Conte sceglie l’uomo invitato nel 2018 dal Gruppo Bilderberg, per guidare la Task Force per la ricostruzione. The Bright Future

Condividi su...

Vittorio Colao è l’uomo designato dal Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte alla guida della Task Force per la “Fase 2”. L’ex amministratore delegato di Vodafone guiderà la squadra di esperti – manager, psicologi, economisti, organizzatori del lavoro – che avrà il compito di affiancare il comitato tecnico scientifico per rimettere in moto il Paese, superata la fase iniziale della pandemia e procedere alla sua ricostruzione.

Vittorio Colao incontra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Con lui alla guida della Task Forse per la ricostruzione economica – ripeto RICOSTRUZIONE economica – non potrà andare storto niente #andratuttobene

Ascolta l’intervista.

Ascoltando questa intervista di qualche tempo fa, possiamo dormire tranquilli, andrà tutto bene: “Io credo che l’Europa si è comportata molto bene”. “Si è gestita la Grecia e la crisi Italia 2011”. “Dobbiamo essere contenti di come questo meccanismo europeo gestisce le crisi”.

Vittorio Colao incontra il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.

E la garanzia suprema troviamo nel fatto che l’ex Presidente del Consiglio dei ministri, il Senatore Matteo Renzi – altro invitato al Bilderberg Meeting – applaude la decisione di Conte “Ottima scelta”.

Vittorio Colao incontra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ma non c’è già un Ministero per lo sviluppo economico? Se c’è (ancora), non è pervenuto.

C’era bisogno di un uomo Unilever, invitato alla 66° Bilderberg Meeting (Torino, 7-10 giugno 2018, incontro a cui fu invitato anche il Segretario di Stato di Sua Santità, Cardinale Pietro Parolin)?
Sì, ne era proprio bisogno, per completare MOLTO BENE l’eccellente lavoro iniziato dal Coronavirus. Perché un uomo Unilever e Bilderberg è una garanzia.

Cos’è Unilever?
Unilever è una multinazionale neerlandese-britannica, titolare di 400 marchi tra i più diffusi nel campo dell’alimentazione, bevande, prodotti per l’igiene personale e per la casa. Ha sede a Rotterdam e Londra con 165.000 dipendenti e un fatturato di quasi 51 miliardi di euro (2018). Suo motto è: “The Bright Future” (Il futuro luminoso).

Cos’è Bilderberg?
Il primo Meeting del Gruppo Bilderberg Meeting si svolse il 29 maggio 1954 nell’hotel de Bilderberg a Oosterbeek, vicino Arnhem, nei Paesi Bassi. Il Gruppo Bilderberg è nato formalmente per iniziativa di “eminenti cittadini” statunitensi ed europei, ma in realtà è nato per iniziativa di David Rockefeller e creato dalla CIA americana e dal MI6 brittanico per sostenere la NATO contro l’URSS. Dopo la guerra fredda ha mantenuto lo stesso ruolo a sostegno della strategia USA/NATO. Per i Bilderberg Meeting annuali vengono invitati circa 130 esponenti influenti del mondo politico, economico e militare, dei grandi media e dei servizi segreti, quasi tutti dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti. Formalmente partecipano a titolo personale, a porte chiuse, in hotel di lusso blindati da ferrei sistemi militari di sicurezza. La stampa non è ammesso e i partecipanti sono tenuti ad osservare il segreto sugli incontri multilaterali e bilaterali che si svolgono per quattro giorni, in cui i rappresentanti dei grandi poteri (istituzionali e occulti) dell’Occidente rafforzato e allargano la rete di contatti, che permette loro di influire sulle politiche governative e sugli orientamenti dell’opinione pubblica.

Il Vice direttore del Fatto Quotidiano Stefano Feltri – che era stato invitato alla 67° Bilderberg Meeting del 2019, insieme a Lilli Gruber (La7) e a Matteo Renzi – ha difeso a spada tratta il Gruppo Bilderberg, sostenendo che le sue riunioni si svolgono a porte chiuse “per creare un contesto di dibattito franco e aperto, proprio in quanto non istituzionale”. Se l’è preso con “i tanti complottisti” che diffondono “leggende” sul Gruppo Bilderberg.

Va ricordato che uno tra “i tanti complottisti” era il magistrato Ferdinando Imposimato, Presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione, deceduto nel 2018, che ha riassunto così le indagini effettuate: “Il Gruppo Bilderberg è uno dei responsabili della strategia della tensione e quindi anche delle stragi”, a partire da quella di Piazza Fontana, di concerto con la CIA e i servizi segreti italiani, con Gladio e i gruppi neofascisti, con la P2 e le logge massoniche USA nelle basi NATO sul territorio italiano.

