Quasi 125.000 contagiati. Più di 15.000 morti. Oggi quasi 700 morti. Media giornaliera dei decessi (350) NON è in discesa. E i numeri veri?

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Il pensiero serale

“Vorrei ci fossero due tipi di telegiornali, due versioni di carta stampata, due versioni di informazione on line e via discorrendo. La prima per i decerebrati e la seconda per la gente educata al pensiero. Chiedo troppo vero?” (Valentina Villano).

I numeri ufficiali (che comunque non devono far dimenticare che si tratta di persone che soffrono e muoiono) che nascondono la verità

Scrive Il Sole 24 Ore, sotto l’immagine di sopra (e vale la pena le leggerlo, non come dei decerebrati ma come gente educata al pensiero): “La tendenza della curva epidemica nazionale, per quanto riguarda l’incremento dei casi totali giorno su giorno, continua a muoversi all’interno di un canale discendente, anche se alla data del 4 aprile segna +4,0% contro il +3,9% di ieri. I contagiati sono 124.632 con 88.274 infezioni in corso, 20.996 guarigioni e 15.362 deceduti. In diminuzione il numero dei pazienti ricoverati in terapia (3.994 contro 4.068 di ieri): da queste strutture arrivano segnali di un calo della pressione rispetto alla scorsa settimana. I dati della Lombardia sono in crescita del +3,3% contro il +3,1% del 3 aprile. Il numero dei contagiati è di 49.118 con 1.598 nuove infezioni (1.455 ieri). Cala il numero delle persone in terapia intensiva (1.326 contro 1.381 di ieri). Il picco del contagio in Lombardia e Veneto potrebbe essere raggiunto settimana prossima”.

Ecco, nonostante non solo i numeri (già non veritieri) continuano la loro corsa in alta e anche il percentuale sale, Il Solo 24 Ore scrive che “la tendenza della curva epidemica nazionale continua a muoversi all’interno di un canale discendente”. Quindi, 5+5=9.

Invece, fatto è che la media giornaliera dei decessi è 350. E fino a quando i decessi giornalieri non scenderanno sotto la media di tutto il periodo, saremo sempre in salita. Altro che trend in calo. Oggi 681 decessi… ma i conti sui decessi non li fanno mai. E la gente esce, va di corsa, va a zonzo, inventandosi motivi futili. Tutti pazzi da rinchiudere, che non capiscono che è una questione di vita o di morte.

E questo andrebbe denunciato per procurata epidemia.
L’unico valore zero che si capisce – leggendo il commento dell’esimio deficiente (in quanto defice) – è il numero zero di Q.I. del decerebrato in questione che scrive, appunto e parla di risultati, che non si sono ottenuti. Quindi è sottinteso che se si cercano dei risultati stando un mese in contenimento è perché c’è un problema serio di vita o di morte. Ma è convincimento ormai dei più, che certi decerebrati forse sarebbe meglio lasciarli alla cure del virus, perché è opportuno, che a certe persone #cipensailvirus.

Il sud e le isole: la bomba a orologeria fa tic tac tic tac… Anche per la Sardegna decessi +41 in aumento sensibile e impennata di positivi superata quota 800.

Morto a Roma agente scorta di Giuseppe Conte. Due settimane fa la notizia della sua positività al test. Lascia 2 figli e la moglie. Il premier: “Rimarrà indelebile in me il ricordo della sua dedizione professionale”
Si è spento nella scorse ore a Roma il sostituto commissario della Polizia di Stato Giorgio Guastamacchia di 52 anni, in servizio presso il Dipartimento della pubblica sicurezza e addetto al servizio scorta del premier Giuseppe Conte, in seguito alle complicazioni di una polmonite da Coronavirus. Lascia 2 figli e la moglie. Il capo della Polizia Franco Gabrielli ha espresso sentimenti di “cordoglio e di vicinanza ai familiari attorno ai quali si stringe la grande famiglia della Polizia di Stato”.
“Nella giornata di oggi è venuto a mancare Giorgio Guastamacchia, sostituto commissario addetto al mio servizio di protezione, di soli 51 anni”, scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte sul suo profilo Facebook. “Nei giorni scorsi era stato ricoverato a Roma dopo aver contratto il virus Covid-19”, spiega.
“Rimarrà in me indelebile il ricordo della sua dedizione professionale, dei suoi gesti generosi, dei suoi sorrisi ravvivati da un chiaro filo di ironia”, ricorda il premier.
Risale a due settimane fa la notizia dell’agente risultato positivo al coronavirus e oggi morto a Roma: in una nota ufficiale del 21 marzo scorso, fu proprio Palazzo Chigi a confermare le indiscrezioni che già circolavano, mettendo in evidenza che tra il poliziotto e il presidente del Consiglio non vi era stato, nelle ultime settimane, alcun contatto diretto. Non avevano mai viaggiato, si precisava, neppure sulla stessa auto e non emergevano motivi di preoccupazione neanche per gli altri addetti alla scorta.
Le “distanze sociali” di sicurezza, sottolineava Palazzo Chigi, “sono sempre state rispettate” così come “tutte le precauzioni” anche dopo la conferma della positività al test. Anche il presidente Conte, nei giorni precedenti, si era sottoposto a tampone, con esito negativo: era stato lui stesso a raccontarlo, in un’intervista a ‘la Repubblica’ del 9 marzo (AGI).

