Il “J’Accuse…” del cardiologo Prof. Massimo Fioranelli. “Cronaca di una morte annunciata”

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“Mentre i leader di tutto il mondo combattono la diffusione del coronavirus, stanno accumulando nuovi poteri radicali. Mentre le legislature limitano o sospendono le attività in nome del distanziamento sociale, molte delle norme che definiscono la democrazia – elezioni, deliberazione e dibattito, controlli e resoconti – sono stati messi in attesa indefinita” (Clay Forsberg).

“La velocità e l’ampiezza della trasformazione stanno sconvolgendo scienziati politici, cani da guardia del governo e gruppi per i diritti. Molti ammettono che le dichiarazioni di emergenza e l’ottimizzazione del processo decisionale del governo sono le risposte necessarie a una minaccia sanitaria globale. Ma si chiedono quanto prontamente i leader rinunceranno ai poteri che si sono accumulati, quando il coronavirus alla fine si attenuerà” (The Washington Post).

“Non capisco tutta questa ossessione mediatica per la ‘riapertura del Paese’. Pensano che il governo abbia qualche chiave nascosta, che apre magicamente tutto – e la gente si riverserà per le strade? Governatori e sindaci faranno ciò che faranno e quando – nel bene e nel male” (Audrey Russo).

“Questo potrebbe essere; ma ciò i media non spiegano. La loro falsa rappresentazione della situazione non sta facendo nulla di buono a nessuno, specialmente a quelli che pensano di poter agitare una bacchetta magica e tutto sarà meraviglioso” (Clay Forsberg).

“Ci vorrà un po’… Ci vorrà un po’ …” (Audrey Russo).

“Mamma mia quanti bot grillini, ma palazzo Chigi quanto sta spendendo per questa campagnia di disinformazione? ne avrò bloccati tipo 200 tra ieri e oggi…” (@francescopi91).

A seguito del mio articolo di ieri: Sars-CoV-2. Divulgazione scientifica – Parte 5: Terapie possibili nei trattamenti e per frenare il Covid-19 e quello di oggi, in riferimento alla Task Force incaricata dal Presidente del Consiglio dei ministri per risolvere la “Fase 2” della pandemia, composto dai soliti da burocrati e professori: Conte sceglie l’uomo invitato nel 2018 dal Gruppo Bilderberg, per guidare la Task Force per la ricostruzione. The Bright Future, mi è stata segnalata l’illuminata presa di posizione di un medico che ci mette la faccia, il nome, il cognome, la sua carriera, con coraggio e lungimiranza. Si tratta di un cardiologo di Roma “alternativo”, dalla mente aperta e proiettato verso una medicina olistica, che comprenda anche le complementari.

Il suo testo “Cronaca di una morte annunciata” – che di seguito condivido – rappresenta l’analisi lucida, che serve ad aprire gli occhi sul perché, come e per la colpa di chi, siamo arrivati all’attuale dramma della salute pubblica. Per quanto spietata, è come dice un proverbio abruzzese: “Lu miedeche piatose fa la piaga verminose” (Il medico pietoso infetta la ferita).

Prima di condividere il suo “J’Accuse…”, vediamo chi è Dott. Massimo Fioranelli. Dal 2014 professore associato di Fisiologia Umana all’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma, dal giugno 2019 è il Responsabile del primo Centro Italiano di Cardiologia e Medicina Integrata presso la Casa di Cura Villa del Rosario, sulla via Flaminia a Roma.

Questo Centro promuove strategie di cura all’insegna della complementarietà, certi che l’integrazione tra differenti visioni della medicina conduca ad un potenziamento delle cure convenzionali. Avvalendoci di percorsi strutturati, il Centro addotta una visione sistemica della persona e della malattia, basata non solo sulla tradizionale cura dei sintomi. I concetti basilari su cui si fondano i metodi del Centro sono: interdisciplinarietà, unità mente-corpo, uomo inteso come sistema. I Dipartimenti lavorano continuamente a stretto contatto e si relazionano costantemente sullo stato dei singoli pazienti, per assicurare una visione sistemica.

“La salute è il primo dovere della vita”, scrisse Oscar Wilde. Prima per salute si intendeva la totale assenza di malattia, oggi invece secondo l’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità la salute è “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità”.

“Non basta prevedere la malattia, occorre insegnare la salute per conservarla”: lo diceva già Ippocrate 25 secoli fa, ma è anche, in estrema sintesi, il punto di vista a cui è arrivato Prof. Fioranelli dopo un lungo percorso:

