Sars-CoV-2. Stop alla conferenza stampa quotidiana della Protezione Civile. Riscontriamo costante crescita dei contagiati

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Leggiamo anche noi le “veline”, ma sulla “grande stampa”. La velina di oggi recita: “La conferenza stampa sul coronavirus, ogni giorno, non occorre più. Un buon segno, a conti fatti. Stop all’appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio. «I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – ha detto Borrelli – Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa»”.

Hanno capito che se dici sette volte a settimana “trend in calo – abbiamo raggiunto il plateau”, e poi i numeri crescono sempre, la cosa diventi poco credibile, addirittura per quelli con la faccia di bronzo. Quindi, invece di essere poco credibili 7 giorni su 7, saranno per nulla credibili 2 giorni su 7.

I dati rilanciati nella Conferenza stampa della Protezione civile delle ore 18.00 di oggi, 17 aprile 2020:

172.434 i casi totali dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente positive sono 106.962, 22.745 deceduti e 42.727 guariti.

Variazioni rispetto al precedente bollettino:
3.493 nuovi casi positivi
575 deceduti
2563 guariti

Tra i 106.962 attualmente positivi (+ 355):
76.778 si trovano in isolamento domiciliare (+ 1.586)
26.893 ricoverati con sintomi (- 1107)
2.936 in terapia intensiva (-124)

Sono 1.244.108 (+ 65.705) i tamponi effettuati.

Aree geografiche con la percentuale maggiore di deceduti
Lombardia con 56,9%
Emilia Romagna con il 13,9%
Piemonte con il 7,,6%.
Veneto con il 4,9%

Postilla

Nei 47 giorni dalla dichiarazione di calamità da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, nella nostra copertura della pandemia “riscontriamo” che si tratta di dati “comunicati” dal Dipartimento della Protezione Civile e ricordiamo che il Capo della medesima ha dichiarato che i dati “reali” sono almeno da moltiplicare per 10.

Che i dati “reali” sono “diversi” l’ha detto anche il Presidente dell’ISS ieri [ Sars-CoV-2. Contagio “non sotto controllo”, “misure inadeguate” e rischio “nuova impennata”. Con vaccino arrivare a “immunità di gregge” ]: i contagiati “reali” in Italia sono “stimati” a 10 % della popolazione. Questo significa che -finché la matematica rimarrà una scienza esatta e non un sotto-branco della teologia spadariana – più di 6.000.000 di italiani circa hanno avuto un “incontro ravvicinato di un’altro tipo” con il Sars-CoV-2 (anche se asintomatici al Covid-19), visto che 10 % di 60.317.000 abitanti al al 1̊ gennaio 2020 fa 6.031.700. Mentre i dati comunicati dalla Protezione Civile ci danno a ieri 168.941 contagiati (moltiplicato con 10 fa circa 1.700.000).

Abbiamo sottolineato a più riprese, che il dato reale sono i morti e questo ci fornirà l’Istat, in due modi:
1. Numero dei morti “registrati” come deceduti per Covid-19;
2. Comparizione tra numeri dei morti negli anni precedenti e l’anno in corso.
Mentre la matematica è una scienza esatta, per cui 2+2=4 (la teologia non lo è, e – quella spadariana certamente non lo è perché sostiene che 2+2=5), la comunicazione non lo è (per taluni 2+2=4, per altri 3 e per altri ancora 6).
Possiamo dire che la comunicazione è un’arte e come per l’arte c’è chi è un discreto artista, chi fa schifo e chi è geniale, ci sono comunicatori che comunicano la verità (sono pochi), quello che fanno fake news, marchette, raccontano veleni, mezze verità, falsità intere, ecc. (è la maggioranza) e quelli che sono esperti comunicatori di crisi, con 110 e lode (sono un numero esiguo).
Una curiosità statistica ulteriore. Se una influenza normale faceva stare a letto 20 milioni di italiani a turno, perché questa, che viene definita particolarmente contagiosa e virulenta, ne infetta solo uno e mezzo?
Il perché si trova in quanto esposto prima, da vari punti di vista. La cosa è semplice: non ce la contano giusta. E un ruolo importante senz’altro si troverà anche nelle misure di contenimento, dispositivi di protezione personale, distanziamento sociale, lock down, #restateacasa. Infine, questo è un virus “debole” (per quanto la scienza ha avuto possibilità di capire già), che però trova la sua forza nella velocità di movimento (trasporti) e nell’aggregazione (vita sociale, casa di eterno riposo per anziani, ospedali che ad oggi sono la primaria fonte di contagio) e nella novità per la popolazione mondiale (un Coronavirus nuovo, appunto, con cui gli esseri umani non sono mai venuti in contatto per cui non c’è ancora esperienza curativa, anche se adesso ci stanno arrivando). Non penso che sbaglio molto.

Postcriptum

I dati reali ad oggi sono stimati tra i 1.700.000 e i 6.000.000 italiani contagiati, secondo chi fa le stime e l’epidemia non è sotto controllo: i numeri continueranno a salire (e quindi anche le stime dei dati reali e i morti reali).

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