Dopo Genova, anche a Napoli in alcuni quartieri popolari si sono verificati assembramenti di persone che vanno a fare la spesa nei mercatini con le mascherine ma senza rispettare le distanze. Questo è lo scenario che si è presentato nel Borgo Sant’Antonio Abate e nel rione Sanità, in controtendenza rispetto ad altri quartieri (Foto TgCom24).

Restrizioni violate, 173.000 denunciati da marzo
Fonte: TgCom24

Un’infermiera risultata positiva al Sars-CoV-2 bloccata e denunciata
La polizia municipale di Fano aveva bloccata l’infermiera mentre passeggiava con marito e due figli, mano nella mano. La donna si è difesa dicendo di essere andata a gettare la spazzatura ma in realtà era molto più lontano da casa. In questo casa tutta la famiglia aveva l’obbligo di stare in quarantena al proprio domicilio dal momento che risultava una persona positiva al test. Per la donna è quindi scattata la denuncia penale, a carico suo e del marito ci sono anche le sanzioni amministrative.

Questo è solo uno dei casi quotidiani di violazione delle restrizioni. Dall’inizio di marzo sono state denunciate 173.000 persone denunciate per questo reato. I controlli vanno avanti a ritmo serrato e solo nella giornata di venerdì 3 aprile le forze dell’ordine hanno controllato 254.959 persone e 93.064 esercizi commerciali e attività, sanzionando 8.187 persone e denunciandone 3, oltre a 30 per violazione della quarantena.
Chi viene denunciato per violata quarantena – e sono 384 negli ultimi nove giorni – rischia il carcere da uno a quattro anni per aver attentato alla salute degli altri cittadini.

Fingono una reazione allergica, multati
Ci sono diversi altri casi di persone che hanno violato le restrizioni anti-contagio. Una coppia, sorpresa in auto a Carbonia (Cagliar), ha finto un’emergenza per un problema di salute. “Ho avuto una violenta reazione allergica per alcune cose che ho mangiato – ha detto la donna, 36 anni, in auto con il compagno 34enne, entrambi noti consumatori di stupefacenti .-. Non avevo antistaminici in casa e siamo usciti per comprarli”. L’uomo che era alla guida non si è fermato all’alt imposto dalla polizia ma è stato bloccato poco dopo. La donna ha detto di soffrire di una grave allergia alimentare e di essere uscita con il convivente alla ricerca di una farmacia. In realtà i due non erano nelle vicinanze di una farmacia, hanno provato a giustificarsi dicendo di averla trovata chiusa e di aver comprato il farmaco da un’altra parte, ma non avevano lo scontrino. Per i due è scattata la multa. L’uomo è stato anche denunciato per non aver rispettato l’alt.

Esce per incontrare la fidanzata, denunciato
Un 27enne di Roma è stato denunciato a piede libero dai carabinieri per aver violato la Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per incontrare la fidanzata. L’uomo, sottoposto alle misure per precedenti penali, con obbligo di soggiorno nel comune di Roma e di permanenza in casa dalle ore 21 alle ore 7, era uscito dalla sua abitazione, in via Cesare Lombroso, per raggiungere la fidanzata, una 21enne romana. I militari hanno notato la coppia in strada lungo via di Torrevecchia e li hanno fermati per un controllo. Quindi è emerso che l’uomo aveva violato gli obblighi senza motivo né autorizzazione ed è stato denunciato. Entrambi sono stati sanzionati per aver violato le misure anti-contagio.

Viola la quarantena per le sigarette
A Brescello (Reggio Emilia) una 34enne era confinata nella sua abitazione in quarantena per essere venuta a contatto diretto con pazienti positivi. Ma la donna è uscita per andare a comprare le sigarette ed è stata denunciata dai carabinieri per epidemia colposa e inosservanza del divieto assoluto di lasciare la sua casa. I militari l’hanno sorpresa mentre camminava a piedi da sola per le strade del paese.noto per la saga di Don Camillo.