«Il mio paradigma, il mio metodo di cura del paziente lo definirei sistemico ed integrato. La mia storia è la seguente: dopo la laurea in Medicina ho conseguito la specializzazione in Medicina Interna e poi in Cardiologia. Ho esercitato la cardiologia per molti anni in un grande ospedale romano, poi ho avuto l’incarico di dirigere varie strutture cardiologiche. Al Maimonides Medical Center di New York ho avuto la possibilità di perfezionarmi accanto ad uno dei più grandi cardiologi interventisti, il Prof. Jacob Shani; ho poi ricoperto incarichi in altri istituti. Attualmente sono professore associato di Fisiologia Umana presso l’Università Guglielmo Marconi. Quindi una storia tradizionale, di cardiologia clinica ed interventistica, di unità coronariche, di emodinamica, di elettrostimolazione e quant’altro.
In questi ultimi anni mi sono accorto che sostanzialmente la medicina – chiamiamola tradizionale – sa trattare bene, con efficacia, le fasi acute delle malattie. Per esempio in campo cardiologico l’infarto con l’angioplastica primaria, consente un pronto recupero in una patologia che solo 20 anni orsono necessitava di una lunga permanenza a letto. Quando si tratta di gestire le malattie in fase cronica, la medicina tradizionale incontra delle notevoli difficoltà. Curare i sintomi e lasciare inalterato il meccanismo fisiopatologico fondamentale, la causa che è alla base di qualsiasi tipo di malattia, è l’atteggiamento prevalente della medicina moderna. Alla ricerca di una medicina, come dire, più “naturale” e più aderente ai fabbisogni dei pazienti, mi sono incamminato nella ricerca di qualcosa che potesse essere “integrato” nella nostra pratica quotidiana tradizionale. In questo percorso ho approfondito vari metodi di cura. Ho studiato varie discipline a connotazione “naturale”: la medicina fisiologica di regolazione, la nutrizione, la medicina low-dose, la fitoterapia, l’agopuntura, il microbioma, le tecniche psicologiche, la mindfulness, la meditazione, lo yoga e molte altre. Ho gradualmente introdotto nelle mia pratica medica questi paradigmi terapeutici, che penso debbano essere un patrimonio culturale di tutti i medici. Senza che questo approccio provochi un condizionamento radicale, ne privilegio gli aspetti positivi e, tengo in considerazione i limiti che ogni tecnica intrinsecamente possiede».

Cronaca di una morte annunciata
di Massimo Fioranelli
Domenico di Pasqua, 12 aprile 2020

Credo che ormai le parole non servano più, in un giorno in cui avremmo dovuto essere felici, con i nostri affetti più cari, con le nostre memorie nel cuore, ci ritroviamo soli e disperati. Ci assale il sapore della sconfitta. La mia generazione di uomini, di medici ha fallito. Consegniamo ai nostri figli un mondo peggiore di come lo abbiamo ereditato.

Non siamo riusciti a contrastare una falsa concezione della scienza, una deriva scientista contraria alla natura dell’uomo e dell’ambiente in cui vive.
Una storia iniziata con l’assurda legge sui vaccini; una vera e propria arma terapeutica efficace quanto dannosa quando non usata con discrezione, senso critico, moderazione, discernimento. Sostenuta da un sistema informativo di parte, medioevale, soggiogato, dipendente, violento, terrorizzato da ogni minimo dissenso.

Non siamo riusciti ad opporci a questa visione della medicina, non con la forza con cui avremmo dovuto. Hanno vinto le visioni dei Burioni, Lo Palco, Villani, Ricciardi, Lorenzin, Grillo, Speranza, rappresentanti di un paradigma che ha sottoposto la nostra popolazione al più grande esperimento biologico mai testato su esseri umani ignari, che si sono inconsapevolmente fidati dell’immagine di un sistema sanitario protettivo, la cui unica colpa è stata quella di non aver saputo discernere tra gli operatori sanitari che sono quotidianamente al loro fianco ed una sistema politico-burocratico al servizio dei grandi interessi economici. Non siamo riusciti ad opporci all’esasperazione del concetto della chimica come unica forma di terapia per l’essere umano. Metodicamente ogni giorno hanno attaccato, deriso, sbeffeggiato tutto ciò che rappresentavano le terapia complementari, le tecniche di guarigione millenarie innocue, sostenibili. Hanno goduto quando sono stati radiati medici che dissentivano dalle loro visioni limitate, mortificato intelligenze, distrutto carriere. Noi abbiamo avuto paura di perdere le nostre comodità, gli agi acquisiti, il nostro flusso quotidiano di lavoro, gli interessi; siamo stati complici. Non siamo riusciti a contrastare una classe politica che ha fatto vincere concorsi a primari senza titoli in base ad un clientelismo sfrenato e che oggi occupano le corsie di cliniche private in deroga ad una legge sull’extramoenia che non hanno mai avuto il coraggio di completare. Hanno mortificato intelligenze, distrutto il futuro di giovani brillanti, non hanno tenuto conto di alcun criterio meritocratico; hanno pensato a sistemare parenti, amici, compagni di partito, secondo criteri clientelari che hanno illuminato le scelte amministrative di questo paese.

