Papa Francesco esalta le donne che hanno creduto

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Nel Regina Coeli del Lunedì dell’Angelo papa Francesco ha esaltato le donne che hanno creduto alle parole di Gesù risorto ed ha portato la buona notizia agli apostoli increduli ed ancora pieni  di paura, ‘Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno’:

 “Con queste parole, il Risorto affida alle donne un mandato missionario nei confronti degli Apostoli. Esse infatti hanno dato un ammirevole esempio di fedeltà, di dedizione e di amore a Cristo nel tempo della sua vita pubblica come durante la sua passione; ora sono premiate da Lui con questo gesto di attenzione e di predilezione. Le donne, sempre all’inizio: Maria, all’inizio; le donne, all’inizio.

Prima le donne, poi i discepoli e, in particolare, Pietro constatano la realtà della risurrezione. Gesù aveva loro più volte preannunciato che, dopo la passione e la croce, sarebbe risorto, ma i discepoli non avevano capito, perché non erano ancora pronti. La loro fede doveva fare un salto di qualità, che solo lo Spirito Santo, dono del Risorto, poteva provocare”.

Ed ha sottolineato la certezza della Resurrezione nella vita personale, perché secondo la sequenza pasquale Cristo è speranza: “Se Cristo è risuscitato, è possibile guardare con fiducia ogni evento della nostra esistenza, anche quelli più difficili e carichi di angoscia e di incertezza. Ecco il messaggio pasquale che siamo chiamati a proclamare, con le parole e soprattutto con la testimonianza della vita.

Nelle nostre case e nei nostri cuori possa risuonare questa notizia: ‘Cristo, mia speranza, è risorto!’. Questa certezza rafforzi la fede di ogni battezzato e incoraggi soprattutto quanti stanno affrontando maggiori sofferenze e difficoltà”.

Inoltre nei saluti conclusivi ha ringraziato le donne impegnate in questo tempo per arginare il coronavirus: “Oggi vorrei ricordare con voi quanto fanno molte donne, anche in questo tempo di emergenza sanitaria, per prendersi cura degli altri: donne medico, infermiere, agenti delle forze dell’ordine e delle carceri, impiegate dei negozi di beni di prima necessità…, e tante mamme e sorelle e nonne che si trovano chiuse in casa con tutta la famiglia, con bambini, anziani, disabili.

A volte esse sono a rischio di subire violenza, per una convivenza di cui portano un peso troppo grande. Preghiamo per loro, perché il Signore doni loro forza e che le nostre comunità possano sostenerle insieme alle loro famiglie. Che il Signore ci dia il coraggio delle donne, di andare sempre avanti”.

In mattinata, nella celebrazione eucaristica a Santa Marta papa Francesco ha rivolto il pensiero a politici e scienziati: “Preghiamo oggi per i governanti, gli scienziati, i politici, che hanno incominciato a studiare la via d’uscita, il dopo-pandemia, questo ‘dopo’ che è già incominciato: perché trovino la strada giusta, sempre in favore della gente, sempre in favore dei popoli”.

Nell’omelia papa Francesco ha commentato il Vangelo odierno, in cui Gesù risorto appare ad alcune donne esortandole a riferire ai suoi discepoli di andare in Galilea; per il papa il Vangelo propone una scelta che vale anche per oggi, consistente nella speranza della risurrezione di Gesù:

“Le donne vanno avanti a portare l’annuncio: sempre Dio incomincia con le donne, sempre. Aprono strade. Non dubitano: sanno; lo hanno visto, lo hanno toccato. Hanno anche visto il sepolcro vuoto. E’ vero che i discepoli non potevano crederlo… Ma loro erano sicure e loro alla fine hanno portato avanti questa strada fino al giorno d’oggi: Gesù è risorto, è vivo tra noi”.

Nel Vangelo sono descritti due modi di interpretare i fatti, di cui il più semplice consiste nell’occultamento della realtà: “Tanti problemi ci porterà, questo sepolcro vuoto. E la decisione di nascondere il fatto. E’ come sempre: quando non serviamo Dio, il Signore, serviamo l’altro dio, il denaro. Ricordiamo quello che Gesù ha detto: sono due signori, il Signore Dio e il signore denaro. Non si può servire ambedue. E per uscire da questa evidenza, da questa realtà, i sacerdoti, i dottori della Legge hanno scelto l’altra strada, quella che offriva loro il dio denaro e hanno pagato: hanno pagato il silenzio. Il silenzio dei testimoni”.

E questo ‘silenzio’ produce corruzione: “E loro hanno pagato: hanno pagato il silenzio, e questo, cari fratelli e sorelle, non è una tangente: questa è corruzione pura, corruzione allo stato puro. Se tu non confessi Gesù Cristo il Signore, pensa perché: dove c’è il sigillo del tuo sepolcro, dove c’è la corruzione.

E’ vero che tanta gente non confessa Gesù perché non lo conosce, perché noi non lo abbiamo annunciato con coerenza; e questo è colpa nostra. Ma quando davanti alle evidenze si prende questa strada, è la strada del diavolo, è la strada della corruzione. Si paga e stai zitto”.

Per il papa anche oggi, di fronte all’imminente fine della pandemia, si corre questo rischio: “Anche oggi, davanti alla prossima (speriamo che sia presto) prossima fine di questa pandemia, c’è la stessa opzione: o la nostra scommessa sarà per la vita, per la risurrezione dei popoli o sarà per il dio denaro: tornare al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione … lì c’è il sepolcro”.

Ed ha concluso l’omelia invocando l’aiuto del Signore nelle scelte personali nella vita sociale: “Il Signore, sia nella nostra vita personale sia nella nostra vita sociale, sempre ci aiuti a scegliere l’annuncio: l’annuncio che è orizzonte, è aperto, sempre; ci porti a scegliere il bene della gente. E mai cadere nel sepolcro del dio denaro”.

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