‘Il Precursore’: film documentario sulla vita di san Giovanni Battista

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Sabato Santo, 11 aprile, su Rai1 è stato proiettato il film documentario su san Giovanni Battista, intitolato ‘Il Precursore’, realizzato dalla Fondazione vaticana ‘S. Giovanni XXIII’, Officina della Comunicazione e Vatican Media nel quadro della collaborazione con il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.

Il film è stato, ambientato interamente nel territorio della Regione Marche, con molte scene girate nel territorio di Cingoli, grazie anche al supporto della Fondazione Marche Cultura-Film Commission; mentre l’approfondimento degli aspetti biblici e storici sono affidati ad autorevoli esperti tra i quali il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; il vescovo della diocesi di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, biblista; prof.ssa, Emanuela Prinzivalli, docente di Storia del Cristianesimo e delle chiese all’Università La Sapienza di Roma; prof. Pierluigi Guiducci, docente di Storia della Chiesa all’Università Pontificia Lateranense.

Il racconto dei momenti più significativi della biografia del Battista è affidato a suggestive scene di fiction capaci di restituire allo spettatore gli snodi fondamentali del suo cammino: le durissime peregrinazioni nel deserto; l’incontro con Cristo durante il rito battesimale; l’ammaliante ballo di Salomé e il violento martirio comminato da Erode.

A interpretare il protagonista, Francesco Castiglione. Nel cast, composto da 17 attori, anche Luca Capuano, Antonella Fattori, Edoardo Siravo e Valeria Zazzaretta. Una cinquantina le comparse impiegate nel film documentario ambientato interamente nel territorio della Regione Marche grazie anche al supporto della Fondazione Marche Cultura-Film Commission per l’individuazione delle location.

A suo tempo mons. Marconi aveva affermato che tale iniziativa era ‘preziosa’: “Il progetto aiuta a conoscere una figura ‘dietro le quinte’ come quella del Battista, ma anche la straordinaria potenzialità della terra marchigiana”.

A mons. Dario Edoardo Viganò, assessore del Dicastero per la Comunicazione, avevo chiesto di spiegare come era nata l’idea: “Giovanni Battista è un secondo rispetto a Gesù. E chissà se ‘Il Precursore’ non rappresenti l’inizio di un nuovo ciclo per raccontare proprio i secondi visto che la Sacra Scrittura presenta diverse figure che sono appunto i preparatori della vicenda di salvezza.

L’idea nasce molti anni fa dal presidente della fondazione ‘San Giovanni XXIII’, Renato Poletti, che con dialoghi costanti con il card. Ravasi e don Franco Perazzolo, ha steso la sceneggiatura molto importante. Era molto difficile realizzare un film su quella sceneggiatura, perché avrebbe previsto un budget molto alto.

Quindi abbiamo messo nuovamente mano alla sceneggiatura, ricostruendola per una docufiction, cioè un film che mescola interviste in stile documentaristico, ad animazioni, che spiegano alcuni momenti della vicenda del Battista, che sarebbero di difficile comprensione, e molta fiction. In questo modo abbiamo raccontato la figura del Precursore, colui che passa il testimone a Gesù”.

Quindi è un docufilm che usa molti linguaggi?

“La molteplicità dei linguaggi è stata scelta perché permette di entrare in profondità nella storia. La storia del Battista si colloca in una progettualità più ampia, che la Santa Sede ha, che quella documentaristica artistica, storica e religiosa. Abbiamo raccontato la figura di un giovane, come quella di Carlo Acutis, perché, oltre a quella di documentare il papa, c’è la responsabilità di mettere a disposizione le proprie disponibilità per fare produzioni che possano permettere di alimentare la fede”.

Questa strada è un modo per alimentare la fede?

“La fede ha innanzitutto ha una forza che è quella testimoniale. Non bastano strategie di marketing, perché solo la Parola che ha il gusto della vita è efficace. Una parola che non ha questo peso è vuota”.

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