Giansoldati su Il Mattino: “Papa Francesco nella sua libertà è libero di fare tutti i cambiamenti bizzarri che vuole”

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La voce dei canonisti: non titoli giuridici ma hanno carattere teologico. “Sicché visto che l’Annuario Pontificio ha solo un valore statistico, benché ufficiale, Papa Francesco nella sua libertà è libero di fare tutti i cambiamenti bizzarri che vuole” (Franca Giansoldati).

Ieri 3 aprile 2020, su Il Mattino di Napoli è apparso un articolo di Franca Giansoldati “Papa Francesco, giallo sul nuovo Annuario Pontificio diventa «titolo storico» Vicario di Cristo”, che contiene interessanti e in alcuni passaggi anche importanti informazioni (a cui però manca una conclusione coerente): “Papa Francesco notoriamente allergico a ogni titolo onorifico ha mandato in soffitta persino quello quello di Vicario di Cristo. Lo ha fatto sulla nuova edizione del 2020 dell’Annuario Pontificio – il volume ufficiale dell’organigramma completo della Santa Sede – dove solitamente appare l’elenco dei titoli propri del romano pontefice sotto il nome di un Papa: Vicario di Cristo, Successore del Principe degli Apostoli, Sommo Pontefice della Chiesa Universale, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano e Servo dei Servi di Dio. Stavolta sono stati tutti derubricati a “titoli storici”, come fossero qualcosa di appartenente al passato, sostanzialmente superato. Chi ha potuto vedere la nuova edizione dell’Annuario Pontificio ha verificato il curioso cambiamento che non riguarda solo la collocazione grafica, visto che nelle precedenti edizioni sotto al suo nome – Jorge Mario Bergoglio – apparivano tutti i titoli e la lista si apriva, appunto, con la dicitura: Vicario di Cristo. In assenza di comunicazioni ufficiali su un passaggio tanto rilevante si è aperto il giallo. Che cosa significa?”.

Quindi, la Giansoldati riporta la “sollecitazione” di Avvenire e la conferma dalla Sala Stampa della Santa Sede Sede della conferma del “cambiamento grafico, sottolineando che la locuzione «titoli storici» indica il legame con la storia propria del papato. Come dire che se non fossero validi quei titoli sarebbero stati cancellati”. Commenta la Giansoldati: “Tuttavia rimane il mistero del perché Papa Francesco abbia dato disposizioni di pubblicare l’Annuario pontificio del 2020 con questo cambiamento singolare. I canonisti interpellati sono d’accordo nel ritenere che il Papa non possa rinunciare al titolo di Successore degli Apostoli né di essere Vicario di Cristo perché non sono tanto titoli giuridici ma hanno carattere teologico. Sicché visto che l’Annuario Pontificio ha solo un valore statistico, benché ufficiale, Papa Francesco nella sua libertà è libero di fare tutti i cambiamenti bizzarri che vuole”.

Per quanto riguarda il precedente, rilevato come “giustificazione” per il “cambiamento grafico” odierno, aveva tirato in ballo Papa Benedetto XVI, a cui la Giansoldati risponde: “Nel 2006 anche Papa Ratzinger decise di rinunciare al titolo di ‘Patriarca d’Occidente’ cancellandolo dall’Annuario Pontificio. Tuttavia in quella occasione il Vaticano diffuse una nota giuridica in cui spiegava che quella cancellazione voleva «esprimere un realismo storico e teologico e, allo stesso tempo, essere la rinuncia ad una pretesa, rinuncia che potrebbe essere di giovamento al dialogo ecumenico». Di fatto Benedetto XVI rinunciò al titolo di ‘Patriarca d’Occidente’, dal significato storico poco chiaro, perché nel contesto attuale era diventato obsoleto, e lo fece per favorire il dialogo ecumenico”.

Nemmeno un Papa può cambiare ciò che è dottrina teologica. Tutto ciò che è di carattere teologico non può essere cambiato derubricato o impaginato sotto la voce “storica”, neanche in un compendio prettamente a carattere amministrativo. Ciò che ha carattere teologico, non può divenire all’improvviso solo di carattere “storico”. E non è importante dove viene scritto, cioè non facciamoci deviare dal luogo dove prende forma questa azione teologicamente eversiva.

Gli arrampicatori di specchi sono inutili e pure dannosi, non solo per il rumore fastidioso che producono. Anche colei, che scrive tra Il Messaggero romano e Il Mattino napoletano, non è portatrice né di una buona novella, né ha l’oro in bocca…

Articolo precedente: Non sono “titoli storici”. Sono parte integrante del munus petrinum che legittima l’autorità riconosciuta dalla Chiesa al Papa

La stampa di regime
Aggiornato al 4 aprile 2020
1- Il Faro di Santa Marta
2- Molto Vatican per nulla insider
3- Il Messaggero che porta pena
4- Avvenire bruciato
5- Il Mattino senza l’oro in bocca
Work in progress…

Foto di copertina: Raffaello Sanzio, Consegna delle chiavi, 1515-1516, painting, 345x 535 cm, Victoria and Albert Museum, Londra.

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