Vittorio Colao con il Senatore a vita Mario Monti, dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013 Presidente del Consiglio dei ministri, invitato alla Bilderberg Meeting del 2015, insieme a John Elkann (presidente di Fiat Chrysler Automobiles, già inviato nel 2014), Lilli Gruber (La7, già invitata nel 2013 e nuovamente invitata nel 2019), Gianfelice Rocca (re dell’acciaio italo-argentino, già invitato nel 2013) e Franco Bernabé (ex Presidente Telecom).

Con la longa manus del Gruppo Bilderberg alla guida della Task Force di Giuseppe Conte – “avvocato difensore del popolo italiano” – la ricostruzione dell’Italia nella “fase 2” della pandemia avrà una corsia sicura. #andratuttobene

C’era una volta un “avvocato difensore del popolo italiano”
Il 23 maggio 2018, Giuseppe Conte, dopo aver ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico di formare il governo, ha dichiarato: “Sono professore e avvocato, ho perorato cause di varie persone e ora mi accingo a difendere l’interesse di tutti gli italiani, in tutte le sedi europee e internazionali, dialogando con le istituzioni europee e e con gli altri Paesi. Mi propongo di essere l’ avvocato difensore del popolo italiano”.

Vittorio Colao incontra Papa Francesco.

Postilla

L’equivalente del Gruppo di Bilderberg nella Chiesa cattolica è il Gruppo di San Gallo (Sankt-Gallen-Gruppe), un gruppo informale di prelati di alto rango, che si incontravano ogni anno a gennaio nell’abbazia benedettina di Fischingen, vicino a Sankt Gallen, in Svizzera, per scambiarsi idee su questioni ecclesiastiche. Fu organizzato per la prima volta nel 1996 da Mons. Ivo Fürer, poco prima eletto Vescovo di Sankt Gallen, che lo definì un “Freundeskreis” (una cerchia di amici). Essendo un gruppo informale, non aveva un nome ufficiale. “Gruppo di San Gallo” è quello che alcuni dei suoi membri gli hanno dato nelle loro agende. Gli incontri furono rivelati nel 2014 da Austen Ivereigh (non certamente un “anti bergogliano”, anzi) dopo che il gruppo aveva cessato di esistere e furono descritti più ampiamente in un capitolo della biografia autorizzata del Cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo metropolita di Mechelen-Brussel pubblicato da Karim Schelkens e Jürgen Mettepenningen nel 2015 e il nome è diventato pubblico. Alla presentazione di quest’ultimo libro nel settembre del 2015, trasmessa da VTM, il Cardinale Danneels affermò che il nome “Gruppo di San Gallo” era “deftig” (in neerlandese, rispettabile) e affermò: “Maar eigenlijk zeiden wij van onszelf en van die groep: de maffia” (ma in realtà dicevamo di noi stessi e di quel gruppo: la mafia). Questo provocò risate tra il pubblico presente (perdonabile, perché il pubblico fiammingo non si realizza bene cosa significa il termine e lo dico ex professo). Inoltre, secondo il racconto tratto dal diario di un cardinale anonimo, pubblicato da Lucio Brunelli (ance lui non certo un “anti bergogliano”, anzi), due di loro, i Cardinali Lehmann e Danneels, erano “il nucleo pensante” del Gruppo di San Gallo durante il conclave del 2005. Questi non volevano votare per il Cardinale Joseph Ratzinger e cercarono di impedire la sua elezione dando tutti i loro voti al Cardinale Jorge Mario Bergoglio, che così avrebbe potuto ottenere una minoranza in grado di bloccare l’elezione. Ci riuscirono, ma Bergoglio, “quasi in lacrime”, implorò di non essere eletto e così fu eletto il Cardinale Ratzinger e prese il nome di Benedetto XVI. Per il conclave del 2013, a differenza del 2005, non esiste una fonte anonima per riferire quale ruolo abbia avuto il Gruppo di San Gallo nell’elezione di Papa Francesco. Secondo Ivereigh, alcuni cardinali lavorarono di concerto per sostenere l’elezione di Jorge Mario Bergoglio. Inoltre, nella prima edizione del suo libro, Ivereigh scrive che “hanno assicurato per la prima volta il consenso di Bergoglio”. Tutti e quattro i cardinali (tre dei membr del Gruppo di San Galloi rimanenti che parteciparono al conclave, Walter Kasper, Godfried Danneels e Karl Lehmann, mentre Cormac Murphy-O’Connor aveva già superato gli ottant’anni ma era presente a Roma prima del Conclave) lo negarono e il Direttore della Sala stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., dichiarò che i quattro cardinali erano “sorpresi e delusi” da ciò che era stato scritto su di loro e che “hanno espressamente negato questa descrizione degli eventi […] riguardo alla conduzione di una campagna per l’elezione di [Bergoglio]”. Nella seconda edizione del suo libro, Ivereigh sostituì la frase con: “In accordo con le regole del conclave, non gli hanno chiesto se sarebbe stato disposto a candidarsi”. Il resto dei suoi rapporti rimase comunque uguale.

Free Webcam Girls
151.11.48.50