Popolo mio ti voglio ammonire! (Salmo 81). Una riflessione

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Oggi, Domenica della Divina Misericordia, la festa istituita da San Giovanni Paolo II, condivido una riflessione di Anna Maria De Matteis, dal suo blog “Spunti di riflessione”, preceduta dalla lettera che ha scritto a Marco Tosatti per Stilum Curiae.
Questa riflessione e la lettera introduttiva fanno seguito – su un piano spirituale/ecclesiastico – a quanto ho scritto 2 giorni fa: CoCoCo. Nel “dopo Coronavirus” (se ci sarà), quali libertà ci toglieranno (come fanno già)? La risposta è assai triste… Conte un pericolo e Colao non di meno – 17 aprile 2020.
Inoltre: Segreteria Generale CEI: Orientamento circa le celebrazioni liturgiche e la visita dei fedeli alla chiesa. Adornò: la sindrome di Stoccolma della CEI – 17 aprile 2020.

La lettera di Anna Maria De Matteis
a Marco Tosatti, Stilum Curiae

Eccomi nuovamente a scrivere: è evidente che da diversi anni subiamo una “dittatura strisciante”, subdola e, naturalmente,… ”per il nostro bene”!!! Un classico, per ogni dittatura: ”Lo facciamo per voi, per il vostro bene. Pensiamo noi a voi, sappiamo noi cosa è giusto per voi, che… poverini, non avete le nostre lungimiranze, voi popolino… ma non preoccupatevi siete nelle nostre mani e nulla vi mancherà”. Tale dittatura oggi la subiamo dal nostro Governo (quello non votato dal popolo), ma anche dai nostri vescovi!!! Dov’è il Concordato? Dov’è la tutela dei fedeli? Dove sono i nostri pastori, che permettono al Governo di mettere l’esercito per controllare anche chi “si permette” di andare in chiesa per pregare? Perché i vescovi non controllano le bizzarrie più assurde dei loro sacerdoti che celebrano in diretta da veri showman? Liturgie bistrattate, gesti para-liturgici , che sfiorano la blasfemia…
Dove sono i nostri vescovi, quando i credenti, quelli veri, hanno sete dell’Eucaristia, del vero Cibo dell’anima e non si accontentano dello streaming? Dove sono i nostri vescovi, quando la gente chiede ed implora la libertà di culto almeno per la Settimana Santa? La Chiesa invocava l’apertura dei porti, “l’essere in uscita” tra la gente, l’abbattimento dei “muri” ed ora…? Son tutti chiusi dentro le Mura delle Curie, delle parrocchie, del Vaticano?
Mi scusi, ma mi sono lasciata prendere dallo smarrimento e dalla indignazione. Il motivo della mia mail è quello di proporle la lettura di un mio articolo, scritto sul mio personale Blog, che ha lo scopo di proporre alcuni “Spunti di riflessione”, per i miei amici credenti e per tutti quelli che, come me, si ritrovano a vivere la propria fede e a “conservarla”, in un contesto sociale ed ecclesiale, molto contraddittorio e confuso. L’articolo contiene una particolare riflessione circa un possibile parallelismo tra due particolari “eventi”: l’incendio della cattedrale di Parigi e la situazione sociale ed ecclesiale attuale. La ringrazio profondamente per il tempo che mi dedicherà per la lettura di questa lettera e dell’articolo. La ringrazio ancora e cordialmente la saluto.
Anna Maria De Matteis O.V.

Popolo mio ti voglio ammonire! (Salmo 81)
di Anna Maria De Matteis
Spunti di riflessione, 15 aprile 2020