Tentano la fuga, bloccati e denunciati
Due uomini e una donna tra i 20 e i 30 anni, all’avvicinarsi degli agenti che stavano per controllarli, si sono dati alla fuga a piedi. I tre erano a Firenze, in via Baracca, intorno alle 3,30 di notte. I poliziotti sono riusciti a fermarli e a denunciarli per resistenza a pubblico ufficiale. I tre, tutti peruviani, sono anche stati multati.

E ti pareva. Scudo penale per epidemia da Coronavirus? “Richiesta criminale”: Carlo Taormina si rivolge alla Procura di Roma

Una sanatoria bella e buona, che metterà al riparo i politici che si sono resi responsabili di condotte insufficienti, inadeguate quando non anche criminose non proteggendo chi stava in prima linea sul fronte sanitario e sociale.
Per Carlo Taormina nella gestione approssimativo e caotica dell’emergenza Covid-19 da parte del Governo Conte ci sarebbero responsabilità pesanti, di carattere penale.
Il primo a sollevare il tema di uno “scudo penale” legato alla gestione emergenza Coronavirus è stato Matteo Salvini: “Abbiamo fatto una proposta di legge perché i medici siano penalmente tranquilli a emergenza finita. Siamo in Italia, dove un ministro dell’Interno che ha bloccato per alcuni giorni lo sbarco di immigrati irregolari andrà a processo e noi non vorremmo che andassero eventualmente a processo dei medici o degli infermieri ad emergenza finita perché qualcuno si alzerà la mattina con il piede sbagliato”.
Carlo Taormina in un video e in una dichiarazione rilasciata a Il Tempo dice: “Ringrazio le oltre 700.000 persone che mi hanno, in un solo giorno, voluto sostenere nella denuncia da me presentata alla Procura di Roma contro i responsabili di questa autentica strage colposa di Stato. Ieri sono morte quasi mille persone e oggi ne moriranno più di mille. Sono tutti morti per mancanza di ventilatori e di letti di terapia intensiva e sono morti letteralmente sgrossati. L’aver ritardato di 40 giorni l’imposizione delle misure oggi vigenti ha fatto sì che crepassero tante di quelle persone perché nella impossibilità di soccorrerle. Chiedo che le autorità ci dicano quante sono state le persone morte in casa e che non si sono nemmeno raggiunte pur essendo stato richiesta l’intervento medico; chiedo quante siano state le persone morte fuori degli ospedali e fatte rimanere a crepare nelle autoambulanze perché non c’erano respiratori o letti di terapia intensiva; chiedo quanti siamo stati i morti negli ospedali che si è scelti di far morire per salvare altre vite. A tutti chiedo di farmi pervenire materiali ed elemento che io possa utilizzare per dare ulteriore supporto alla denuncia che non è mia ma di tutti: studiotaormina@virgilio.it, tutto ad esclusivo titolo di volontariato. Mi appetto al procuratore Prestipino di Roma perché personalmente conduca l’inchiesta”.
In Parlamento la maggioranza di Governo tenta di allargare lo “scudo penale”, che Salvini aveva proposto solo per i medici, anche per gli amministratori pubblici, il che vuol dire assoluzione preventiva per la politica, il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte per primo, seguito dal Ministro della Salute Roberto Speranza e il resto del Governo, i Governatori delle Regioni. Così è spuntato tra gli emendamenti al decreto “Cura Italia”, uno presentato dal Pd, primo firmatario Andrea Marcucci: “Per tutti gli eventi avversi che si siano verificati o abbiano trovato causa durante l’emergenza epidemiologica COVID-19 di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, le strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private e gli esercenti le professioni sanitarie – professionali – tecniche amministrative del Servizio sanitario non rispondono civilmente, o per danno erariale all’infuori dei casi in cui l’evento dannoso sia riconducibile:
a) a condotte intenzionalmente finalizzate alla lesione della persona;
b) a condotte caratterizzate da colpa grave consistente nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali predisposti per fronteggiare la situazione in essere;
c) a condotte gestionali o amministrative poste in essere in palese violazione dei principi basilari delle professioni del Servizio sanitario nazionale in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che le ha poste in essere o che vi ha dato esecuzione”.
Si può essere d’accordo per i sanitari, ma le colpe politiche vanno investigate e perseguite fino in fondo. Invece questo “scudo penale” metterebbe al sicuro responsabilità precise, già individuate da Carlo Taormina.

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