Papa Francesco invita ad annunciare con coraggio

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“Ieri ho ricevuto una lettera di una suora che lavora come traduttrice nella lingua dei segni per i sordomuti e mi raccontava il lavoro tanto difficile che hanno gli  operatori sanitari, gli infermieri, i medici, con i malati disabili che hanno preso il Covid-19. Preghiamo per loro che sono sempre al servizio di queste persone con diverse abilità, ma non hanno le abilità che abbiamo noi”: questo è stato il pensiero di papa Francesco ad inizio della messa mattutina a Santa Marta nel sabato dell’Ottava di Pasqua, vigilia della Domenica della Divina Misericordia.

Nella prima parte dell’omelia, il papa ha commentato il passo degli Atti degli Apostoli in cui i capi religiosi minacciano con forza Pietro e Giovanni di non insegnare nel nome di Gesù. Ma i due apostoli replicano con coraggio e franchezza: ‘Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato’. Per il papa la franchezza è una  parola importante, perchè è lo stile dei predicatori; la parresìa è il coraggio cristiano che spinge a parlare con libertà:

“Franchezza. Il coraggio e la franchezza con i quali i primi apostoli predicavano … Per esempio, il Libro degli Atti è pieno di questo: dice che Paolo e Barnaba cercavano di spiegare agli ebrei con franchezza il mistero di Gesù e predicavano il Vangelo con franchezza. Ma c’è un versetto che a me piace tanto nella Lettera agli Ebrei, quando l’autore della Lettera agli Ebrei si accorge che c’è qualcosa nella comunità che sta andando giù, che si perde quella cosa, che c’è un certo tepore, che questi cristiani stanno diventando tiepidi…

Non si può essere cristiani senza che venga questa franchezza: se non viene, non sei un buon cristiano. Se non hai il coraggio, se per spiegare la tua posizione tu scivoli sulle ideologie o sulle spiegazioni casistiche, ti manca quella franchezza, ti manca quello stile cristiano, la libertà di parlare, di dire tutto. Il coraggio”.

Il cuore dei capi religiosi era chiuso di fronte a questa franchezza, e davanti a tale chiusura Pietro risponde con il coraggio, che deriva dallo Spirito Santo: “Invece di accettare la verità come si vedeva, avevano il cuore tanto chiuso che hanno cercato la via della diplomazia, la via del compromesso…

Davvero, sono messi all’angolo proprio dalla franchezza: non sapevano come uscirne… Il cuore già era chiuso, era duro: il cuore era corrotto. Questo è uno dei drammi: la forza dello Spirito Santo che si manifesta in questa franchezza della predicazione, in questa pazzia della predicazione, non può entrare nei cuori corrotti. Per questo, stiamo attenti: peccatori sì, corrotti mai. E non arrivare a questa corruzione che ha tanti modi di manifestarsi”.

Il papa ha commentato il Vangelo odierno, in cui Gesù prima rimprovera i discepoli per la loro durezza di cuore, perché non credono a chi dice di averlo visto risorto, e poi li esorta ad andare in tutto il mondo per proclamare con coraggio il Vangelo a ogni creatura:

“E a questa coerenza chiama il Signore nell’invio; dopo questa sintesi che fa Marco nel Vangelo:… andate con coraggio, andate con franchezza, non abbiate paura… La missione nasce proprio da qui, da questo dono che ci fa coraggiosi, franchi nell’annuncio della parola. Che il Signore ci aiuti sempre a essere così: coraggiosi. Questo non vuol dire imprudenti: no, no. Coraggiosi. Il coraggio cristiano sempre è prudente, ma è coraggio”.

Al termine della Messa il Papa ha ricordato che domani, Domenica della Divina Misericordia,  celebrerà la Santa Messa nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, alle ore 11.00, invitando a fare la Comunione spirituale: “ Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza.

Ti adoro nel sacramento del tuo amore, l’Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo”.

Nel frattempo sulla rivista spagnola ‘Vida Nueva’ il papa ha indicato un ‘Piano per risorgere’ dopo il Covid-19: “Se c’è qualcosa che abbiamo potuto imparare in tutto questo tempo, è che nessuno si salva da solo. Le frontiere cadono, i muri si sgretolano e tutti i discorsi fondamentalisti si dissolvono di fronte a una presenza quasi impercettibile che manifesta la fragilità di cui siamo fatti”.

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