Oggi, 15 aprile 2020, primo anniversario dell’incendio della cattedrale di Parigi. Nel tardo pomeriggio, di un anno fa, alle ore 18,50, la cattedrale di Parigi, Notre-Dame, prendeva fuoco! In poche ore, un incendio improvviso, distrugge notevolmente la bellissima e maestosa cattedrale parigina, costruita tra il XII e il XIV. Splendido edificio sacro, di stile gotico, simbolo della bellezza architettonica occidentale e soprattutto una delle più belle espressioni artistiche della cristianità in Europa!
Tutta l’Europa ed il mondo, assisteva impotente, in diretta televisiva, alla tragica distruzione della maestosa cattedrale!  Crollati guglia e gran parte del tetto, si salveranno  soltanto le strutture dell’edificio. Quel giorno era il Lunedì Santo, giorno in cui il mondo cristiano – cattolico si apprestava a vivere  la Settimana più bella e significativa dell’Anno Liturgico. La mattina successiva, al termine del rovinoso incendio, si osservava tutti, attoniti, la cattedrale ancora “fumigante”. Colpì moltissimo la scena che i vigili del fuoco si ritrovarono dinanzi, terminato l’incendio: l’interno della cattedrale era tutto devastato…svettavano però in fondo, nell’Abside, “intatti”, l’altare e la grande Croce!!!
Naturalmente, non si poteva, in quei giorni, non cogliere il senso spirituale di un simile drammatico evento e considerarlo un monito per la cristianità. Tanti stimati giornalisti cattolici, e alcuni vescovi, infatti, cercavano di “leggere” in quell’evento un  un serio monito, che giunge  il primo giorno della Settimana Santa, quando la Chiesa cattolica, come abbiamo appena detto, si apprestava a rivivere, giorno per giorno, il cammino di Cristo, il Quale, passando per la Passione e la Morte, giunge alla gloriosa Risurrezione.
Lo stimatissimo Riccardo Cascioli, direttore del noto sito cattolico La Nuova Bussola Quotidiana, per esempio, esortava ad interrogarci sul significato spirituale che poteva esserci alla base di tale evento: “La verità è che la cattedrale di Notre Dame, come l’abbiamo conosciuta, non c’è più e molto probabilmente nemmeno ci sarà più. Metafora di un’Europa che da tempo ha voltato le spalle alla fede che quella chiesa ha costruito.” (qui)
Ed ancora, scrive Luca Volontè, sempre nel suddetto sito : Una devastazione inimmaginabile che richiama alla devastazione della Chiesa di oggi…Dunque, non è un miracolo l’aver scoperto ieriche nell’abside di Notre Dame l’altare e la grande croce siano rimasti intatti. Un richiamo altissimo per tutti: la Chiesa e la società si ricostruiscono a partire da Cristo, dal suo sacrificio eucaristico e dalla sua Croce” (qui)
Ed ancora, Diego Manetti affermava:” … la progressiva perdita della fedeÈ in questo contesto che va letto il drammatico incendio che ha distrutto la cattedrale parigina di Notre Dame. L’allontanamento da Dio condanna l’uomo a smarrire la propria identità. Domato l’incendio, non è ancora spento il fuoco dell’odio anticristico, che cerca di spegnere la fede nel Redentore. Un incendio sulle cui cause non si è ancora fatta piena chiarezza, ma sul quale occorre interrogarsi più in profondità, se non si vuol rischiare di lasciarsi sfuggire quello che può essere un segno importante per comprendere il tempo in cui viviamo e il futuro che si profila dinanzi a noi. Una cattedrale è segno della devozione di un popolo, espressione della sua cultura artistica ma, soprattutto, segno visibile di un anelito verso l’infinito che anima il cuore di ogni uomo. La perdita di questa dimensione verticale condanna l’uomo a smarrire la propria identità.“ (qui)
Molti di noi cristiani pensavamo, con rammarico, come il vescovo di Parigi, in quell’anno, non avrebbe potuto vivere le solenni celebrazioni liturgiche pasquali, nella sua splendida cattedrale! Sarà un ammonimento dall’Alto, verso l’Europa ed il mondo cattolico, ormai fortemente scristianizzato? Cosa vorrà dirci il Signore con questo evento?
Ad un anno dall’evento raccontato, non solo l’Europa, ma il mondo intero, è stato ed è tuttora “visitato” da una terribile pandemia, che sta mietendo migliaia di vittime!!! Un evento drammatico, unico, che sta mettendo in ginocchio quasi tutti i Paesi del mondo.
Un virus, un microscopico virus (il coronavirus), sta mandando in tilt l’umanità, mettendo in fortissima crisi l’ambito sanitario, economico, sociale, di ogni Stato colpito. A distanza dunque di un anno dall’incendio della cattedrale parigina, il mondo cristiano sta vivendo un dramma molto più tragico: la gravissima  pandemia, ad opera del coronavirus!!!
Come risponde il mondo a questa pandemia? Si sta interrogando sul significato profondo di questo drammatico evento? Si interroga sul “perché” sta accadendo tutto ciò? Si potrebbe operare una “lettura” spirituale su tale evento? Si potrebbe intravedere un possibile “monito” soprannaturale? Cosa intende “comunicarci” il Signore, permettendo questo tragico avvenimento?
