Papa Francesco: sulla croce Gesù ha vinto la morte

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Nell’udienza generale odierna dalla Biblioteca Apostolica papa Francesco ha invitato i credenti a vivere i riti della Passione e morte di Gesù come ‘una grande liturgia domestica’, guardando la croce di Cristo e meditando sulle parole dei Vangeli:

“In queste settimane di apprensione per la pandemia che sta facendo soffrire tanto il mondo, tra le tante domande che ci facciamo, possono essercene anche su Dio: che cosa fa davanti al nostro dolore? Dov’è quando va tutto storto? Perché non ci risolve in fretta i problemi? Sono domande che noi facciamo su Dio”.

Per queste domande il papa ha invitato a leggere i brani evangelici della Passione: “Ci è di aiuto il racconto della Passione di Gesù, che ci accompagna in questi giorni santi. Anche lì, infatti, si addensano tanti interrogativi. La gente, dopo aver accolto Gesù trionfalmente a Gerusalemme, si domandava se avrebbe finalmente liberato il popolo dai suoi nemici.

Si aspettavano, loro, un Messia potente, trionfante, con la spada. Invece ne arriva uno mite e umile di cuore, che chiama alla conversione e alla misericordia. Ed è proprio la folla, che prima l’aveva osannato, a gridare: ‘Sia crocifisso!’. Quelli che lo seguivano, confusi e spaventati, lo abbandonano. Pensavano: se la sorte di Gesù è questa, il Messia non è Lui, perché Dio è forte, Dio è invincibile”.

Ed ha invitato a scoprire il volto di Dio: “Possiamo chiederci oggi: qual è il volto vero di Dio? Di solito noi proiettiamo in Lui quello che siamo, alla massima potenza: il nostro successo, il nostro senso di giustizia, e anche il nostro sdegno. Però il Vangelo ci dice che Dio non è così. E’ diverso e non potevamo conoscerlo con le nostre forze. Per questo si è fatto vicino, ci è venuto incontro e proprio a Pasqua si è rivelato completamente”.

Per il papa il ‘volto’ di Dio si è rivelato sulla croce: “Lì impariamo i tratti del volto di Dio. Non dimentichiamo, fratelli e sorelle, che la croce è la cattedra di Dio. Ci farà bene stare a guardare il Crocifisso in silenzio e vedere chi è il nostro Signore: è Colui che non punta il dito contro qualcuno, neppure contro coloro che lo stanno crocifiggendo, ma spalanca le braccia a tutti;

che non ci schiaccia con la sua gloria, ma si lascia spogliare per noi; che non ci ama a parole, ma ci dà la vita in silenzio; che non ci costringe, ma ci libera; che non ci tratta da estranei, ma prende su di sé il nostro male, prende su di sé i nostri peccati. E questo, per liberarci dai pregiudizi su Dio, guardiamo il Crocifisso. E poi apriamo il Vangelo”.

Dio è Amore: “Solo l’amore custodisce la vita che abbiamo, perché abbraccia le nostre fragilità e le trasforma. E’ l’amore di Dio che a Pasqua ha guarito il nostro peccato col suo perdono, che ha fatto della morte un passaggio di vita, che ha cambiato la nostra paura in fiducia, la nostra angoscia in speranza.

La Pasqua ci dice che Dio può volgere tutto in bene. Che con Lui possiamo davvero confidare che tutto andrà bene. E questa non è un’illusione, perché la morte e resurrezione di Gesù non è un’illusione: è stata una verità!”

Il papa ha concluso l’udienza generale, ribadendo che Gesù ha ribaltato il corso della storia: “Gesù ha cambiato la storia facendosi vicino a noi e l’ha resa, per quanto ancora segnata dal male, storia di salvezza. Offrendo la sua vita sulla croce, Gesù ha vinto anche la morte. Dal cuore aperto del Crocifisso, l’amore di Dio raggiunge ognuno di noi. Noi possiamo cambiare le nostre storie avvicinandoci a Lui, accogliendo la salvezza che ci offre”.

 Mentre nell’introduzione alla messa papa Francesco ha pregato per la conversione di chi in questo momento sfrutta chi è nel bisogno: “Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di pandemia fa commercio con i bisognosi; approfittano della necessità degli altri e li vendono: i mafiosi, gli usurai e tanti. Che il Signore tocchi il loro cuore e li converta”.

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