Non siamo riusciti ad opporci alla distruzione dell’ambiente in nome del profitto. Abbiamo permesso di riempire il nostro paese di ripetitori a microonde senza nessuno studio preventivo sulla sicurezza biologica. Continuano ad impiantare antenne e tagliare alberi di nascosto, di notte, anche durante questa catastrofe sociale. Ricadrà sulla loro ma anche sulla nostra coscienza un enorme carico di sofferenza che deliberatamente o involontariamente abbiamo indotto. Ci siamo fatti togliere la libertà, i valori essenziali della nostra civiltà, abbiamo consentito che compromettessero il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti in nome di un positivismo disumano, dall’altro della loro sprezzante, insulsa ed ipotetica supremazia culturale. Avete posto un intera società in gabbia ed adesso non sapete come farla uscire, perché tutta la vostra inconsistente scienza non ha saputo trovare un rimedio a questo dramma che avete provocato.
La rappresentazione di tutto questo è l’immagine di un ministro della Salute pallido, balbuziente, inerme, improvvido, impreparato politicamente, umanamente, soggiogato dai suoi direttori generali, che vagheggia un ipotetico vaccino prima di porre fine a quest’assurda tragedia; la più grande illusione del sistema sanitario moderno. Un comitato tecnico scientifico costituito prevalentemente di burocrati e supportato da tutte quelle figure che hanno contribuito a questa catastrofe sociale e sanitaria.

A voi ed a noi la responsabilità di tutto questo; ma le sofferenze che avete indotto non scompariranno nell’anonima dimenticanza tipica di questo paese. Qui state giocando con ciò che abbiamo di più prezioso: la vita, la salute, il futuro dei nostri figli, la nostra libertà. Non mi riferisco alla politica, ormai succube ed appiattita, ma al mio mondo: abbiate un sussulto di dignità, restate in silenzio, liberate questa popolazione, fatevi da parte in nome di un bene superiore, di una società democratica che i nostri padri ci hanno consegnato dopo lunghe sofferenze. Lasciate che le migliori menti di questo grande paese possano prenderne le redini prima che il disastro sia completo. La storia vi giudicherà, ci giudicherà, senza indulgenza.

Prof. Massimo Fioranelli è anche coautore di “Medici Eretici. La millenaria rivolta contro il pensiero omologato”, scritto a quattro mani con Maria Grazia Roccia, 148 pagine, edito da Laterza 2016, con una presentazione di presentazione di Giorgio Cosmacini. Un libro che parla dei medici che hanno cambiato la storia della medicina anche quando la società non era pronta per le loro scoperte.

“Segnali rassicuranti sui modi e mezzi per combattere le malattie, segnali inquietanti sui rischi – individuali e collettivi – per la salute, giungono dalla società in cui viviamo. Il controllo della patologia e l’uso razionale dei farmaci, le condizioni socioambientali patogene e il protrarsi dei tempi di vita assistita per la popolazione anziana, la politica della salute e l’organizzazione sanitaria, il rapporto tra sanità pubblica e privata, l’assistenza negli ospedali e a domicilio, la medicina di base e la medicina di vertice, la formazione del medico di oggi e di domani, la bioetica delle nascite e delle morti, le prospettive aperte dalle biotecnologie e dalla manipolazione genetica, la socializzazione della medicina e la medicalizzazione della società, le variabili sanitarie della crescente globalizzazione e gli aspetti medici di una società multietnica, sono temi e problemi che esigono una riflessione critica, la quale non può non passare anche attraverso la storia. La «grande storia» può essere arricchita non poco dalla «piccola storia» di idee ed eventi relativi al nostro benessere.
Dare voce a una umanità – fatta di pazienti e di curanti, di infermieri e di medici, di religiosi e di laici, di ricercatori e di politici, di imprenditori e di operai – che ha scritto, essa per prima, la «storia della medicina e della sanità», è lo scopo di questa collana, che viene a situarsi in un contesto poco e non adeguatamente esplorato” (Giorgio Cosmacini, Vittorio A. Sironi).

Quali sono i medici che hanno fatto la storia della medicina? Sono quelli che hanno vinto il Nobel forse, o quelli che hanno fatto ricerche che hanno fatto epoca? Sicuramente, ma anche tanti medici che hanno precorso i tempi e nonostante avessero intuito alcuni concetti che poi sarebbero diventati le basi della medicina moderna non furono compresi dai loro contemporanei e anzi, furono osteggiati ed allontanati dai contesti scientifici. Ed è dedicato proprio a queste figure spesso misconosciute il libro”Medici Eretici”.

Prof. Fioranelli ne ha parlato agli “Incontri di Casa Galeno” per far conoscere meglio figure come Ippocrate, considerato il padre della medicina che tante intuizioni su ciò che determina salute e malattia ebbe in tempi antichissimi, ma che non fu mai apprezzato dai suoi contemporanei, come pure successe ad Averroè, Paracelso, Vesalio. Una storia particolare è quella di Philipp Semmelweis che per primo, nell’800 in modo empirico, intuì l’importanza del lavaggio della mani in ospedale per evitare le infezioni – in tempi in cui non si non si sapeva nulla della esistenza dei germi – come pure la scoperta del potere anestetico del protossido d’azoto – il cosiddetto gas esilarante. Ma la parabola più emblematica resta quella di René Favaloro che eseguì il primo bypass aorto-coronarico negli stessi anni in cui Christiaan Barnard eseguì il primo trapianto di cuore, ma che ebbe molto minor notorietà e morì suicida. La scienza è quindi costellata di uomini che hanno contribuito a salvare milioni di uomini senza aver però mai potuto veder riconosciuto il loro metodo scientifico e la loro genialità.

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