Come risponde la Chiesa italiana a queste domande? Come affronta la gravissima calamità “naturale” ed in  seguito poi anche la maggior parte delle Chiese, nei diversi Stati in cui vi è la “piaga” dell’epidemia?
La Conferenza episcopale italiana, (visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020), dal lunedì 9 marzo sospende le celebrazioni delle Messe su tutto il territorio nazionale!!! (qui)
Si, proprio così, in pieno periodo quaresimale, a ridosso della Pasqua del Signore, centro e culmine dell’Anno liturgico, ai fedeli laici cattolici è stata tolta ogni possibilità di partecipare alla Santa Messa, e di “nutrirsi” dell’Eucarestia, sia nei giorni feriali che in quelli festivi! La CEI, esorta però ogni diocesi a “garantire” a tutti i cristiani, la possibilità di “partecipare” alla Santa Messa, celebrata  quotidianamente dai sacerdoti, “in privato”, “a porte chiuse”, in diretta televisiva, usando i mezzi mediatici, moderni.
Anche il Santo Padre ha accolto le decisioni delle diverse Conferenze Episcopali , vivendo le “restrizioni”, proposte al Popolo di Dio. Tutte le celebrazioni liturgiche pasquali, del Santo Padre sono state infatti vissute “senza concorso di Popolo, per cui sia dentro, che fuori la grande Basilica di San Pietro, egli ha vissuto i diversi riti pasquali senza avere di fronte a sé l’Assemblea dei fedeli !!! Evento unico, nel suo genere!!!
Dunque, non solo le singole diocesi, con le loro parrocchie, santuari e case religiose, ma anche la Santa Sede ha adottato la scelta di vivere i Riti liturgici, durante la gran parte della Quaresima, la Domenica delle Palme, la Settimana Santa ed il Triduo pasquale, “senza concorso di Popolo”!!!
Guardando, con drammaticità, le dirette televisive delle celebrazioni del Papa, dei vescovi e dei sacerdoti, con le basiliche, le cattedrali, le chiese ed i santuari terribilmente vuoti, una serie di considerazioni attraversa la mia mente ed interroga la mia fede:
– L’anno scorso “una” singola cattedrale, pur splendida artisticamente, fu distrutta da un evento straordinario, durante la Settimana Santa ed il suo vescovo non potè celebrare i Riti pasquali, in essa.
– Quest’anno invece tutte le cattedrali del mondo, tranne quelle dove la Chiesa è perseguitata da dittature ostili, erano “in piedi” eppure i loro vescovi hanno dovuto celebrare “senza il Popolo di Dio!!! La cattedrale ha un grande valore, in ordine alla fede dei credenti, ma se in esse non può celebrare tutto intero il Popolo di Dio, quasi decade il suo alto significato, la stessa ragion d’essere!!!
– I pastori oggi, vescovi e sacerdoti, in quasi tutte le chiese del mondo, celebrano regolarmente le funzioni liturgiche, ma, l’attuale situazione contingente, voluta o subita, “ha tolto” loro visibilmente il Gregge!!! Questo pensiero mi fa sinceramente “tremare”, soprattutto considerando il fatto che “ogni” cosa che accade all’uomo è certamente “permessa” da Dio!!!
– Accanto alla tragica esperienza della malattia, il mondo cattolico, i fedeli laici, il Popolo di Dio, sta vivendo la bruttissima e drammatica esperienza della impossibilità di “nutrirsi” dei sacramenti ed in particolare del “Cibo eucaristico”!!
Proprio ora, che il credente ha maggiormente bisogno del “sostegno sacramentale”, per poter affrontare con più forza, la gravità dell’evento! Proprio ora, che il cristiano ha bisogno di “alimentare” la propria fede , per dare “significato a ciò che accade, per poter “leggere”, alla luce dello Spirito, il motivo dell’avvenimento che il Signore ha permesso! Proprio ora, che l’uomo è chiamato ad affrontare il dramma del dolore, della malattia, della fragilità, dell’impotenza, cercando di dargli un senso.
Proprio ora, in cui l’uomo sperimenta la propria creaturalità e cerca disperatamente una risposta esistenziale al dramma che vive. Proprio ora, in cui “ il Signore sta interpellando l’uomo” e lo sta invitando ad una seria revisione della propria vita, sia a livello personale che a livello comunitario e sociale!
Il Signore forse “sta interpellando anche la Sua Chiesa”? I Suoi ministri? I Suoi Pastori? Forse il Signore ci chiede una “conversione interiore”, una conversione di rotta”? Forse ci sta chiedendo di tornare a Lui con tutto il cuore? Forse vorrebbe ammonirci, affinchè riconosciamo umilmente i nostri gravi ed infiniti peccati? Forse ci sta chiedendo di ri-considerarlo Padre e di ridare a Lui il “posto” che Gli spetta, nella nostra vita? Forse  dovremmo riconsiderare l’onnipotenza di Dio, Creatore e chiedere a Lui che ci liberi dalla pandemia?

Anna Maria De Matteis

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