazione di documenti (notizia peraltro mai confermata ufficialmente e contestata ancora oggi dall’interessato).

Spes contra spem. Il post coronavirus «… ci trovi con gli anticorpi necessari della giustizia, della carità e della solidarietà». È l’esortazione-auspicio che il papa formula in un articolo scritto per la rivista spagnola “Vida Nueva” e tradotto da “L’Osservatore Romano”, con il quale delinea quello che definisce “plan para resuscitar”. “Un piano per risorgere”. L’alba della resurrezione è attesa anche da chi ha sperimentato le conseguenze nefaste di atti di ingiustizia, in totale solitudine e abbandono, ancor prima dello scoppio della pandemia, all’ombra di presupposti insospettabili di ogni sorta di nefandezza” (Maria Michela Petti).

“Se per l’uomo non c’è verità, non può nemmeno distinguere tra bene e male.. Abbiamo bisogno della verità” (Papa Benedetto XVI).

Osserviamo come allora, nel 2020 escono nuovamente dei documenti ufficiali firmati e protocollati, sempre dalla Segreteria Generale S.C.V., ancor prima di essere diramati alle amministrazioni di competenza. Questo è un fatto che va sottolineato per amore di verità.

Anche dopo la “cacciata” dell’alto funzionario nel 2017, in Segreteria Generale rimane qualcuno (o anche più di qualcuno) che (tradendo il giuramento fatto al momento di entrare in servizio [*]) fa uscire documenti che in quel momento “sono ancora riservati”. Questo fa venire il ragionevole dubbio che colui che fu “cacciato” nel 2017 non era il colpevole per cui fu “accusato”, ma che il motivo della “cacciata” è altro. Non desterebbe sorpresa di venire a sapere, che è lo stesso motivio per cui fu “allontanato a Washington” l’allora Segretario Generale, che aveva ricevuto da Papa Benedetto XVI l’incarico di “pulire la stalla”, cioè combattere la corruzione ai livelli alti del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

[*] Regolamento generale per il personale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, 1̊ gennaio 2011):
Art. 14 (Immissione in ruolo) §2. All’atto dell’immissione in ruolo, il dipendente è tenuto ad assumere l’impegno morale, secondo la formula della promessa di cui all’allegato A [tra cui: “di mantenere rigorosamente il segreto di ufficio”], dinanzi al Segretario Generale e al Vice-Segretario Generale del Governatorato.
Art. 18 (Doveri) §3. Tutti sono obbligati ad osservare rigorosamente il segreto d’ufficio anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro; non possono, pertanto, fornire a chi non ne abbia diritto informazioni relative ad atti o a notizie di cui siano venuti a conoscenza a causa del loro lavoro. E’ vietato, salvo autorizzazione, conservare fuori del luogo di lavoro archivi personali inerenti al lavoro di ufficio.
Art. 50 (Comportamenti contrari al Regolamento) §1. I comportamenti contrari al presente Regolamento sono passibili di sanzioni disciplinari, da applicarsi a norma degli articoli seguenti.
Art. 58 (Licenziamento) §1. d) per violazione dolosa del segreto d’ufficio o dei doveri d’ufficio con pregiudizio del Governatorato o di terzi.

E qui ci viene a rilevare, che dentro la Segreteria Generale va approfondita un’inchiesta. Pensiamo che lì dentro la situazione si sta facendo molto calda, perché qualcuno ha fatto uscire prima che siano state diramate ufficialmente due lettere, del numero uno e del numero due del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. E questo è un fatto gravissimo.

Questa inchiesta potrebbe essere condotta con molto profitto, magari con il supporto di chi ha già diretto tale ufficio, cioè l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, “allontanato a Washington” il 19 ottobre 2011 e di un suo sottoposto, “cacciato” il 31 marzo 2017, dopo essere nominato il 21 dicembre 2013 dal Cardinale Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano “Coordinatore della Segreteria” (ma senza poteri decisionali: Archivio di Stato, Ufficio Controllo Interno, Coordinamento Eventi e Servizio Giardini e Nettezza Urbana) oltre ad essere, dal 2006 gestore della realizzazione del portale istituzionale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, responsabile del Coordinamento Eventi del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e segretario particolare dei seguenti Segretari Generali: Renato Boccardo, Carlo Maria Viganò, Giuseppe Sciacca e Fernando Vérgez Alzaga, LC (fino al 28 marzo 2017).
Mi piacerebbe tanto sentire cosa ne pensa il Nunzio Apostolico emerito negli Stati Uniti, in merito a tali dinamiche. E mi piacerebbe anche sentire cosa ne pensa il funzionario “cacciato” nel 2017.

Per questo il “Blog dell’Editore” è disponibile ad accogliere ed eventualmente a dare voce a chi la voce è stata tolta in maniera inspiegabile, senza regolari provvedimenti disciplinari, dai quali ogni essere umano dovrebbe potersi difendere. Ma si sa come funziona uno stato di regime e a questo punto fa paura.

Immutato e immutabile

Guidava i tuoi passi
incontro al futuro
e ti sentivi sicuro.
All’improvviso bloccato
su un percorso franato
per il peso di un’ingiuria,
quella mano che ora trema
impotente nell’angoscia,
sospesa nel vuoto dell’indifferenza,
è sempre ancora per te protesa
a darti la certezza
di esserti sempre accanto.
Il respiro pur in affanno
per alitarti un soffio
di rinnovata speranza
e riaccendere il sorriso
spento sul tuo viso.
Tutt’intorno il silenzio
e nella mente il buio;
soltanto la voce sommessa di Dio
nel profondo dell’animo
schiacciato dalla delusione.
Nel cuore quel battito
che pulsava di gioia
per il dono della tua vita
ora langue nell’attesa
di una tua rinascita.
Nulla potrà mai spegnere
l’amore di una mamma
senza più lacrime da piangere.
E resta
immutato e immutabile
per regalare fino all’ultimo istante
un palpito di vita a te
nato per amare
ed essere amato.

Maria Michela Petti
Dall’Antologia “Scrivo d’amore”

“Custodisci la lingua dal male, le labbra da parole di menzogna. Sta lontano dal male e fa il bene, cerca e persegui la pace” (Cit.).

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